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Coppa Under 17

I 20 talenti diventati leggenda: una finale epica per vincere il primo storico trofeo

Tutti gli scatti della sfida epica di Trezzo sull'Adda contro

Quel siparietto, quel dannato siparietto… «Mister, quando la storia su Instagram?». Parla Migu, parla Alvarez, parla semplicemente Migu Alvarez: quello della doppietta, quello mandato affettuosamente a stendere. Altra storia? Altra storia. «Arriva, arriva…». Rigorosamente con i puntini di sospensione, quasi a volerla far sudare. Parla Valerio, parla Mandelli, parla semplicemente Valerio Mandelli: quello emozionato e fradicio (più uno o l’altro?), quello che la tanto agognata storia (quella dannata storia...) la pubblicherà. Eccome se la pubblicherà… Tocca riaggiornarsi, magari verso sera? Tocca riaggiornarsi. «I conti si fanno alla fine» e quindi sì, i conti si sono fatti alla fine. E solo loro, solo Tommaso Aly e compagni sanno quello che hanno passato. Dai momenti belli (forse forse meno del previsto) a quelli brutti (probabilmente più del previsto), passando per una notte che no, non dimenticheranno mai. È sufficiente un’istantanea, la più classica e la più rappresentativa. C’era lui, Tommaso Aly: il diez, il capitano, il… tante, troppe cose. E c’era lei, sempre lei: quella coppa alzata al cielo da TommyUn’emozione indescrivibile»), quella coppa tanto amata da MiguQuesta viene a casa con noi»), quella coppa che significa primo trofeo per il club di MarroneSiamo contentissimi»). Quindi sì, i conti si sono fatti alla fine e sì, l’attesa ne è valsa decisamente la pena.

CORO

Poi un coro, il più classico e il più rappresentativo: «Ce ne andiamo ai playoff». Breve e conciso, decisamente. Limpido e inequivocabile, sicuramente. La fine? La prossima volta. O meglio, al massimo tra 72 ore: «Adesso torniamo in campo l’1 maggio». Sempre Mandelli, sempre fradicio e sempre con un sorriso che vale più di milioni, miliardi di parole. Sarà sfida da dentro o fuori, sarà Varesina-Club Milano. E… sarà quel che sarà, ovviamente. Intanto altre cinque fotografie, forse sei. Il capolavoro di Tarquinio (quei dannati undici secondi…), la firma di D’Onofrio (la bandiera), la doppietta di Alvarez (serve altro?), il lucchetto di Frassinelli (che è entrato, che ha spaccato, che ha detto «ciao») e pure i miracoli di Cogliati (ma quel gol su rigore subito dopo la festa?). Indimenticabili. Contro un Villa mai domo, “underdog” solo sulla carta e in partita fino alla fine. Sì, si sono viste finali giusto un filo peggiori.

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