Under 16
16 Maggio 2024
ALCIONE, UNDER 16: Tommaso Facchini segna di testa e salva gli orange
Non lo hanno neppure ripreso le telecamere. Non c’è traccia, non ci sono memorie scritte: bisogna tornare all’età dei poemi greci, quando le storie degli eroi venivano trasmesse a voce dai cantori. E allora circoleranno varie versioni: angolino destro o sinistro? Di potenza o di precisione? Alcuni diranno che anche il sole, in quel meteo indeciso di domenica mattina in via Felice Orsini, ha fatto capolinea intorno alle 11:43 per potersi godere lo spettacolo. Tutta fantasia o c’è del vero? Chissà, e forse non importa nemmeno più di tanto. Perché nel frattempo il fattaccio è bello che compiuto, al di là di come la gente scelga di raccontarlo: il portiere Tommaso Facchini ha segnato all’ultimo minuto della partita più importante della stagione e ha portato l’Alcione agli ottavi di finale.
Definizione di ultima spiaggia? Ore 11:43, via Felice Orsini, in quel momento in cui - pare dalle leggende che circolano in giro - anche il sole si è affacciato per buttare un occhio a quello che stava succedendo. Oppure per incoronare il nuovo eroe del poema, quello di cui si parlerà per molto, molto tempo… Una cosa alla volta, prima il setting della storia: primo turno di playoff, Aldini contro Alcione, gli orange hanno solo un risultato utile per scamparla contro i falchi. Tutto sotto controllo? Sni, perché l’Alcione passa subito in vantaggio per 3-1, ma l’Aldini riesce nell’impresa di riportare tutto in parità e aprirsi una via contro lo squadrone tra i migliori candidati al titolo regionale. Dunque sì, quell’ultimo calcio d’angolo di Volpi era davvero l’ultima spiaggia: per proseguire con la favola, per vincere la partita più importante della stagione, per fare la storia.
E allora tutti in quell’area piccola, tutti a dare una mano, andare all-in prendendosi più di qualche rischio è l’ottava prova di Ercole a cui gli orange sono sottoposti. Dopo il setting, un rallenty dell’azione saliente, quella che decide l’epilogo dell’intero poema: tra i "tutti" dentro quell’area piccola c’era anche Tommaso Facchini, il portiere già salito in cathedra per aver parato due sassate di Riccardo Greco per tempo. Allo scoccare del tiro di Volpi - chirurgico? Sacrilego avere dei dubbi - il portierone si alza in volo, ci rimane giusto quei due secondi in più che servono per colpire la palla di testa e il più forte possibile. Poi il brivido che corre lungo la schiena: i guantoni di D’Errico ci arrivano, sfiorano la sfera… ma non è abbastanza. La rete che si muove su quell’angolino alto a sinistra è il segnale inequivocabile: è gol, è vittoria Alcione, è storia riscritta.
«Pensavo di aver già perso». Parola di chi se n’è fregato dei dati di fatto e ha voluto fare una scommessa rischiosa con il destino, parola di chi ancora non ci crede del tutto, parola di Tommaso Facchini. Alla fine della partita - a favore di telecamere, questa volta sì - il numero 1 orange ha mandato un messaggio chiarissimo a presenti e posteri: «Pensavo di aver già perso, ma noi lavoriamo durissimo durante tutta la stagione: se dobbiamo uscire oggi devo dare il tutto per tutto in quell’ultimo calcio d’angolo». Che in parole povere vuol dire: dopo tutti i sacrifici, dopo tutto il cuore e le gambe che ci ho messo («Il segreto di tutte le squadre che vogliono vincere») la sconfitta non è un’opzione. Dunque l’abbraccio con le tribune e il pubblico che intona un coro, una musica che le muse si ritroveranno a cantare ancora e ancora: «Facco, Facco, Facco…».
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Setting, rallenty e ora flashfoward: la sera, dopo l’impresa, arriva un messaggio sotto quel video caricato su Instagram (70mila visualizzazioni, mica pizza e fichi). «Chissà da chi hai preso…»: È Matteo, il fratello più grande, quello che nel mentre fa le fortune del Club Milano in Juniores. Dunque è un po’ una questione di DNA: quando di cognome fai Facchini, l’essere decisivo nelle partite è un vizio che prima o poi ti viene. E se buon sangue non mente, la Mario Rigamonti è bella che avvisata: l’ottavo di finale fuori casa non fa paura all’eroe della favola Alcione.
Epica, favola, colossal: l’hanno chiamata in tutti i modi, definizioni su definizioni e fiumi d’inchiostro sono stati versati su quella che è in effetti la storia più bella di Milano. La prima squadra dell’Alcione se ne va in Serie C e porta tutto il settore giovanile ai Nazionali. Sarà quindi ora di voltare pagina anche per Tommaso Facchini e cominciare un nuovo capitolo di un romanzo rosa che va avanti da quando era bambino. Sempre con addosso l’orange di via Olivieri, affezionatissimo alla maglia e costantemente a disposizione della società che lo ha visto crescere (serve una mano in Under 17 Élite? Sapete a chi chiedere). Quindi pochi dubbi su sogni e speranze: «Voglio restare in questa meraviglia società e sono molto felice per il percorso fatto fin da quando ero piccolo». Si parlava forse di DNA? Tutto orange.