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Torneo delle Province

Milano ha un cuore enorme: rimonta due volte e sei anni dopo torna in semifinale per riscrivere la storia

La Rapp di Di Benedetto piega una bellissima Cremona, decide la zampata di Straini a dieci dalla fine

Mattia Straini; Rappresentativa Under 17 Milano

RAPPRESENTATIVA UNDER 17 MILANO: Mattia Straini, sua la zampata decisiva a dieci dalla fine

Un attimo, un istante. Quello in cui Straini vede Paleari esitare e lo trafigge, quello in cui Ubaldini vede uno spazio e ci si butta, o ancora prima quello in cui Sagulo scaraventa in porta l'assist di Angiò. Tutto bellissimo sì, ma la traduzione? Eccoci. Milano batte Cremona 3-2 e vola in semifinale, sei anni dopo l'ultima volta. Lottando, soffrendo, perché i cremonesi giocano che una meraviglia e infatti per ben due volte vanno avanti. Prima con l'autogol sfortunatissimo di Sabatino, poi con il centro di bomber Marano. Poi però il rosso a Caporali sconvolge i piani di una partita che sembrava destinata a tutt'altro epilogo. La truppa di Mario Di Benedetto ne approfitta, lo sa, lo vede, e riemerge dalle fiamme dell'inferno di una partita complessa - tenuta in piedi dai miracoli del solito Lorenzo Sala - giocata con forse troppa apprensione ma alla fine portata a casa. Perché sì, il fallimento dell'anno scorso sotto la gestione Nardio è già un lontano ricordo. Milano è al penultimo atto e il destino sembra parlargli: di fronte avrà un grandissimo Como reduce dall'impresa su Bergamo (8-7 ai rigori). Sognare questa volta si può? No, si deve.

 

CERTEZZA SAGULO

In via Bonfadini l'aria che si respira è quella di chi vuole fare la storia, di chi la vuole riscrive di proprio pugno. É Milano, che dopo un girone vinto brillantemente a punteggio pieno - come da pronostico - ha un altro obiettivo in testa: quella semifinale che agli Allievi manca da oltre sei anni e con il regno di Mario Di Benedetto sembra tornata possibile ed è lì, a soli novanta tesissimi minuti, davanti ad un unico avversario: quella Cremona uscita benissimo dal girone con la corazzata Brescia e Mantova, proprio un secco 4-0 su quest'ultima nell'atto finale del gruppo C è valsa la qualificazione alla squadra di Bonali, che di smettere di sognare non ne ha la minima intenzione. E l'inizio di partita questa missione la manifesta benissimo perché i cremonesi approcciano benissimo togliendo lo spazio e i tempi per ragionare al centrocampo dei meneghini, ed ecco al primo spiraglio dopo minuti di batti e ribatti colpiscono al cuore (15'): rimessa laterale per Parrinello che tutto solo al centro del campo alza lo sguardo, vede l'inserimento di Brahimllari e lo serve. Il dieci si butta nello spazio, riceve ed esplode un destro fortissimo ma centrale, Sala si oppone, il pallone però schizza alle sue spalle sbattendo su Sabatino che era sulla traiettoria e rotola in porta (0-1).

Il gol a freddo però non scompone Milano che, così come accaduto contro Monza, paga lo scotto e reagisce immediatamente (17'): palla che spiove in area di rigore per Ceolin che controlla, si gira e calcia ma viene murata, arriva Ubaldini che prova ad andar via a Mullahi che lo stende. Calcio di rigore ineccepibile e sul cui punto di battuta va Angiò che però non è altrettanto: destro debole e centrale con Pagliari che intuisce respingendo il pallone in corner. Sul ribaltamento di fronte seguente poi sembra il più classico dei "gol sbagliato, gol subito" ma Sala è superlativo nell'alzare in corner con la mano di richiamo la girata volante del solito Brahimllari, passa un solo minuto ed ecco che questa volta sì, è la dura legge del gol. Rimessa in gioco velocissima di Angiò per Sagulo che scappa via un avversario, punta velocissimo la porta e arrivato davanti a Paleari non sbaglia: destro secco sul primo ed è 1-1 Milano. La forte tempra di Cremona e del suo capitano Camisani però si fa sentire nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo, perché Bonali e i suoi ci sono sia con le gambe che con la testa e chiudono bene gli spazi. A due dal termine Ceolin lanciato a rete sembra prendere il tempo a Caporali che però riemerge magnificamente spegnendo il tardivo fuoco meneghino.

