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Tutta Italia sul talento dei record: ha 16 anni, gioca in Serie D e piace alle prof di Serie A

Fisico statuario e un sogno, quello di rimanere nella squadra in cui è cresciuto

RAPPRESENTATIVA UNDER 16

RAPPRESENTATIVA UNDER 16: Andrea Ratti del Brusaporto

«Ma quel numero 17 lì?». Sicuramente è la domanda del giorno, probabilmente è la domanda del mese e chissà, magari potrà essere la domanda dell'estate. E forse forse anche qualcosina di più... Subito una precisazione sul numero. Sì, quel 17 inganna e non poco. È figlio del classico ordine alfabetico e quindi no, non rispecchia per niente la realtà. Sarebbe stato meglio il 10: quello dei fantasisti, quello degli esteti, quello che in due cifre (due semplici cifre) racchiude sogni e speranze di generazioni. Al massimo il 9, semplicemente quello dei bomber. Se esistessero i decimali, quello più azzeccato sarebbe sicuramente un 9.5: un po' fantasista, un po' bomber. Già questo dice tanto, tantissimo di Andrea Ratti. Proprio lui, Andrea Ratti da Martinengo: sulla carta classe 2008, nel fisico (statuario) e nei fatti (eloquenti) almeno almeno un classe 2006. Altra storia? Altra storia.

RECORD

Nel sangue il celeberrimo «si eh» bergamasco e un talento innato nel giocare a pallone. Quindi quell'etichetta di predestinato che si è cucito addosso il 10 marzo e che nessuno, ma proprio nessuno potrà mai togliergli. Anni sedici, mesi zero e giorni due: era Brusaporto-Crema, era il calcio dei grandi, era la Serie D. Da qui la domanda, il dubbio amletico: era record? No e il motivo porta con sé un nome (Leonardo) e un cognome (Xaxa) precisi. Quindi una squadra (Sarrabus Ogliastra) e un primato (primo classe 2008 d'Italia a esordire in Serie D). Altra storia, parte due? Altra storia, parte due.

Resta quella domanda («Ma quel numero 17 lì?»), un po' seria e un po' retorica. Seria perché i pochi (pochissimi) che non lo conoscevano se lo sono chiesti per davvero (sguardi eloquenti, facce sbalordite), retorica perché era evidente che avesse qualcosina in più rispetto a tutti gli altri. Vuoi per il fisico, statuario. Vuoi poi per la tecnica, sopraffina. Vuoi poi per la personalità, d'altra parte non capita a tutti di esordire in Serie D a soli 16 anni. Vuoi per tante, troppe cose. 

INTERESSI

Lui era lì, al centro dell'attacco. Alla sua destra Grimaldi (Varesina), alla sua sinistra Odorici (Rozzano), poco più indietro Volpi (Alcione): una giostra niente male? Una giostra niente male. Al via l'asta per portarsela a casa, chi offre di più? Anche solo per un pezzettino, magari quell'oggetto dei desideri di mezza Italia. Spoiler doveroso perché sì, Andrea Ratti piace un po' ovunque. E se l'interesse dell'Hellas Verona era (ma è tuttora) roba concreta, il classico antipasto di una trattativa che avrebbe potuto portare alle immancabili strette di mano, definire sondaggi quelli di Cremonese, Empoli e Sassuolo è sicuramente riduttivo. Intanto il Brusaporto si sfrega le mani.

Detto in soldoni, piazzarlo in qualche prof di Serie A non pare una "mission" troppo "impossible". Ma tempo al tempo, ovviamente. Intanto c'è una stagione da finire, dopodiché sotto con il futuro. Da qui un'altra domanda, l'ultima e forse la più importante. Se Andrea Ratti dovesse rimanere a Brusaporto? Subito ciò che non sarà, ovvero una scelta che potrebbe tarpargli le ali. Soprattutto se dovesse essere aggregato già da luglio con la prima squadra, da sempre attenta alla valorizzazione dei ragazzi del proprio settore giovanile (qualcuno ha detto Marco Valenti?). Quindi quello che potrebbe essere e che forse, senza bisogno del condizionale, sarà. Come detto, un ruolo principe lo vestirà l'eventuale presenza (più o meno fissa, magari strizzando l'occhio all'Under 19 Nazionale) in prima squadra, dopodiché... il tempo, sempre lui.

IDENTIKIT

Che sia benedetta quella domanda, sempre lei: quella un po' seria e un po' retorica, quella principe in quel di "Novarello" davanti a mezza Italia. La prima, certo, ma non l'ultima. Nossignore, anzi. Un susseguirsi di interrogativi, uno dietro l'altro e senza freni. Quindi l'identikit, roba da conservare. Classe 2008 da Martinengo (16 anni compiuti lo scorso 8 marzo), consacratosi definitivamente al Brusaporto (servirebbero pagine, pagine e ancora pagine), passato per il Caravaggio (vicino di casa), ormai nel giro della Rappresentativa (oggi Regionale, domani chissà...) e definitivamente sulla bocca di tutti. Screenshot doveroso? Screenshot doveroso.

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