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Under 16

Un gol del portiere all'ultimo secondo per fare il miracolo: Alcione, sei già nella storia!

Facchini è l'eroe del match: «Non potevamo perdere»

HOLOVKO, FACCHINI, SORAGNA, ALCIONE

ALCIONE, UNDER 16: Il portiere Facchini festeggia con i compagni dopo il gol dell'ultimo minuto

I fatti: l'Alcione vince fuori casa e passa ai quarti dei playoff. Le conseguenze: l'Aldini abbandona la corsa al titolo, nonostante una qualità di gioco da riempire quaderni e quaderni di appunti. Le definizioni: introvabili. Non potrebbe contenerle nessun dizionario, Wikipedia fallirebbe nel dare risposte, italianisti da 110 e lode non saprebbero più dove battere la testa. È una poesia da antologia dell'Università, un thriller che incolla gli occhi alle pagine, è la partita più bella della stagione. Perché dietro al fatto nudo e crudo, c'è di tutto e di più: c'è la meraviglia di Vecchio, di Soragna e di Ganci; c'è la reazione di Greco e di Arisci. C'è l'ansia nella tribuna sponda Aldini durante l'assalto finale orange («Quanto manca?» «Tre minuti» «Non passa più...»). E poi c'è il gol di testa, del portiere, di Facchini dell'Alcione, all'ultimo secondo, all'ultimo calcio d'angolo. Non bastano parole, serve solo mettersi in ascolto del batticuore, di quelli che si percepiscono a chilometri di distanza, di quelli che assordano e incantano allo stesso tempo: «Non potevamo perdere» - dice l'eroe del giorno a fine partita. E infatti, l'Alcione non perde

SINFONIA

Vibra il palo e subito dopo un urlo che significa una cosa soltanto, chiarissima e inequivocabile: è gol. Alcione e Aldini, Aldini e Alcione, D’Errico e Facchini, Greco e Ganci. Due facce della stessa medaglia o uno spettacolo che si riflette allo specchio. Palo e gol: per forza in quest’ordine, ma dalla sponda opposta del campo. Prima Volpi centra il secondo palo da calcio d’angolo, poi Ganci si trova la palla sugli scarpini ed è fulmineo nel cacciare in rete. Prima Tedone colpisce in pieno la traversa dalla distanza, poi Greco risponde con una tiro potente che trafigge Facchini. Correva il terzo minuto del primo tempo, correva il sedicesimo sempre del primo tempo: l’Alcione passa in vantaggio, l’Aldini riequilibra tutto con il suo motorino della fascia destra.

C’è da sfruttare il campo di casa e trasformare i due risultati utili su tre in una roccaforte per i ragazzi di via Orsini. Perché? Semplicemente perché dall’altra parte c’è nientepopodimeno che l’Alcione, e non servono tante altre parole per giustificare l’apprensione. C’è poco da fare: la sinfonia orange funziona, funziona in ogni sua parte e strumento. Squillano le trombe con il colpo di testa di Vecchio che rimette la partita sui binari giusti per gli ospiti d’onore (20’), mentre partono i violoncelli con il volo d’angelo di Soragna (29'): ancora di testa, ancora il calcio d’angolo di Volpi a fare da direttore d’orchestra. Il risultato è una musica a metà tra il classico e la tecno, ma sicuramente bellissima da sentire: Busnari di Pavia manda tutti negli spogliatoi sul risultato di 3-1 per gli orange di Brunetti.

STORIA

Testa bassa e lavorare. Perché la qualità c'è, perché la speranza è l'ultima a morire, perché dall'altra parte c'è l'Alcione - è vero - ma in casa gioca l'Aldini. Che fosse possibile si poteva percepire anche da quell'occasione di Greco (sempre lui), infranta sui guantoni di Facchini nel primo tempo. Ma la riprova arriva due minuti dopo l'inizio della ripresa, quando Holovko atterra Autiero in area e manda i falchi a giocarsela da dischetto. Tira il capitano, tira il numero 10, tira il rigorista Arisci. Tira, e non può sbagliare. Palla sull'angolino sinistro, poi di corsa dentro la porta per recuperare il pallone e tornare a metà campo. Il pareggio è lì, ancora a portata: testa bassa e lavorare. 

È come quando con l'adrenalina in corpo non si sente fatica, dolore e paura. È come se non ci si stessa giocando la permanenza nelle fasi finali e i muscoli decidessero di muoversi da soli, toccati da chissà quale ispirazione. Così gioca l'Aldini: un secondo tempo con ritrovata voglia di spaccare tutto è tutto quello che serve ad Anania per rimettere tutto a posto dopo l'inizio in salita. Greco ci prova di nuovo due minuti dopo il rigore di Arisci con la solita potenza e la faccia tosta di chi vuole ribaltare i pronostici. Il tiro è perfetto, ma i riflessi di Facchini lo sono altrettanto. E poi, il sogno che nei primi 40 minuti sembrava impossibile torna a farsi reale. Di nuovo Arisci, di nuovo da dischetto, di nuovo gol. Siamo al minuto 17 del secondo tempo: l'Aldini pareggia e reinventa una storia che sì, pareva già scritta al terzo giro d'orologio. 

