Under 16
20 Aprile 2024
AUSONIA, UNDER 16: Il gol di Bellino decide il big match contro il Cimiano
Ne parlavano tutti già da giorni. «Dobbiamo prepararla bene, poi se non la vinciamo ci dobbiamo giocare tutto con il Segrate all'ultima giornata»: parola di Michele Cirasella, un po' goleador, un po' punta, un po' stratega di casa Cimiano. «Siamo obbligati a vincere sabato con il Cimiano se vogliamo fare le fasi finali»: parola di Faria, un po' allenatore, un po' rivoluzionario, un po' l'uomo che ha fatto le fortune di questi classe 2008 neroverdi. Insomma, di clima da partita da dentro o fuori ne abbiamo? Sì, ne abbiamo, senza ombra di dubbio. Ne parlavano tutti, e tutti ne parleranno ancora per un po'. Perché Bellino si fa furbo e apre le danze della partita più importante della stagione, perché Aprea dice subito che non ci sta e riequilibra il tutto, perché il numero diez neroverde non si accontenta di essere solo "furbo", ma vuole essere anche magnifico. Matteo, di nome; Bellino, di cognome: la soluzione sta tutta qua. Il Cimiano gioca, eccome se gioca, ma davanti all'incanto di un gol da calcio d'angolo si deve inchinare: Faria se la mette in tasca - anche questa - e prosegue nella rivoluzione cominciata da metà campionato in poi. E ora le fasi finali sono proprio lì...
Ci hanno messo due minuti. Neanche il tempo di un caffè, neanche la luce avrebbe fatto in tempo a partire dal Sole e a raggiungere la terra (per chi non lo sapesse: ci impiega 6 minuti). Basta una mezza distrazione, un momento di indecisione e l’Ausonia è lì, pronta a capitalizzare tutto quello che c’è da capitalizzare. Bando alle ciance e ai convenevoli: quella di Donato è una sbavatura. La dinamica: il portiere biancorosso è servito da Frontini, aspetta troppo e si fa raggiugnere da Bellino proprio nel momento della ribattuta. Il risultato: il numero 10 ha la prontezza di approfittarsene, si gira, la palla gli rimbalza sulla schiena e finisce in rete. Pulito, pulito.
Poteva essere psicodramma Donato, poteva essere Cimiano già in difficoltà. Ma no, neanche per idea: un po’ perché si parla sempre e pur sempre dei principi di Milano - e un motivo ci sarà - un po’ perché il portierone ci mette giusto un paio d’azioni a farsi perdonare tutto quanto. Prima sul colpo di testa di Ge, poi sulla piazzata sicura di Bellino; prima con i guantoni, poi con un mezzo miracolo di piedi. Nel frattempo, Aprea imbastisce un concerto con Cirasella e segna il gol che riporta tutto in parità (assist di “Cira”, conclusione potete di “Dodo”: sembrano leggersi nel pensiero). La corsa del numero 7 sotto la tribuna con le dita incrociate a segnare una “A” ha dell’iconico: “A” di Aprea? Probabile, ma forse anche “A” di «Adesso la ribaltiamo».
Quindi tutto perdonato al Cimiano, quindi tutto da rifare per l'Ausonia. E quindi, ora di rimboccarsi le maniche per i ragazzi di Faria: ci pensa subito Locurcio, quello dal mancino fatato, quello bravo a saltare l'uomo, quello capacissimo di sbucarti dal nulla e piazzarti il gol che non ti aspetti. Il numero 8 ci prova con una cannonata a mezza altezza che passa attraverso la barriera difensiva biancorossa, ma Donato - qualcuno ha detto redenzione? - si fa trovare ancora pronto. Nel mentre, Biasia - che per l'occasione torna a vestire la cara e vecchia numero 6 - ruba la palla della testa di Cirasella in un paio di occasioni, salvando di fatto la porta ospite dalle solite invenzioni del numero 9.
Il clima si scalda, c'è bisogno dell'artiglieria pesante. Dunque da una parte dentro Nelini, quello che aveva deciso tutto contro la Calvairate; dall'altra dentro Diompy, quello che ha cambiato le ultime due partite dei biancorossi. Mossa azzeccata? Sni: "sì" perché sicuramente là davanti la qualità del 19 biancorosso pesa come un macigno; "sì" perché Nelini corre sulla fascia destra come un indemoniato (anche se il buon Chiappini, tra l'altro da sotto età, se la cava egregiamente a contenerlo); "no" perché la soluzione alla fine arriva dal titolarissimo Bellino, ancora lui, sempre lui. È il 29' del secondo tempo, è il momento dell'incoronazione dei neroverdi: il calcio d'angolo è perfetto, una curva appoggiata sul vento, diretta sul primo palo come un frecciarossa. È gol. Il rosso di capitan D'Alonzo a fine ripresa non fa che sottolineare il messaggio finale, e non basta la lotta strenua del Cimiano fino all'ultimissimo secondo: Faria al sogno delle fasi finale può crederci ancora.
