Under 15
03 Aprile 2024
RAPPRESENTATIVA PIEMONTE-VDA UNDER 15 - Stefano Aversano, ala dell'Asti e decisivo nelle fasi finali del Torneo delle Regioni 2024
E adesso chi lo prenderà? Se lo stanno chiedendo tutti coloro che hanno visto le sue gesta da sabato 23 a venerdì 29 marzo. Immaginate di far parte della nazionale del vostro paese e di cambiare nettamente il corso di un Campionato del Mondo. È ciò che è successo al ragazzo di soli 14 anni protagonista di questa storia. Ok, forse stiamo esagerando, ma abbiamo sempre detto che il Torneo delle Regioni è il Mondiale dei dilettanti, no? Sì, e lo crediamo ancora.
Santo Stefano Aversano da Asti nasce il 27 aprile 2009. Ora vi starete chiedendo: come fa un neanche 15enne a essere già stato santificato? Beh, semplice (si fa per dire): basta aver inciso in maniera inequivocabile sul destino di una regione. Ma che una, due regioni! Se il Piemonte-Valle d’Aosta ha alzato al cielo 3 coppe di Campione d’Italia in soli 11 mesi, almeno per una su tre deve dire grazie a questo folletto spacca-partite. Folletto forse è troppo, la statura non è sicuramente la prima caratteristica che si nota in lui, ma i centimetri non sono neanche così pochi. Al di là di questo, praticamente in tutti i turning point del TdR 2024 della selezione Under 15, lui ha recitato una parte da attore protagonista. Superato il girone iniziale con meno difficoltà di quanto ci si aspettava, quando il gioco si è fatto duro, Stefano Aversano è salito in cattedra.
Nei quarti di finale con il Lazio, il Piemonte-VdA è sotto 0-1. A inizio ripresa l’allenatore Di Nuovo sceglie proprio il numero 7 per ribaltare le sorti della gara. Lui risponde presente per la prima volta. Dribbla secco l’avversario diretto e disegna il cross sul secondo palo che Andrea Olivero spinge in porta con l’aiuto della traversa e la palla che rimbalza beffarda sulla schiena del portiere laziale. In una sola parola: assist. Dopo neanche 6 minuti dal suo ingresso in campo. E per scrivere in maniera indelebile il suo nome nel tabellino dei quarti, di minuti gliene servono giusto altri 9. Ancora Olivero lavora bene un pallone sulla destra e lo scarica dietro a Marco Bertot che calcia verso il centro dell’area un pallone senza troppe pretese. Il capitano, che due giorni dopo alzerà la coppa allo Sciorba Stadium, forse non sa ancora che il suo compagno in maglia 7 è sceso in Ligura per trasformare in oro tutto ciò che tocca. È il Re Mida di questa spedizione ma, per rimanere a un parallelo calcistico, ricorda spaventosamente il Federico Chiesa di Euro 2021. Quello che, sopratuttto dagli ottavi di finale in poi, si è trasformato nel leader tecnico e trascinatore della Nazionale italiana poi Campione d’Europa a Wembley.
Ma ritorniamo in Liguria. Dicevamo: Bertot piazza questo cross a mezz’altezza e pum, Aversano impatta perfettamente il pallone servitogli dal capitano per il 2-1. Un gol al volo convergendo da sinistra verso il dischetto che è senza grandi discussioni il più bello di tutto il torneo per il Piemonte-VdA. La banda Di Nuovo ha ribaltato tutto grazie ad Aversano. Si farà riprendere acnora sul 2-2, ma avrà la forza di passare il turno dopo i calci di rigore. Rigori ai quali stranamente l’astigiano non parteciperà. Avrà modo di rifarsi, ne tirerà uno due giorni dopo che non dimenticherà mai.
