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Under 14

Viene dall'Africa e segna gol mai visti: lo vuole tutta Italia, le big di Serie A faranno follie

Il classe 2011 segna un gol favoloso e vola verso la Milano rossonera

UNDER 14 LOMBARDIA UNO

UNDER 14 LOMBARDIA UNO: Kane, talento rossonero

Se fosse effettivamente voluto lo sa solamente lui. Intanto il linguaggio del corpo dice già qualcosa: prima si ferma, poi si gira verso la panchina. Quindi si ferma di nuovo e allarga le braccia, come se si stesse chiedendo «è successo per davvero?». Quale fosse lo sguardo non è dato saperlo. Forse avrebbe detto molto, potenzialmente anche tutto. Ma resterà un mistero e sì, probabilmente è bello che sia così.

Se fosse effettivamente cercato lo sa solamente lui. Casualità o destino? È questo il dilemma. E chissà se la verità non stia semplicemente nel mezzo. Tuttavia, l'ago della bilancia sembrerebbe pendere leggermente verso il secondo. Destino, fato. Roba da predestinati, roba di uno che ce l'ha nel sangue. Quindi roba di Mbakhane, roba di Kane. Insomma, roba di Mbakhane Kane: il talento africano che ha sconvolto l'Italia. Classe 2011, 13 anni compiuti lo scorso 17 gennaio: prendere nota. Quello arrivato dal Senegal all'improvviso, senza avvisare. Con il suo fare garbato, con un sogno nel cassetto. Quello del Lombardia Uno, quello seguito da mezza Serie A, quello che firmerà per il Milan. Quello che è tante, troppe cose. Talento, prototipo di fuoriclasse, potenziale fenomeno... vale tutto. Intanto si è guadagnato un posto in quella tavolata lì, dove non c'è spazio per l'ordinario. Serve lo straordinario e sì, Mbakhane Kane è straordinario. Serviva un gol straordinario è sì, Mbakhane Kane ha segnato un gol straordinario.

RACCONTO

Si parla di un gol, dunque. Ma non un semplice gol, tutt'altro. Se non altro perché di semplice, in qualunque modo la si voglia guardare, c'è ben poco. Forse voluto, forse cercato. Forse trovato, forse fortuito. Cambia poco, praticamente nulla. Restano i fatti e sì, valgono più ogni altra parola. E pure più di ogni aggettivo, d'altra parte non sarebbe sufficiente tirare in mezzo Google per trovare quello più adatto. Sono sufficienti una manciata di secondi, all'incirca tre. Il numero perfetto. Come la sua traiettoria, una parabola da fantascienza che andrebbe presa, impacchettata e spedita alle migliori università americane. Oggetto di studio, potenzialmente patrimonio dell'Unesco. E perfetto come quel destro 40 e passa metri, forse anche 50. Anche in questo caso cambia poco, praticamente nulla. 

Il pallone finisce lì, sotto l'incrocio dei pali. Non sarebbe potuta finire diversamente. È il lieto fine di una favola, il giusto epilogo di una storia che sì, sta diventando sempre di più una bella storia. Partendo dall'Africa, il suo continente d'origine. Lasciando il Senegal, il suo paese natale. Arrivando in Italia, la sua nuova casa. E poi varcando le porte del "Pozzo", la sede di quel Lombardia Uno che se l'è preso sotto braccio. Un po' accudendolo, consapevole di avere tra le mani un diamante. Forse grezzo, ma pur sempre un diamante. Un po' valorizzandolo, d'altra parte si parla di uno dei talenti più forti mai passati tra le fila rossonere. Insomma, mettendolo nelle condizioni di... fare il Mbakhane Kane.

FUTURO

Manolo Conti se lo sognerà almeno per un paio di notti e con lui tutto l'ambiente Masseroni. Quanto a Max Gagliardi, la certezza è che nessuno vorrebbe essere al suo posto. Il suo iPhone sta chiedendo pietà: tante, troppe le chiamate in entrata. Roba che va avanti da almeno sei mesi, ma che da domenica è probabilmente fuori controllo. Diverse le domande, una sola la risposta. «Purtroppo...» e puntini di sospensione emblematici. Che sia proprio questa? D'altronde il futuro del classe 2011 sembrerebbe ormai scritto. I colori resterebbero gli stessi, quel rosso e quel nero che si è cucito addosso fin dal giorno in cui è atterrato a Malpensa. La città pure, quella Milano di cui è ormai follemente innamorato. La sponda del Naviglio su per giù la stessa, con la differenza che indosserebbe la maglia del Milan.

In tal senso vale quanto scritto lo scorso 4 novembre, quando sulle tribune milanesi riecheggiava sempre e solo una domanda: «Ma chi è questo numero 5?». 

"Ad oggi non esiste squadra che non si sia fatta avanti. Ma se dietro c'e la fila, di fronte ha una porta da varcare. E con ogni probabilità lo farà dal prossimo 1 luglio, quando gli si apriranno le porte del Vismara. Da qui la notizia: Mbakhane Kane giocherà nel Milan. È tutto definito: ci sono stati i sondaggi, ci sono stati i colloqui e ci saranno (a breve) anche per strette di Milan. Intanto il Milan continua ad osservalo da vicino e sì, se lo gode pure.".

BIGLIETTO

Un gol da 50 metri come biglietto da visita. Ebbene sì, pensandoci un attimino ne esistono giusto un paio peggiori. Ma giusto un filo... Quello di domenica è stato il settimo capolavoro del suo campionato, il più bello per distacco e chiaramente anche il più importante. E chissà se da qui a qualche settimana non potrà replicarsi, magari portando il Lombardia Uno sul tetto della Lombardia. Se così fosse, completerebbe una doppietta mica da ridere: promozione con l'Under 15 (giocando due anni sotto età), titolo Regionale con l'Under 14 (sempre sotto età). 

Nel frattempo il Milan lo osserva e lui è lì, al centro della difesa a dominare in lungo e in largo. È la sua confor zone, il suo posto felice. Il presente dice difensore centrale, il futuro... tempo al tempo. Dopotutto rappresenta il classico giocatore che "dove lo metti sta". A proposito di buoni biglietti da visita.

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