Torneo delle Regioni
05 Aprile 2024
TORNEO DELLE REGIONI 2024 PIEMONTE-VDA UNDER 15 - Mattia Amendolagine, uno degli eroi difensivi della Rappresentativa
Di attaccanti, giocate e gol indimenticabili s'è parlato a lungo e se ne parlerà ancora. Non si è invece parlato abbastanza di un elemento, forse l'elemento per eccellenza, che ha fatto la differenza rispetto a tutti gli altri. Se il Piemonte-Valle d'Aosta Under 15 siede oggi sul trono d'Italia, lo deve sì all'estro offensivo di Aversano, Maiolo, Olivero, Sottile e compagni. Senza i gol non si va da nessuna parte. Allo stesso tempo però c'è un dato che finora abbiamo solo accennato ma che è forse il più clamoroso di tutti. Lo sarebbe a qualunque livello, ma lo è ancora di più dal momento che stiamo parlando della categoria più giovane in gara al Torneo delle Regioni. Quella in cui mediamente c'è meno organizzazione e i calciatori, per un semplice motivo anagrafico, hanno meno conoscenze tattiche. In poche parole, la categoria in cui si dovrebbe segnare con più facilità. Un motivo in più per convincersi che, in una competizione così breve e ricca di incognite, non aver preso gol ha un valore ancora maggiore rispetto ad averne segnati tanti. Tesi che si rafforza ulteriormente se si pensa che, per passare un turno, possono sempre bastere uno 0-0 e i calci di rigore.
2 gol subiti in tutto il torneo. 0 nelle tre partite dei gironi con Basilicata, Umbria e Toscana. 0 nella semifinale con l'Abruzzo e 0 nella finalissima con la Campania. Unica macchia, la partita con il Lazio finita 2-2 e vinta poi proprio ai rigori. Per pensare al paragone che faremo ora, bisogna non essere più giovanissimi come lo sono i nostri Campioni d'Italia. Sicuramente i classe 2009 protagonisti del trionfo del 29 marzo scorso non possono ricordarsi molto dell'estate di 18 anni fa, ma chi è giusto un po' più grandicello avrà già sentito un brivido corrergli lungo la schiena. 9 luglio 2006, bisogna aggiungere altro? La Nazionale italiana guidata da Marcello Lippi alzava al cielo la quarta e finora ultima Coppa del Mondo del calcio nostrano. Era l'Italia di Totti e Del Piero, di Pirlo e Gattuso e di tanti altri grandi giocatori di qualità che oggi farebbero le fortune di Luciano Spalletti. La spedizione in Germania non è però ricordata in primis per la straordinaria produzione offensiva. Ciò che impressionava di più in quel gruppo era la solidità: Gianluigi Buffon, il portiere più forte del mondo e forse della storia; un reparto difensivo ineguagliabile con capitan Fabio Cannavaro, Alessandro Nesta, Marco Materazzi e Andrea Barzagli come centrali, più Gianluca Zambrotta e Fabio Grosso sugli esterni. Alla fine di quel Mondiale le reti subite dalla Nazionale sono soltanto 2, un autogol di Zaccardo nei gironi e un rigore trasformato da Zidane nella finale di Berlino. Il paragone con questo Piemonte-VdA Under 15 è venuto spontaneo.
Partiamo dai portieri. Alberto Carlo Rostagno del Chisola ed Edoardo Piciano del Pinerolo hanno subito due gol in tutto il torneo, 6 partite complessive. Nel TdR 2024 ha giocato praticamente solo il primo e anche nella finale è risultato decisivo con una parata difficilissima quando la partita dello Sciorba Stadium era ancora sullo 0-0. Un volo sulla sua sinistra e un'estensione a tutto braccio che ha di fatto salvato il risultato. Proprio nella finale Piciano ha avuto l'onore di fare il suo ingresso in campo nei minuti finali. Molto più di una passarella quella concessagli dal selezionatore Di Nuovo, vista l'importanza che Edoardo ha avuto all'interno dello spogliatoio quale uno dei collanti principali del gruppo.
Ma davanti a due grandi portieri, per registrare un dato così clamoroso ci vuole uno straordinario reparto difensivo. A livello di centrali, la scelta era veramente di alto livello. Sotto l'aspetto fisico, tattico e anche guardano alla tecnica individuale. In finale è stata scelta la coppia Lorenzo Balocco-Giulio Conforti, Cheraschese il primo, Volpiano-Pianese il secondo. Due che, a guardarli da lontano, potresti quasi confonderli con due ragazzi della Juniores. Stazza, personalità, sprezzo per il pericolo. Tutte le doti che servono per diventare specialisti nel ruolo anche in ottica futura.
Facce da duri ai quali in una finale non puoi proprio rinunciare. Non è per questo rimasto fuori dall'11 iniziale però Mattia Amendolagine, il più "pulito" dei tre, che non a caso ha giocato una partita praticamente senza sbavature da centrocampista di contenimento davanti alla difesa. Coperture sempre precise, attenzione al posizionamento, ma anche testa alta per dare inizio all'azione con qualità. Questa la caratteristica fondamentale che gli consente di essere un'opzione in più zone del campo anche per Malagrinò nel Lascaris. E poco male se cede qualche centimetro rispetto a quegli altri due corazzieri.
Un'ulteriore scelta che forse più di tutte ha consentito al Piemonte-VdA Under 15 di prendere così pochi gol nel corso del torneo, è stata quella di selezionare e schierare due terzini molto attenti nella fase difensiva. Sia Marco Bertot dell'Alpignano (qui sopra in foto con Amendolagine), sia l'altro lascarino Riccardo Bernardinis (a sinistra nella foto sotto), hanno infatti interpretato il ruolo in maniera modernissima. Un po' seguendo il credo portato avanti da Pep Guardiola nelle ultime stagioni, Franchino Di Nuovo ha optato per due esterni difensivi che in passato hanno giocato anche da centrali, e che fanno anch'essi della fisicità un'arma importante nei duelli con gli avversari diretti e sui piazzati. Specialmente il secondo, si è trasformato in una soluzione letale da cercare sulle palle inattive, addirittura segnando due gol tra cui quello che ha aperto le marcature nella finale con la Campania.
Due terzini un po' alla Kyle Walker e alla Nathan Akè se vogliamo, risultati fondamentali per tutto l'impianto di gioco della selezione piemontese-valdostana. Lorenzo Cavazza e Simone Ferello, entrambi dell'Asti, hanno così avuto meno modo di giocare con continuità nell'arco delle sei partite, dimostrandosi comunque utili sia quando sono partiti da titolari - come nella semifinale vinta nettamente con l'Abruzzo - sia subentrando dalla panchina. In un successo finale che è stato più che mai di tutto il gruppo, le prestazioni del reparto arretrato hanno veramente impressionato. E proprio attraverso un'attenzione maniacale ai dettagli difensivi, è arrivato un successo che per il clamoroso dato sui gol subiti ricorda molto quella magica estate del 2006.