L'assalto finale, la concitazione dell'ultimo minuto, la paura di perdere (sponda Alcione), la vittoria assaporata (sponda Aldini). Tanto, tutto, troppo per poterlo battere in un'asettica tastiera del computer. Non è colpa di una vena poetica prosciugata - alla Leopardi. È semplicemente colpa di fatti storici che non si possono neppure immaginare, a meno di non essere stati lì, il giorno 12 maggio alle 11:43 in Via Felice Orsini: Tommaso Facchini abbandona la sua area all'ultima azione, Volpi calcia l'angolo, il portiere manda dentro di testa. Semplice, pulito, inequivocabile. «Non potevamo perdere»: lo ripete un paio di volte Tommaso a fine match, quasi non ci credesse neanche lui. E invece è tutto vero: in svantaggio fino ad un minuto dal triplice, l'Alcione infine non solo non ha perso, ma si è pure regalato un miracolo

IL TABELLINO

ALDINI-ALCIONE 3-4
RETI (0-1, 1-1, 1-3, 3-3, 3-4): 3' Ganci (Alc), 16' Greco (Ald), 20' Vecchio Giacomo (Alc), 29' Soragna (Alc), 2' st rig. Arisci (Ald), 17' st rig. Arisci (Ald), 46' st Facchini (Alc).
ALDINI (4-3-1-2): D'Errico 7, Autiero 7, Gritti 6.5, De Brasi 6.5 (8' st Caruso 6.5), Orta 6.5, Tedone 7.5, Airaghi 6.5 (13' st Sgotto 6.5), Caglio 6.5 (3' st Visconti 6.5), Greco 7.5 (33' st Russo sv), Arisci 7.5, Marasco 6.5 (26' st Novello sv). A disp. Femia, Sforza, Sforza N., Zanni. All. Anania 7. Dir. Attici.
ALCIONE (4-3-3): Facchini 8, Chioetto 7.5, Cicchinelli Pietro 7, Soragna 7.5, Bismuti 7 (42' st Dodaj sv), Holovko 7.5, Covelli 7 (21' st Grandi 7), Ganci 7.5, Villanueva 7, Volpi 7.5, Vecchio Giacomo 7.5 (17' st Prodomi 7). A disp. Morazzoni, Persico, Atid, Garofalo, Lavezzari. All. Brunetti 8. Dir. Calia.
ARBITRO: Busnari di Pavia 6.5.
AMMONITI: Autiero (Ald), Gritti (Ald), Holovko (Alc), Ganci (Alc), Villanueva (Alc).

LE PAGELLE

ALDINI

D’errico 7 Si conferma il solito D’Errico. Ama il suo ruolo e si vede: dà il tutto per tutto ad ogni uscita, ad ogni parata, ad ogni calcio. Alla fine della gara va dai dirigenti a ringraziare: «È il primo anno in cui ho giocato un calcio vero». Tanto cuore, ma ‘sta volta non è bastato. bravo ad interrompere la cavalcata di 7.
Autiero 7 Intelligente, veloce e composto. Sono gli ingredienti per un terzino che può crescere ancora molto. Bravo soprattutto su Vecchio.
Gritti 6.5 Meno riconoscibile di Autiero in quanto a stile, ma sicuramente non ha nulla da invidiare al compagno di reparto se si parla di qualità. Rilancia bene per Tedone e si rende disponibile nelle ripartenze.
De Brasi 6.5 Interrompe Villanueva sul più bello in un paio di occasioni pericolose. Forse avrebbe potuto dare qualcosa di più anche nelle occasioni dei primi due gol.
6’ st Caruso 6.5 Vuole entrare, si vede che desidera il campo. Ci mette tutta la buona volontà del mondo e si fa spesso notare, ma quando l’onda orange avanza, un poco impallidisce.
Orta 6.5 Costanza e coraggio non gli mancano, neanche quando davanti ci sono i colossi dell’Alcione. Manca un po’ di attenzione quando la palla si avvicina repentinamente all’area, ma la qualità c’è.
Tedone 7.5 Poco da fare: la sua presenza in campo si nota eccome. Gioca a centrocampo, tutto spostato sulla sinistra, proprio dove i suoi inserimenti verso l’area (nonché i suoi passaggi filtranti per Greco) possono fare più male.
Airaghi 6.5 Alla costante ricerca di spazi per potersi inserire e trafiggere la difesa orange, ma questa volta Holovko e compagni mettono il veto.

11’ st Sgotto 6.5 ntenso e sempre sul pezzo, ma la difesa dell’Alcione gli si para davanti e gli rende difficilissimo incidere.
Caglio 6.5 Lì in mezzo al campo riesce a far circolare palloni come un impianto di distribuzione. Sempre a disposizione dei compagni, a volte pecca un po’ di hubrys tentando di giocare difficile.