Si va in semifinale, di fronte c’è il sorprendente Abruzzo che ha eliminato nientepopodimeno che la Lombardia grazie alla incredibile rete nel finale di Clement Monga. Un gol olimpico di Nicolò Sottile e un po’ di fortuna rendono non necessario l’aiuto di Aversano, che comunque entra dalla panchina anche questa volta e si guadagna un calcio di rigore che trasforma poi il centravanti e totem della rosa, Matteo Maiolo. Già, i rigori guadagnati. Rigori e non solo, anche punizioni. Tenere l’ala dell’Asti nell’uno contro uno è praticamente impossibile. Troppo più rapido, troppo più scaltro di qualunque terzino lo abbia affrontato in questo Torneo delle Regioni. La prova definitiva la si ha nel momento più importante, quello decisivo: la finalissima. È qui che avverrà la canonizzazione a santo di Stefano Aversano da Asti, già beato per quello che ha fatto con il Lazio.
Così come successo all’esordio con la Basilicata e soprattutto nel complicato quarto con il Lazio, il Piemonte-VdA inizia con difficoltà. Primo tempo scialbo, con poche idee e tanta, tantissima ansia da prestazione. A chi ti affidi in un momento come questo? Lo sapete già. Contro la Campania, Stefano Aversano fa il suo ingresso in campo al 6’ della ripresa e neanche quattro giri di lancette dopo il Piemonte è in vantaggio. Punizione dalla sinistra di Alberto Scanavino e Riccardo Bernardinis mette la finale in discesa. Ma chi si era guadagnato quella punizione decisiva per mettere il muso avanti? Manco a dirlo Aversano, che per altro aveva anche resistito al fallo e stava andandosene verso la porta da solo, ma l’arbitro aveva già deciso di fischiare.
Stefano Aversano scappa sulla fascia sinistra e si guadagna la punizione che porterà al vantaggio del Piemonte-Valle d'Aosta nella finale sulla Campania
Il numero 7, cresciuto con la maglia dei galletti e passato per un breve periodo anche alla Scuola Calcio Astigiana, ha spaccato in due un’altra partita. Ha spaccato in due la finale. E come detto prima, è sceso in Liguria per trasformare in oro tutto ciò che tocca. Ecco allora che sul 2-0, dopo che Maiolo ha fatto anche lui ancora una volta la sua parte, scappa nuovamente sulla sinistra come farebbe il miglior Federico Chiesa e si guadagna un altro penalty. Ma questa volta non vuole sentire nessuno, ed è giusto così. Si prende lui il pallone, si incarica della battuta e infila con una naturalezza disarmante il pallone in fondo al sacco. Piattone destro rasoterra e Scudetto in cassaforte. Il Piemonte-Valle d’Aosta Under 15 è sul tetto d’Italia, e per buonissima parte lo è grazie a lui.
Il rigore del 3-0 sulla Campania, guadagnato e trasformato dal numero 7 rossocrociato
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Dopo le meritate vacanze pasquali, Stefano Aversano se n’è tornato nella sua Asti, a giocare per il suo Asti, che nel Girone E del campionato regionale non ha rivali. Anche qua parte del merito non può che essere sua, visti i 26 gol in 20 presenze in questa stagione, che seguono i 21 in 16 partite disputate nel 2022-2023. Numeri da leader tecnico, numeri da trascinatore, numeri da Campione d’Italia che tra tre settimane compirà 15 anni ma che il regalo più bello se l'è già fatto da solo. Quella medaglia tricolore che da venerdì scorso può mettersi al collo quando vuole.
Chi si sfrega le mani intanto è il direttore Carlo Pesce, con il suo club che di giocatori ne ha forniti addirittura tre alla selezione Under 15 targata Francesco Di Nuovo. Lorenzo Cavazza e Simone Ferello sono gli altri due scudettati. Le società professionistiche ora non possono che guardare in casa dei galletti, nel pollaio del Censin Bosia ce n’è in particolare uno che in questo 2024 sta cantando fortissimo. E che canterà ancora, impossibile non sentirlo. Ma a fine stagione, chi lo prenderà?