 

PROVVIDENZA STRAINI

 

Che Cremona fosse un avversario tosto e di caratura lo si era capito subito e così come il primo quarto d'ora del primo tempo aveva visto fuoco e fiamme, così è anche nella ripresa. Perché quest'oggi dietro Milano concede e i cremonesi lo sanno, lo percepiscono, tanto che dopo appena sei minuti ecco che sale in cattedra Marano. Prima con una puntata esterna dal limite dell'area che chiama ancora al miracolo Sala e poi, sul corner seguente, fa centro (7'): Biancardi mette un pallone perfetto nel cuore dell'area piccola proprio per il bomber del Crema - lasciato inspiegabilmente solo dalla retroguardia milanese - che di testa deve solamente appoggiare per il nuovo vantaggio di Cremona (1-2). La partita è viva, Milano appare a tratti confusa, forse frettolosa nelle giocate, ma quando ha il pallone si ha sempre la sensazione che qualcosa possa succedere. Basta uno spunto, un lampo, quello che fa speciali i giocatori speciali. E Ubaldini sicuramente appartiene a questa categoria, eccome, perché dopo un primo tempo opaco gli basta un pallone, quello che all'11' Angiò gli mette meravigliosamente comodo sulla testa e vale il 2-2, sbloccando il mini-digiuno del puntero dell'Ausonia Academy. Ma la squadra di Bonali ancora una volta non si fa scivolare addosso tutto, ricarica a testa bassa e fa ancora paura (15'): Sgasata di Camisani sull'out di sinistra e cross per Marano, sponda per Parrinello che calcia con deviazione, Sala blocca in due tempi e fa ripartire i suoi.

E proprio su una ripartenza arriva l'episodio che può cambiare la partita (28'). Ghilardi perde palla a centrocampo su Angiò che fugge a campo aperto e arrivato al limite viene steso da Caporali, per il più classico fallo da ultimo uomo: rosso ineccepibile e Cremona in dieci. Poco dopo cerca di approfittarne il neoentrato Leotta, ma la sua conclusione di controbalzo è facile preda di Pagliari. L'estremo difensore cremonese però poco dopo è imperfetto e costa caro (35'): rimessa laterale di Russo che arriva in area, il portiere non esce ed ecco che appostato come un falco c'è Straini che aggancia e poi tocca quel tanto che basta per mandare in estasi Milano. È 3-2, è il gol che porta i meneghini avanti per la prima volta, è quello che alla fine dei giochi è pesante come un macigno. Perché le incursioni di Cremona - con spazi dopo l'espulsione severa di Russo per doppio giallo - questa volta non bastano, Sala e compagni alzano il muro e non passa niente. Fischio finale ed è - di nuovo - storia. Milano torna in semifinale, e lo fa con un solo obiettivo: la gloria.

IL TABELLINO

CP MILANO-CP CREMONA 3-2
RETI (0-1, 1-1, 1-2, 2-2, 3-2): 15' aut. Sabatino (CPC), 31' Sagulo (CPM), 7' st Marano (CPC), 11' st Ubaldini (CPM), 35' st Straini (CPM).
CP MILANO (4-3-1-2): Sala 7, Visaggi 6.5 (24' st Greco 6), Russo 6.5, Cason 6.5 (39' st Pernisa sv), Sabatino 7, Galullo 7, Angiò 7, Straini 8, Ubaldini 7.5, Sagulo 7.5 (6' st Corti 6.5), Ceolin 6.5 (24' st Leotta 6.5). A disp. Inglese, De Marinis, Sommaruga. All. Di Benedetto 7.5. Dir. Felter
CP CREMONA (4-3-3): Pagliari 7, Garavelli 6.5, Mullahi 6 (34' st Forgetta sv), Ghilardi 6, Caporali 6, Camisani 7, Parrinello 6.5 (25' st Grelle 6), Biancardi 6.5 (40' st Ingiardi sv), Marano 7.5. Brahimllari 7 (43' st Penciuc sv), Saiani 6 (31' st Massini). A disp. Chiodelli, Minuti, Borzi. All. Bonali 7. Dir. Scuto.
ARBITRO: Compagni di Abbiategrasso 7.
ESPULSI: 28' st Caporali (CPC), 45' st Russo (CPM).

