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Under 17 Élite

Un'impresa mai vista! Ausonia leggendaria: vince una partita storica e vola in semifinale

Partita perfetta dei neroverdi che eliminano il Ponte San Pietro

UNDER 17 AUSONIA

UNDER 17 AUSONIA: Giannattasio e Pascarella

Tutto fuori da ogni logica. Cinque parole, forse non le più esaustive ma probabilmente le più azzeccate. Quindi centinaia, migliaia di connotati che strizzano l'occhio alla storia: quella riscritta, quella cambiata, quella stravolta. Federico Pascarella aveva avvisato: «Se mai dovessimo vincere sarebbe un risultato storico». Leonardo Trevisani lo aveva sottolineato: «Avrebbe del clamoroso». E Alessandro Giannattasio? Per lui niente parole, soltanto fatti. Un gol, in coda a una partita clamorosa. Una corsa, semplicemente iconica. Un urlo, emblematico. Infine tre fischi, quelli di Rihai di Lovere. Sentenza? Sentenza. Vince l'Ausonia, l'underdog. Perde il Ponte San Pietro, la grande favorita. Serve altro? Che domande...

È storia, dunque. A Brembate c'è stato un po' di tutto: giocate da fuoriclasse (tante), colpi di scena (tantissimi), miracoli (troppi), salvataggi sulla linea (tre). E illusioni, una valanga di illusioni. Alcune trasformate in psicodrammi (sponda Ponte), altre trasformate in sogni (sponda Ausonia). E adesso chi li sveglia Pascarella e compagni? Potenzialmente nessuno, ma chi ha detto che vogliono essere svegliati? D'altra parte....

ILLUSIONE

L'illusione che si possa finalmente respirare. Dopo venti minuti di apnea, roba da Guinness dei primati. Dopo venti minuti che andrebbero presi, filmati (che Dio benedica i 3direcupero...) e conservati. Quindi studiati, analizzati. Illusione? Sì, illusione perché all'improvviso, senza avvisare come piace a lui... Colleoni fa il Colleoni. Prima manda al bar Bortolami, poi crossa con il destro e pesca sul secondo palo capitan Bottani. Il destro è alto (22'), ma che dire di tutto il resto? Poco dopo ci pensa Trevisani, sulla carta portiere ma nei fatti tanto, troppo altro. Sarebbero stati troppi anche gli aggettivi da utilizzare se solo quella punizione da trenta metri non avesse trovato pronto Comi (31'). Un'illusione, appunto. Come quella che non farà dormire Pascarella per almeno una dozzina di notti: angolo di Spolaor, velo di Ferrari, destro di poco alto del cap (32').

Altro sui fatidici venti minuti? Tanto, tantissimo Ponte. Bottani calcia da fuori e sembra dire «eccoci, siamo tornati». E sì, sembrerebbero tornati eccome (5'). Poi Albani si ricorda di essere straordinario, si gira in un fazzoletto e sonda nuovamente il terreno dalle parti di Trevisani (6'). Un po' come a dire «ho fatto 24? Andiamo verso i 25 dai...». L'ennesima illusione. E che dire dell'Ausonia? Passata la paura Giannattasio avrebbe anche l'occasione di battere Comi, ma sul più bello non incide per quello che, stando ai fatti, rimane l'unico neo in una partita pressoché perfetta.

CAMBIA TUTTO

Da qui la domanda, l'ennesima. Primo tempo senza reti? Ebbene sì, ma solo perché Federico Pascarella, essere umano con poteri sovrannaturali, trasforma una certezza in, rullo di tamburi... illusione. Albani assiste e Rossi calcia, Trevisani pare battuto ma non il capitano: salvataggio sulla linea magistrale con annesso urlo da centinaia di decibel, a proposito di Guinness dei primati. Copia-incolla dopo 17 minuti, l'intervallo più due giri d'orologio nella ripresa. Albani calcia, quindi il remake. Travisani pare battuto ma non il capitano: altro salvataggio sulla linea con annesso urlo da centinaia di decibel (forse forse anche qualcosina di più). Chi lo contatta Marco Frigatti? Anche perché non c'è due senza tre. Proprio così, un altro salvataggio sulla linea di Pascarella (!). Questa volta su Caccia, liberato al tiro da ottima posizione dopo un'azione da mille e una notte del Ponte San Pietro (11'). Tre illusioni, dunque. Una dietro l'altra, roba mai vista. Intanto tira un'aria strana, preludio di un finale... niente, anche questo mai visto.

E via con un'ultima mezz'ora di fuoco. Apre Alessandro Giannattasio, l'eroe. Un gol dal significato incommensurabile, propiziato da un assist al bacio di Nelini: un'azione, un'istantanea che rimarrà per sempre. Chiude il triplice fischio di Rihai di Lovere, quindi sentimenti agli antipodi. Lacrime di gioia per l'Ausonia, lacrime... di tante, troppe cose per il Ponte San Pietro. E dopo un assalto da brividi, roba da cuori forti per davvero, il finale che va contro ogni pronostico, forse anche contro ogni logica. Vince l'Ausonia e sì, vola in semifinale.

IL TABELLINO

PONTE SAN PIETRO-AUSONIA
RETE: 17' st Giannattasio (A).
PONTE SAN PIETRO (4-2-3-1): Comi 6, Scanzi 6 (21' st Cogliati 6.5), Martinelli 7, Plebani 7, Filipponi 6.5 (22' st Bergamelli 6.5), Caccia 7.5, Rossi 6.5 (42' st Legramandi sv), Bottani 7 (36' st Chiesa sv), Albani 7.5, Colleoni 7, Rachdaoui 6. A disp. Rota, Zanchi, Rota, Fontana, Adobati. All. Gargantini 6.5. Dir. Pelicioli.
AUSONIA (4-3-1-2): Trevisani 8, Gazzoni 7, Bortolami 6.5, Ferrari 7, Schirosi 7.5, Pascarella 9, Radice 6.5, Spolaor 7.5 (31' st Memola sv), Giannattasio 8.5 (36' st Biasia sv), Costantino 7 (9' st Nelini 7.5, 21' st Giannattasio 6.5), Federico 6.5 (41' st Briani sv). A disp. Salvini, Panebianco, Galiandro, Fontanesi. All. Nicoli 9. Dir. De Fabritiis.
ARBITRO: Riahi di Lovere 7.
ASSISTENTI: Bossio di Cinisello Balsamo e El Allam di Cinisello Balsamo.
AMMONITI: Rachdaoui (P), Trevisani (A), Giannattasio (A), Federico (A).

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