3’ st Visconti 6.5 Ha il compito di dare nuova aria al centrocampo: in parte ci riesce, ma i ritmi sono altissimi e lui si stanca un po’ con il passare dei minuti.
Greco 7.5 Esce dal campo tra gli applausi del pubblico di casa, e un motivo ci sarà: non solo per il gol di questo primo appuntamento con i playoff (che corsa, che intensità, che precisione!), ma soprattutto per tutta una stagione sempre nel pieno dei riflettori (33’ st Russo sv).
Arisci 7.5 Capitano di nome e di fatto, rigorista d’eccezione, chirurgo come eventuale carriera di backup. Perché la sua intensità trascina la squadra, perché da dischetto non sbaglia mai, perché è precisissimo in ogni suo movimento.
Marasco 6.5 L’ala sinistra dell’attacco dei falchi è affidata a lui. Davanti si ritrova due mastini come Soragana e Holovko e questo spesso gli rovina i piani (26’ st Novello sv).
All. Anania 7 Forse la miglior partita giocata dai suoi in tutta la stagione: intensità, coraggio, resistenza, lotta… all’Aldini non manca nulla, solo un gol in più.


ALCIONE

Facchini 9 Ci metterà un po’ a dimenticarlo. Forse non se lo scorderà mai più. D’altronde non ti capita tutti i giorni di prendere un futuro prossimo che sembrava ormai già scritto, accartocciarlo e imbucarlo gentilmente nel primo cestino utile per salvare la tua squadra. È l’eroe indiscusso del match: non c’è solo il gol all’ultimo secondo (“solo”…), ma anche tutta una serie di interventi provvidenziali su Greco che già stanno facendo scuola.
Chioetto 7.5 Voci di corridoio vogliono che la scuderia Ferrari abbia trovato il suo nuovo pilota: con una velocità del genere sul rettilineo, Sainz (o meglio, ormai Hamilton) e Leclerc sono spacciati.
Cicchinelli 7 Fa della fascia sinistra il suo nuovo indirizzo di residenza. Entra ed esce, sale e scende, occupa tutto lo spazio: siamo in via Orsini, ma pare che tutta quella fetta di campo sia casa sua.
Soragna 8 Un colosso. Imprescindibile in fase difensiva, perfetto negli inserimenti su calcio d’angolo, decisivo da ogni punto di vista.
Bismuti 7 In occasione del secondo gol ha il sangue freddo di un predatore e la visione di un’aquila in piena caccia: raccoglie la palla dalla destra, caccia in mezzo all’area nella mischia. Ne esce l’assist perfetto per Ganci (38’ st Dodaj sv).
Holovko 7.5 Due parole: tanta roba. Sugli appunti della giornalista non rimane scritto nient’altro. Negligenza? No, semplicemente ci sarebbe troppo da dire su un giocatore solido, fisico, composto e sempre nel posto giusto al momento giusto. Gli si lasci passare l’intervento su Autiero che porta al rigore per l’Aldini: la sua rimane una prestazione sontuosa.
Covelli 7 Come amministra lui, nessuno può. In mezzo al campo è come un incantatore di serpenti: lascia tutti a bocca aperta con le sue giocate.
Grandi 7 Covelli ci mette tutta l’intensità del mondo, a metà secondo tempo serve una pausa: lui entra e non sfigura neanche un po’, portando al centrocampo rinnovata intensità.
Ganci 7.5 Trasforma alla perfezione un’occasione d’oro sugli sviluppi di un calcio d’angolo da incrociare: si fa sempre trovare al posto giusto al momento giusto. Giocatore fondamentale. 
Villanueva 7 L’assist che apparecchia per Vecchio ha fatto il giro del mondo: dalla Cina all’America, ne stanno parlando un po’ tutti.
Volpi 7.5 C’è una sola certezza nella vita: se c’è un calcio d’angolo da tirare, bisogna rivolgersi a Samuele Volpi. La sua precisione un po’ fa spavento, un po’ lascia incantati: che meraviglia!
Vecchio 7.5 Al minuto 20 del primo tempo imbastisce con Villanueva una sinfonia che è già una hit in tutto il globo. Che spettacolo di gol…

17’ st Prodomi 7 Slanciato e atletico: non ha nessuna paura di correre per recuperare palloni e si para spesso davanti alla porta di D’Errico.
All. Brunetti 8 La sua corazzata ha dell’incredibile: vederli giocare è un piacere per gli occhi, che non si interrompe neppure quando le cose si fanno difficili. Anche nel pareggio, l’Alcione riesce a soffrire mantenendo la solita classe.

ARBITRO

Busnari di Pavia 6.5 Il rigore di Holovko su Autiero è inequivocabile, la sua chiamata è sicura e non ammette repliche. Poteva forse fare meglio su qualche fuorigioco e su qualche fischietto per falli a metà campo.

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