CIMIANO-AUSONIA 1-2
RETI (0-1, 1-1, 1-2): 2' Bellino (A), 9' Aprea (C), 29' st Bellino (A).
CIMIANO (4-3-3): Donato 6.5, D'Alonzo 6.5, Bortolotto 7, Frontini 6.5, Chiappini 7, D'Ambrosio 6.5, Aprea 7.5 (32' st Oruga sv), Hoxha 6.5, Cirasella 7, Zekatrinej 6.5 (26' st Boara sv), Castellazzi 6.5 (10' st Diompy Prosper 6.5). A disp. Vercellio, Miniero, Boccotti Jacopo, Bellomo, Ferrari. All. Gazzola 6.5. Dir. Bonade.
AUSONIA (4-3-1-2): Costa 6.5, Gazzoni 7, Sorrentino 7, Ge 7.5, Dell'Olio 7.5, Biasia 7, Giannattasio 7, Locurcio 7.5 (15' st Corrado 6.5), Monaci 6.5 (8' st Nelini 7), Bellino 8 (34' st Collesei sv), Mariani 6.5. A disp. Schiattarella, Zarria Lontoc Angel, Cecchi, Fornaro, Chon. All. Faria 7.5. Dir. Voltan.
ARBITRO: Abou El Naga di Milano 6.
ESPULSO: 39' st D'Alonzo (C).
AMMONITI: D'Alonzo (C), Chiappini (C), Diompy Prosper (C), Biasia (A).
CIMIANO
Donato 6.5 «Redemption»: perché dopo l’errore ad inizio match si riprende alla grande, perché in una partita così sentita non era facile non tremare, perché è provvidenziale su - quasi - tutte le conclusioni dei neroverdi. Sull’ultimo gol di Bellino, indubbiamente anche il vento gli ha giocato un brutto scherzo.
D’Alonzo 6.5 «Capitano»: dentro e fuori. Fa la partita di sacrificio che serviva fare, contro questa Asuonia dal volto del tutto diverso rispetto al match di andata. Non sbaglia una chiusura e si rende anche disponibile a qualche lancio lungo al bacio per Cirasella
Bortolotto 7 «Partitone»: «chi è il numero 3? Sta facendo un partitone». Sono i commenti della tribuna, quelli sussurrati a mezza voce e a denti un po’ stretti, quelli autentici. E in effetti, il suo è davvero un partitone: chiusure sicure e ottimi interventi in scivolata durante tutti gli 80 minuti.
Frontini 6.5 «Combattente»: uno di quelli che non si lascia scalfire dalle difficoltà, uno che lotta fino alla fine e resta in piedi sempre. Bravo soprattutto a rilanciare in avanti per i compagni.
Chiappini 7 «Scivolata»: la sua è un’opera d’arte. Veloce, pulita, indolore: e in un attimo gli attaccanti dall’Ausonia non avevano più il pallone tra i piedi. Su Nelini fa un lavoro egregio.
D’Ambrosio 6.5 «Velocità»: quando dalle tue parti passa un treno merci come Nelini, c’è solo una cosa da fare per sperare di imporsi: essere più veloce di lui. Missione compiuta.
Aprea 7.5 «Esteta»: perché anche l’occhio vuole la sua parte. Il gol che imbastisce con Cirasella fa tirare a tutti un lungo sospiro di ammirazione. A parte il guizzo di gran calcio, gioca una partita solida, facendosi spesso vedere davanti a Costa (30’ st Oruga sv).
Hoxha 6.5 «Solidità». A centrocampo la palla circola bene: la maggior parte dei meriti vanno a lui, che non si tira mai indietro quando c’è da recuperar palloni.
Cirasella 7 «Star»: perché, anche nella sconfitta e anche a secco di gol, brilla indubbiamente in continuazione. Il suo assist ad Aprea è calcio allo stato puro.
Zekatrinej 6.5 «Precisione»: i calci di punizione sono roba sua, la precisione è sua personale consigliera (26’ st Boara sv).
Castellazzi 6.5 «Intelligenza»: furbo quasi quanto bellino, molto sveglio a leggere bene le situazioni in campo. Va giù quando serve e regala al Cimiano una punizione pericolosissima. Oltre a ciò, dimostra di avere la stoffa dell’attaccante con qualche inserimento in area che fa venire i brividi a Costa - anche se il portierone veroverde alla fine gliele para tutte.
19’ st Diompy 6.5 «Subentrato»: come sempre, entra verso la fine per dare nuova linfa all’attacco biancorosso. Non viene meno al suo compito, portando qualche soluzione interessante in area. Di fatto però, questa volta non riesce ad essere incisivo.