 

LE PAGELLE

 

CP MILANO

Sala 7 Sfortunato nella carambola sull'autogol di Sabatino, nulla può sul colpo di testa da zero metri di Marano, a cui poco prima nega il gol da fuori con un tuffo olimpionico. Monumentale su Brahimllari nel primo tempo quando tiene in vita i suoi.
Visaggi 6.5 
Non la sua giornata migliore, quando prova a spingere viene sempre chiuso sul nascere, dietro Marano gli fa venire il mal di testa per tutta la partita e contro avversari del genere sarebbe difficile per chiunque.
24' st Inglese 6
Entra in campo nella mischia e lui ci si butta con coraggio, senza però balzare agli onori della cronaca né in un modo né in un altro.
Russo 6.5
Gioca adattato viste le assenze e lo fa con grande spirito di abnegazione, non inizia benissimo ma quando prende le misure cresce nella prestazione. Peccato per il rosso che, seppur severo, lo costringerò a saltare la semifinale.
Cason 6.5
Primo tempo complesso in cui tutto il centrocampo meneghino fa fatica a ragionare e palleggiare, poi però alza i giri del motore e infatti Cremona nel secondo tempo per vie centrali raramente ci passa (39' st Pernisa sv).
Sabatino 7
Un autogol così, dopo un quarto d'ora, metterebbe ko mentalmente chiunque, ma non lui. Reagisce da giocatore vero rendendosi protagonista di una serie di chiusure sensazionali e che alla fine sono decisive. Tanta roba.
Galullo 7
Chiamato a sorpresa dopo il forfait di Guerra e le già note assenze di Bergonzi e Cojocaru, alla sua prima assoluta con la Rapp di Milano, il centrale della Baranza sfodera una prestazione coi fiocchi. Inizia così così, poi una volta preso il controllo della situazione la musica cambia.
Angiò 7
Il rigore sbagliato sullo 0-1 rischia di compromettere la sua partita, ma lui ha una personalità grande come una casa e si lascia scivolare tutto addosso giocando di qualità e quantità come sa fare bene. Mette prima Sagulo e poi Ubaldini in condizione di segnare, loro ringraziano e colpiscono.
Straini 8
Nella marea del primo tempo è forse l'unico a tenere banco nel centrocampo di Milano, poi nel secondo tempo quando la squadra si sistema emerge e prende per mano la squadra e la porta in semifinale con una zampata da attaccante vero.
Ubaldini 7.5
Lotta come un leone su ogni pallone, conquista il rigore che Angiò cestina e poi, nel momento più difficile, trova quel gol che gli mancava dalla tripletta all'esordio con Monza e che vale il momentaneo 2-2. Il goat è tornato.
Sagulo 7.5
Magic di nuovo, ancora. Segna il terzo gol consecutivo con la Rapp sfondando la porta a tu per tu con Paleari per l'1-1 che rimette in corsa Milano, poi abbassa i giri del motore ma quando si accende sprizza lampi di classe.
6' st Corti 6.5
Gettato nella mischia vista l'assenza di Fadoudi, il classe 2008 risponde con una prova di grande sacrificio, quando può puntare lo fa con classe.
Ceolin 6.5
Prima da titolare complessa, finché ha spazio fa vedere degli spunti interessanti ma non senza incidere. Caporali gli cancella un gol che sembrava già fatto e che avrebbe dato un'impronta diversa alla partita.
24' st Leotta 6.5
Entra in campo con personalità, prova anche a cercare la gloria con un tiro di controbalzo che però è troppo centrale, dà tutto.
All. Di Benedetto 7.5
Per la prima volta vince una partita dove va sotto due volte, e lo fa perché ha una squadra a cui è riuscito a trasmettere la garra, quella che gli consente di non mollare mai, ma anche dei principi di gioco espressi da un 4-3-1-2 dinamico davanti, solido a centrocampo e intercambiabile dietro. Insomma, una Milano da mille soluzioni, e di suo c'è tanto.

