Rappresentative
25 Aprile 2024
UNDER 16 LIGURIA: Osemede Olele
Tutto, ma proprio tutto in quell'esultanza. Anzi, probabilmente in una domanda, forse addirittura un dubbio amletico: «Ma come ha fatto ad entrare?». Si parla di un pallone, ovviamente. Si parla di un tiro, altrettanto ovviamente. Si parla di un gol pazzesco... sì, ci siamo capiti. Difficile, quasi impossibile trovare una spiegazione, dopotutto non ci credeva più di tanto nemmeno lui: «Mai avrei pensato che sarebbe potuta entrare». Quindi nessuna esultanza, nossignore. Più semplicemente un portarsi le mani in faccia, aprire gli occhi a più non posso e lasciare la scena al linguaggio del corpo, quanto di più inequivocabile ci possa essere. Qualcuno ha detto shock? Affermativo: «Ero scioccato, davvero». Parola di Osemede Olele, parole del protagonista di tutto questo: l'esultanza (iconica), l'interrogativo (roba da un milione di euro) e il gol (splendido).
No, non proprio in questo ordine. Sotto con la descrizione, o quantomeno un tentativo. Uscita bassa di Emilio Azzolari, per gli amici Superman e per tutti, ma proprio tutti un Campione d'Italia. Fratelli di Scudetto per sempre, no? Poi sbuca lui, Osemede Olele: che controlla il pallone, che si gira in un fazzoletto, che viene accecato dal sole. Sì, proprio così: «Avevo il sole in faccia, vedevo malissimo». Poi l'intuizione, il colpo di genio: stop orientato e destro secco, o perlomeno così pare. Sì perché la traiettoria andrebbe posta all'attenzione della NASA, sta di fatto che il risultato è un pallonetto sontuoso dal limite dell'area.
Giusto due informazioni per dare un'idea del contesto. Anzi, probabilmente è sufficiente parlare dell'avversaria, vale a dire la Lombardia e quindi, più semplicemente, il Real Madrid del giro delle Rappresentative italiane. Quindi le tempistiche, l'ultimo minuto. Quindi il risultato, vittoria clamorosa (3-0) e trofeo alzato al cielo. Ebbene sì, poco dopo Cannella si ritrova lì, sul green di Novarello a mostrare la coppa al cielo. Poco prima tante, troppe cose. Andando a ritroso, rigorosamente in ordine decrescente: un gol all'incrocio proprio di Cannella (il capitano), un gol all'incrocio proprio di Olele (il bomber).
E in questo caso tutto, ma proprio tutto in quell'istantanea. Da una parte lui, Osemede Olele con gli occhi della tigre perché sì, lui sa esattamente quello che vuole. Dall'altra parte lui, Emilio Azzolari incredulo perché no, probabilmente non gli era mai successo. Intanto il pallone... sotto l'incrocio dei pali. In tribuna si parla di «gol della vita», ma in campo la sensazione è che si sia assistito a qualcosa di tutto sommato ordinario. «Il primo l'ho cercato, tutto fatto apposta» e quindi sì, lo ha cercato in tutto e per tutto. E via ancora con la descrizione, ma questa volta è decisamente meno complessa: controllo orientato (immancabile) e destro secco (ma secco per davvero...) che finisce sotto l'incrocio dei pali.
Infine la notizia ciotta per davvero. Sì, quella per cui tocca mettersi comodi visto che lui, Osemede Olele... gioca a calcio da appena due anni. Tanti? No. Pochi? Sì. Sufficienti per farsi un nome, partendo da Varazze e arrivando fino a tutta la Liguria? Che domande... Intanto l'Italia osserva e con lei le varie prof, chiaramente quelle della zona ma non solo. Che sia proprio questa la consacrazione? Chissà, intanto il suo obiettivo è preciso: «Voglio fare il calciatore».
Breve, conciso e pure significativo. Compirà 16 anni solamente il prossimo 9 settembre, dunque si parla del classico "secondo semestre". Margini di miglioramento? Tantissimi. Caratteristiche? Tanta tecnica, altrettanto atletismo e pure quel pizzico di follia, più una dote che un difetto. Nigeriano di origini, italiano d'adozione. Vive in Liguria con mamma e papà, arrivati nel Bel Paese dalla Nigeria quando Osemede aveva solamente quattro anni. Questo il passato in breve. E se il presente parla da sé, il futuro è ancora tutto da scrivere.