All. Gazzola 6.5 «Pacificatore»: un episodio - e mezzo - decide la partita più importante per il Cimiano. Non si scompone, neanche nel parapiglia finale e amministra bene i suoi da bordo campo.
AUSONIA
Costa 6.5 «Riflessi»: servivano riflessi buoni, anzi buonissimi. Lui sembra che li abbia allenati parecchio negli ultimi mesi, lasciando pochi spazi ai valevoli tentativi di Castellazzi.
Gazzoni 7 «Cuore»: tanto, tantissimo cuore contro Aprea. Il numero 7 del Cimiano corre come un dannato, è veloce ed agile tanto da far sembrare che si sia allenato in un parco avventura. Lui chiude bene gli spazi e gli rende la vita difficile: dopo il gol, l’attaccante biancorosso non riesce a creare molto altro.
Sorrentino 7 «Gambe»: tante, tantissime gambe. Corre a destra e a manca, dando sicurezza ai suoi compagni: con lui Castellazzi non ha vita durissima.
Ge 7.5 «Testa»: tanta, tantissima… Molto intelligente a prendere fallo con Cirasella, che dà ai suoi il vantaggio di un calcio di punizione da ottima posizione. La testa ce la mette anche in quel tentativo in area che costringe Donato ad uno dei suoi soliti miracoli.
Dell’Olio 7.5 «Pronto intervento». Aprea batte le punizioni? Lui c’è. Cirasella si fa avanti tutto minaccioso? Lui c’è. Castellazzi tenta l’inserimento? Neanche a dirlo, lui c’è. Insomma, Dell’Olio è quel pronto intervento che tampona un po’ tutte le situazioni d’emergenza.
Biasia 7 «Gran ritorno». Signore e signori, Davide Biasia torna alla sua cara e vecchia numero 6. A Faria serviva tutto l’aiuto possibile per contenere un certo Michele Cirasella: la soluzione è piazzargli davanti il mastino di via Bonfadini, pronto come non mai a far valere la sua prestanza fisica. Ci riesce alla grande e contenere bene.
Giannattasio 7 «Sempre libero»: la sua posizione è quella che dà più fastidio al Cimiano, allargato sulla fascia destra e pronto a scattare in avanti. Approfitta del fatto di vere molta libertà di movimento indirizzando a Gazzoni qualche bel passaggio profondo.
Locurcio 7.5 «Sinistro». Il suo tiro è entrato nei libri di storia: potente, di sinistro, velenoso. È sempre attento sulla palla e colpisce quando meno te lo aspetti.
15’ st Corrado 6.5 «Correre». Con il centrocampo biancorosso che funziona così bene, l’imperativo era uno solo: continuare a correre e lasciare pochi spazi per eventuali ripartenze. Fa il suo con dedizione.
Monaci 6.5 «Sete di gol». Lì davanti, in coppia con Mariani, ha una sete incredibile di gol. Si propone spesso e volentieri, ma si trova sempre davanti la difesa biancorossa ben schierata.
5’ st Nelini 7 «Talento»: talento che scalcia, talento che vuole uscire, talento che voleva tantissimo il suo momento di gloria - come con la Calva, per intenderci. Questa volta non lo trova, è vero, ma la sua prestazione lì davanti è di quelle da stallone purosangue.
Bellino 8 «MVP». Ce ne sarebbero altre 300 di definizioni possibili: «Occasione», «Precisione», «Calcio d’angolo», «Prontezza», «Decisivo»… Basti dire che è il migliore in campo, capace di costruirsi dal nulla un’occasione nel primo gol, e capace - soprattuto - di dedicarsi la rete più bella della stagione nel ritrovato vantaggio (36’ st Collesei sv).
Mariani 6.5 «Sulla destra»: sulla destra, di fianco a Monaci, davanti a Bortolotto e D’ambrosio. Posizione non facile, un po’ perché il Cimiano da quella parte schiera i pezzi da 90 della sua difesa, un po’ perché gli arrivano pochi palloni. Cerca comunque di farsi notare con qualche passaggio importante.
All. Faria 7.5 «Rivoluzionario»: perché dall’inizio del girone di ritorno è cambiato tutto. Il suo 4-3-1-2 sta seminando il panico nel girone F. Da sesta a terza - con una mezza ipoteca sui playoff - in una manciata di giornate? Per Tefik Faria non solo è possibile, ma è addirittura realtà.
ARBITRO
El Naga di Milano 6 «E i gialli?». Parte bene, gestendo bene i fischi e interrompendo il gioco solo quando effettivamente serviva. Poi, quando la partita comincia a scaldarsi, i suoi mancati cartellini gialli non aiutano a distendere il clima.