 

CP CREMONA

Pagliari 7 Il rigore parato è una chicca in una partita che gioca bene con un paio di buoni interventi, fino a dieci minuti dalla fine quando esita troppo e non esce sull'inserimento vincente di Straini.
Garavelli 6.5 Difende bene su Ceolin che di fatto non calcia mai in porta, nella ripresa soffre molto di più le incursioni di Milano e si arrocca dietro.
Mullahi 6 Commette il rigore con un interventi scellerato su Ubaldini, l'inizio in salita di una partita che per lui non decolla mai (34' st Forgetta sv).
Ghilardi 6 Perde la palla che porta all'espulsione di Caporali e che compromette la partita della squadra, in generale molto in difficoltà.
Caporali 6 Nel primo tempo cancella il gol a Ceolin con un intervento di puro tempismo, bene anche nel secondo tempo quando però è costretto a rimediare il rosso per fermare lo scatto di Angiò verso la porta.
Camisani 7 Davanti alla difesa è un mastino che morde su ogni pallone, concedendosi anche qualche sgasata come quella che serve un pallone ottimo a Marano per la chance di Parrinello. La sua prova è di una solidità purissima e di grande livello.
Parrinello 6.5 Ha qualità e si vede, ma non ha mai le giuste chance per dimostrarlo chiaramente e far male. Si affaccia dalle parti di Sala con un destro deviato che però è comoda preda dell'estremo difensore milanese (25' st Grelle 6).
Biancardi 6.5 Mette un cross al bacio per il 2-1 di Marano che fa capire quanta classe abbia nei piedi e col pallone, in pò meno quando deve difendere (40' st Ingiardi sv).
Marano 7.5 Ha i movimenti e la fame degli attaccanti di razza, parte sull'esterno ma si accentra sempre per avere più possibilità di colpire. Sala gli cancella il gol nel primo tempo con un intervento clamoroso, nel secondo è appostato come un falco quando appoggia di testa l'1-2 in piena area piccola.
Brahimllari 7 Sprizza classe da tutti i pori, sia quando ha il pallone che quando deve scattare servito dai compagni come nell'occasione dell'autogol di Sabatino che nasce da un suo tiro (43' st Penciuc sv).
Saiani 6 Il più in ombra dell'attacco cremonese, fatica a trovare la posizione e gli spazi per incidere sulla retroguardia meneghina, Russo lo capisce e gestisce (31' st Massini).
All. Bonali 7 Mette in campo una squadra compatta, decisa, che gioca in piena sintonia con tutti i suoi componenti. Perché se metti sotto Milano per ben due volte vuol dire che la prestazione è di livello assoluto, macchiata solo dagli episodi e su tutti dal rosso a Caporali. I suoi salutano il Torneo delle Province con grande orgoglio e qualche rimpianto.

 

ARBITRO

Compagni di Abbiategrasso 7 Ottima gestione della partita, così come le decisioni sugli episodi: giustissimo il rigore a Milano e il rosso a Cremona, forse troppo severo nell'espulsione del meneghino Russo ma nel complesso una direzione inappuntabile.

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Commenti all'articolo

  • stelepor

    01 Maggio 2024 - 14:47

    Ci sarebbe da aggiungere che con tutti i campi a disposizione a Milano curioso che la rapp.abbia scelto proprio quello dell'Ausonia ,un tavolo da biliardo più che un campo da calcio

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