Under 15
29 Marzo 2024
«Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi. Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli».
Sarà forse ancora presto per definirli uomini, ma questi ragazzi di soli 14 o 15 anni hanno dimostrato di avere il carattere degli uomini veri. Un Torneo delle Regioni partito malino con lo 0-0 contro la Basilicata ma raddrizzato subito. Prima battendo nettamente l’Umbria, poi suggellando un girone chiuso al primo posto con il successo fondamentale sulla temutissima Toscana. Un percorso che, visto nel suo complesso, alla fine rasenta la perfezione. Se si eccettua qualche distrazione di troppo nei quarti di finale vinti ai rigori con il Lazio, i momenti decisivi sono stati tutti interpretati con una maturità fuori dal comune. 3-0 secco all’Abruzzo in semifinale, e poi lei, la finale. All’inizio guardata con un po’ di timore, come si fa con le dame più affascinanti; avvicinata con discrezione a fine primo tempo; corteggiata con la giusta intraprendenza a inizio ripresa; e infine conquistata da veri Casanova.
Un trionfo raggiunto calando un poker d’assi che è già storia. Forse, il destino di questi classe 2009 era invece conservato proprio nelle stelle. Secondo voi quando è datato infatti l’ultimo scudetto Giovanissimi portato a casa dal Piemonte-Valle d’Aosta? Proprio 2009, l’anno in cui gli eroi di quest’altro titolo nazionale vedevano la luce.
Rostagno 10 La prima firma sulla finalissima la mette lui: uno slancio straordinario per tuffarsi sulla sua sinistra e andare a deviare sulla traversa con la mano di richiamo l’unico vero pericolo portato dalla Campania nei 70 minuti di gioco.
34' st Piciano 10 La gloria di prendere parte a uno dei trionfi più roboanti della storia piemontese e valdostana. Importante come ogni singolo elemento di questo gruppo.
Bertot 10 Guida i suoi vestendo ancora una volta la fascia da capitano nella mattinata più importante. Dalle sue parti non si passa e quando può fa anche ripartire la manovra con la giusta velocità.
Bernardinis 10 La sblocca lui, ancora lui. Difensore centrale? Terzino? Molto di più. Due dei gol più importanti di questo TdR 2024 li ha segnati andando a saltare in area. Usare i centimetri che madre natura ti ha regalato: lo stai facendo nel modo giusto.
Amendolagine 10 Una finale da centrocampista di contenimento, dimostrazione di quanto la duttilità sia utile specialmente in competizione brevi come questa. Grande copertura in aiuto sui centrali Balocco e Conforti e la solita intelligenza tattica nel tamponare dove c’è più bisogno.
Conforti 10 Monumentale come tutta la retroguardia piemontese-valdostana. Presente sulle situazioni di palla inattiva a sfavore, attento nel non commettere imprecisioni in impostazione.
Olivero 10 Uno dei più attivi in un primo tempo fondamentalmente scialbo. Si connette bene con Scanavino sul centro-destra e va in appoggio a Maiolo anche quando spostato sull’out di sinistra.
18' st Tenca 10 L’ultima palla che ricorderemo di questa finale ha ballato sulla linea di porta per qualche istante. Ci pensa lui a spingerla dentro per siglare il poker e completare il tripudio a tinte rossocrociate.
Maiolo 10 Il totem di questa selezione: quando si fa fatica a creare gioco ci si appoggia su di lui. Se bisogna calciare un rigore ci pensa lui, e nella finalissima se lo conquista anche, segnando con una botta micidiale a centroporta come un vero bomber deve fare.
21' st Chira 10 Il simbolo della parte valdostana di questa spedizione. Cresciuto nell’Aygreville e passato anche dallo Charvensod, per pochissimo l’attaccante da 32 gol in campionato con la Volpiano Pianese non trova anche lui l’immensa gioia del tirmbro personale negli ultimi minuti di gara.
Scanavino 10 Regista puro, mezzala, trequartista. Numero 10 buono per tutte le occasioni. Alla Pirlo, alla Verratti, fate voi. Cardine centrale nell’impianto di gioco architettato da Franchino Di Nuovo.
26' st Cozzula Altro elemento di assoluta qualità tecnica, utile sia dall’inizio che a partita in corso. L’interno di centrocampo, perno del Chisola, non poteva che mettere tutta la sua abilità e la sua sagacia tattica anche negli ultimi dieci minuti della finalissima.
10 Greco 10 Prima a sinistra e poi a destra, l’esterno offensivo dell’Alpignano porta in campo la sua costanza e tante preziose sgroppate anche per aiutare i reparti più arretrati nei momenti di maggiore difficoltà.
6' st Aversano 10 Quanto gli dobbiamo se siamo ancora Campioni d’Italia? Tanto, tantissimo, più che mai per quello che ha fatto in quest’ultimo atto. Già nei quarti con il Lazio aveva dimostrato la sua importanza: gol al volo di pregevolissima fattura su assist di Bertot. In finale semplicemente si mangia tutto, il campo, gli avversari, ogni centimetro che può portare alla gloria. Spacca la partita in un secondo tempo epico, in cui si conquista e trasforma anche un rigore. Se proprio dobbiamo scegliere un Man of the Match, questo è Stefano Aversano da Asti, santo subito.
Catanzaro 10 Presenza e continuità in oltre 40 minuti per buona parte di sofferenza. Il primo tempo è tutt’altro che favorevole al Piemonte-VdA ma anche grazie a elementi che ci mettono forza e coraggio come lui, la selezione tiene e porta a casa la partita nella ripresa.
12' st Summa 10 In campo da quando il ciclone rossocrociato spazza via tutto ciò che trova sulla propria strada. Uno degli uomini-ovunque che la Campania vede spuntare da ogni parte del campo nella leggendaria ultima mezz’ora dello Sciorba Stadium.
Balocco 10 Un muro, tutto ciò che un centrale difensivo deve dimostrare di essere in un momento delicato come una finale partita in sordina. Tandem insuperabile composto con il collega di reparto Giulio Conforti. Lorenzo è un altro baluardo di una Cheraschese che di questo trionfo piemontese può prendersi ampi meriti.
Cavazza 10 Oltre a tanta Cheraschese però, nella selezione 2009 c’è tanto Asti. Lui è un altro rappresentante di spicco dei galletti che potrà tornare al Censin Bosia con uno scudetto cucito sul petto.
Ferello 10 Avete detto Asti? Ah già, anche Simone veste abitualmente la maglia dei galletti. Carlo Pesce si sfrega le mani, dal biancorosso al rossocrociato il passo sembra essere veramente breve di questi tempi.
Sottile 10 Un po’ a sorpresa non entra nel tabellino della finalissima. Il suo Torneo delle Regioni comunque è stato tutt’altro che da gregario: potrà raccontare di aver segnato un gol olimpico per sbloccare la semifinale con l’Abruzzo.
All. Di Nuovo 10 L’ha detto lui per primo nell’intervista a fine partita: siamo partiti piano ma grazie all’unità del gruppo e alla capacità di rimanere sempre sul pezzo siamo arrivati a un altro trionfo. All’esordio con le Rappresentative è il condottiero che riporta il titolo Giovanissimi in Piemonte e Valle d’Aosta dopo 15 anni. Anche il suo era un destino conservato nelle stelle. Il primo dei nostri uomini forti.