Cerca

News

La retrocessione non fa paura: il Ponte San Pietro è già pronto a ripartire

Il blues suonano la carica nonostante l'anno difficile della prima squadra

UNDER 16 PONTE SAN PIETRO:

UNDER 16 PONTE SAN PIETRO: Emilio Azzolari, portierone blues

«Chi diventa blues lo è per sempre», uno slogan forte, un unico urlo che è stato il perfetto riassunto della presentazione per la stagione 2024/2025 del Ponte San Pietro. Nell'auditorium dell'Aruba S.P.A. infatti si è riunita tutta la famiglia blues, per rimarcare unità e sicurezze verso il futuro nell'anno forse più nero per la prima squadra.
Apre la serata Ruggero Baldon, direttore tecnico della società di Ponte San Pietro, con una polemica intrinseca: «Sono gli altri ultimamente che parlano di noi senza conoscerci, senza conoscere la nostra storia» e tocca quindi a Camillo Beretta il compito di narrare il passato dei blues, partendo dalla fondazione sotto il nome di Vita Nova per mano della famiglia Legler e del primo presidente Matteo Legler, passando per i picchi della partecipazione in Serie B nella fine degli anni '40 e della vittoria della Coppa Italia Dilettanti nel 1970 con conseguente partecipazione alla Coppa Barassi contro l'Enfield. In ultimo ma non per importanza il ricordo della sfida contro la Nazionale Italiana di Prandelli nel 2013. «Il settore giovanile è stata una costante che ci ha accompagnato in tutti questi anni - prosegue Beretta -. A testimonianza del nostro lavoro l'Atalanta nel 2018 ci ha scelto come centro di formazione esclusivo nella bergamasca. Oggi contiamo 220 atleti e 50 collaboratori, che diventano oltre 350 persone attive nella famiglia blues se consideriamo la Juniores e la prima squadra". Il dirigente poi ribadisce gli ottimi risultati del settore giovanile analizzando nello specifico i piazzamenti delle categorie dagli Under 14 alla Juniores. 
Camillo Beretta, dirigente del Ponte San Pietro
Tocca poi al coordinatore del settore giovanile,vale a dire Giuseppe Silvestri, che ha il compito di dare un disegno del futuro del Ponte San Pietro: «Il Dottor Samaden, responsabile del settore giovanile dell'Atalanta, ci ha proposto un nuovo progetto per il rinnovo del nostro rapporto con i nerazzurri, ma diverse società professionistiche ci stanno contattando e stiamo valutando tutte le opportunità. Qualsiasi sarà la nostra decisione non cambieranno i pilastri del nostro lavoro nel progetto tecnico, quello è nel nostro DNA e nulla ce lo porterà via». Sul palco non può mancare Adriano Ferreira Pinto, ex Atalanta e leggenda del Ponte con oltre 300 presenze in maglia blues che come annunciato da Silvestri stesso sarà il responsabile dell'attività di Scuola Calcio per la stagione 2024/2025.
Dopo i vari ringraziamenti fatti da Paolo Villa, direttore generale del settore giovanile ed un breve intervento del sindaco Macoli Matteo parlano il vicepresidente Sergio Zambelli: «Il futuro che ci attende è roseo, ci stiamo impegnando per essere più contemporanei ed aumentare le interazioni sia social che con figure di rilievo nell'ambito calcistico. L'aspetto fondamentale però è e sempre sarà lo stile Ponte, invidiabile da chiunque e che vorrei venisse sempre più sentito come parte di noi e del nostro essere» ed il presidente onorario Livio Galbusera: «Nell'ultimo periodo sono state messe in giro numerose fake news sul nostro conto, ma 15 anni di Serie D parlano per noi e non serve nemmeno che rispondiamo. Nel momento più amaro della nostra prima squadra ribadiamo a gran voce la nostra presenza ed indipendentemente dalla categoria nella quale giocheremo la prossima stagione noi ci saremo»
I dirigenti del settore giovanile Blues vengono premiati dalla dirigenza
Finale strappalacrime grazie a Marziale Bonasio, presidente blues, che appare commosso nel proprio intervento: «Quest'anno ho commesso un errore, ho concentrato tutte le mie energie verso la prima squadra trascurando forse un po' gli sviluppi del settore giovanile. Il mio attaccamento però non cambia e per quanto riguarda la retrocessione della prima squadra me ne assumo la piena responsabilità, non sappiamo se saremo in Serie D l'anno prossimo ma posso promettervi che costruiremo una squadra competitiva e vorrei che le nostre giovanili restino tra le migliori d'Italia, come varie volte ci è stato riconosciuto. Ho valutato di farmi da parte dopo così tanti anni di presidenza, ma la retrocessione mi ha fatto scattare qualcosa, torneremo più forti di prima!». Il Ponte quindi non si ferma, andando avanti da solo per la propria strada e smentendo le numerose voci che parlavano di un cambio in presidenza, ancora nessuna novità invece sulla possibile fusione con il Mapello.
Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter