Torneo delle Regioni Under 17
30 Marzo 2024
RAPPRESENTATIVA LOMBARDIA UNDER 17 • Gabriele Platto
Perché alla fine è così: quando il destino ha un piano, ci possono essere infiniti giri, ma il risultato può essere solo uno. E alla fine è andata proprio così: Gabriele Platto entra in finale, fa sfaceli e la butta dentro, forse il gol più importante della sua vita. Ma soprattutto, il primo del suo torneo, un torneo che probabilmente non dimenticherà mai.
No, non è facile. Non è facile non giocare nessuna partita titolare. Non è facile non riuscire a trovare il gol, ciò che un attaccante come lui agogna più di ogni altra cosa. No, non è facile, ma lo accetti. Lavori tanto e a testa bassa e sai che prima o poi verrai ripagato, che prima o poi il tuo momento arriverà, eccome se arriverà. Facciamo un passo indietro; è l'8 ottobre del 2023, si affrontano Mario Rigamonti e Ponte San Pietro in una di quelle sfide che difficilmente lasciano il pubblico senza emozioni, e anche quel giorno le aspettative non verranno deluse. La Rigamonti inizia il secondo tempo fortissimo con Brida e Reali che portano sul 2-0 i ragazzi di Piovani, ma la terza rete è quello che chiude la partita: Gabriele Platto realizza il terzo gol che porterà tre punti ai granata, ma soprattutto l'unica sconfitta di tutto il campionato per gli ormai matematicamente primi blues, a cui neanche i gol di Rossi e Caccia salveranno dalla debacle. Ora, teniamo a mente due cose di questa partita, ci serviranno per dopo: 3-2 e Caccia. Arriviamo a oggi, finale del Torneo delle Regioni. Platto ha collezionato fino a qui 70 minuti senza mai partire titolare, troppo per un attaccante con la media di un gol ogni due partite come lui. Ultimo atto, arriva la Campania. Anche stavolta Gabriele parte dalla panchina. La partita non è facile, e Platto entra al 23', quando la Lombardia è passata nuovamente in vantaggio con Gondor. Alla fine è così, un attaccante punge quando serve ed ecco la rinascita di Platto: Caccia tira, Santaniello respinge; e poi? E poi succede quello che doveva succedere, succede ciò che il destino voleva, succede quello che di più bello non c'è: Gabriele si avventa sulla respinta corta e spacca la porta, lo fa con una garra, con un fuoco, che solo certi giocatori hanno. E poi va come deve andare: 3-2 allo scadere, coppa in mano e gol fatto, forse il più importante della sua vita. Quindi dicevamo: 3-2 e Caccia, uno il risultato della finale, l'altro il promotore del gol di Gabriele. Alla fine, cos'è cambiato da quell'8 ottobre?
«Sono entrato con una voglia assurda, nonostante non sia mai partito titolare sapevo che il mio momento sarebbe arrivato». Si sa, sono cose che un attaccante sente. Se passi dal giocare tutte le partite da bomber e terminale offensivo a entrare sempre a gara in corso qualcosa senti, senti che hai poco tempo per dimostrare quanto vali. «Il gol lo dedico alla mia famiglia che mi sostiene sempre e sono fieri di me, e a mio nonno, che avrei voluto vedesse dove sono arrivato». Un ragazzo molto forte, ma anche molto umile: «Essendo destro ruberei il piede sinistro di Messi, ma anche qualcosa dai miei compagni; ad esempio il dribbling da Fontana e Reali. In generale credo che la Rigamonti sia molto forte: io mi sarei portato anche Graziano Tocco in Liguria». E continua: «Il mio idolo è Cristiano Ronaldo, soprattutto per la mentalità. Oggi mi ispiro molto a Marcus Thuram, anche se sono juventino, perché ha delle caratteristiche molto simili alle mie. Io alla Rigamonti faccio la punta ma mi muovo tanto, e proprio come Thuram faccio tanti assist». Archiviato il Torneo delle Regioni è già tempo di ributtarsi sul campionato dove, dopo la sosta di Pasqua, arriveranno le ultime partite prima delle fasi finali, dove per accedere ai granata mancano solamente due punti: «Se c'è una squadra che mi ha messo in difficoltà in questo campionato è il Ghedi: ci ho passato diversi anni e conosco quasi tutto il gruppo che ora è nel nostro girone; come io conosco loro, loro conoscono me ed è sempre molto difficile giocarci contro». Domanda da un milione di dollari: dove può arrivare questa Rigamonti? Nessuno lo sa, ma con un Gabriele Platto così dalla loro possono solo che puntare in alto.