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Under 16

Para due rigori e fa come Donnarumma: il talento classe 2008 è un muro invalicabile

Alessandro Trezzi traghetta la sua squadra ai playoff

ALESSANDRO TREZZI, ACCADEMIA INTER

ACCADEMIA INTER, UNDER 16: Alessandro Trezzi è un para-rigori

«Ci sono squadre che ti fanno paura?»
«"Paura" non è una parola che esiste nel mio vocabolario».

Signore e signori, Alessandro Trezzi. Perché un dialogo - breve, conciso, una citazione rubata al telefono mentre fuori piove - spiega più di mille parole; perché il portiere una cosa deve fare sempre e bene: non tremare davanti a nessuno; perché, infine, Alessandro Trezzi il significato di "avere paura" ha dimostrato di non saperlo per davvero. E dunque, un dialogo breve e conciso, una citazione rubata al telefono mentre fuori piove può davvero diventare curriculum, lettera di presentazione e cronistoria di un'intera carriera: Alessandro Trezzi quando indossa i guantoni diventa il Superman che non conosce criptonite. Come ha fatto un estremo difensore a guadagnarsi questo titolo onorifico? Semplice: nella partita più importante di tutte, quella che doveva calare un verdetto su playoff e - forse - campionato, ha parato due rigori e ha regalato alla sua Accademia Inter una vittoria dal peso specifico del piombo

RITI

«Mi faccio bello prima delle partite importanti, è il mio rito scaramantico».

Di nuovo, signore e signori: Alessandro Trezzi. Capelli con il gel, ciuffo biondo sempre ben pettinato, mani che sistemano l'acconciatura (d'altronde, all'altitudine di un metro e novantatré centimetri è un attimo che il vento scompigli tutto il lavoro): questo il rito scaramantico, questa l'immancabile sequenza di gesti che accompagna ogni match importante. Qualcuno ha qualcosa da recriminare? Nel caso, la risposa è una sola: funziona, dunque vale tutto. Ha funzionato, alla perfezione, puntuale come un orologio svizzero, anche contro il Club Milano, quella squadra della scia positiva di 5 vittorie consecutive, quella che in una manciata di turni non solo ha conquistato l'Élite, ma ha anche aggiunto un po' di piccante al finale di stagione delle big, arrivando a solleticare il podio. Il dato nudo e crudo: l'Accademia Inter vince la partita dell'anno per 2-1. Le implicazioni: l'Accademia Inter è matematicamente dentro i playoff. Infine, la parte più bella, la storia dietro il risultato: Alessandro Trezzi sventa due reti promesse da dischetto e chiude ai biancocrociati le porte del podio.

No, non sono pianeti che si allineano, non è la cieca fortuna che si toglie la benda e guarda verso via Cilea e - forse, forse - non è neppure una questione di riti: qui si parla di talento, quello allo stato puro, quello che ti cambia le partite. Prima un veloce scambio con il rigoristaAdesso te lo paro, questo non lo segni»), poi un po' di movimento sulla linea giusto per tenere pronti i muscoli e non dare riferimenti. Infine, parte la palla e accade la magia: il primo un rasoterra velenoso, il secondo un tiro sulla sinistra; prima una brusco movimento verso il basso del guantone, poi una zampata sicura con la destra - sì, con la destra, anche se la palla stava a sinistra. Storie diverse, stesso lieto fine: Superman salva ancora la situazione, la palla resta fuori dalla porta nerazzurra e l'Accademia si prende le fasi finali. 

INIZI

«Lo abbiamo visto giocare, ci piace: lo vogliamo per un provino»

E pensare che è cominciato tutto da un semplice campus multisport delle scuole elementari. Correva l'anno 2016, era l'incipit della storia: Alessandro partecipa giusto per tirare due calci ad un pallone - il calcio gli piace, è l'unico sport che prende in considerazione - e non sa ancora che ad allenare c'è un tecnico dell'Accademia Inter. Il preparatore lo nota, alto, slanciato, reattivo, e telefona a casa: «Lo abbiamo visto giocare, ci piace: lo vogliamo per un provino». Il resto è lo svolgimento più accattivante che si possa chiedere ad una trama: il ragazzo viene preso e da quel momento si innamora della maglia. Certo, gli amici juventini come lui all'inizio lo torchiano con i soliti sfottò, ma ormai è un tema a cui Alessandro non dà nessun peso: l'Accademia Inter, quella che ha portato ai playoff, quella a cui ha regalato il podio matematico, è diventata ufficialmente casa sua

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