Under 15 Élite
21 Maggio 2024
È come se il destino avesse veramente deciso tutto a tavolino. L’Alcione è campione di Lombardia. I classe 2009 degli orange sono campioni di Lombardia. Beniamino Calderoli è campione di Lombardia. E sembra tutto un grande piano del destino, perché la vittoria dell’Alcione in finale contro il Ponte San Pietro è il finale perfetto per squadra e tecnico, che la scorsa stagione hanno chiuso l’annata con una sconfitta, mentre ora sono con la coppa a un passo dal cielo, sul tetto della Lombardia. Da imbattuti. Da invincibili.
Servizio fotografico a cura di Luca Dariol.
«Ricordo in tasca non c’era niente». È stata una stagione particolare, perché tanto Calderoli quanto i 2009 lo scorso anno sono caduti ad un passo dal successo: il primo contro la Masseroni di Vittorio Villa, nel pomeriggio di Vimercate; i secondi nella finale giocata con la Varesina a Concorezzo, quando il gol assurdo di Limido ha fatto esultare le fenici e mandato in crisi gli orange. Ecco perché le parole di Capo Plaza in Giovane Fuoriclasse sembrano essere le più azzeccate, perché il destino ha messo insieme un tecnico e una squadra che chiudevano coi cerotti la stagione 22/23. I cerotti, con il tempo, con il lavoro e con la voglia di lasciare il segno, sono diventati «cicatrici sulla pelle». Cicatrici che a loro volta sono diventate la forza e l’energia vera dell’Alcione, che col tempo è diventato una vera corazzata, chiudendo la stagione senza mai perdere neanche una partita.
«Corro forte, siamo i primi in pista». Senza mai perdere neanche una partita, concludendo dunque con la vittoria sul Ponte San Pietro in finale. L’ennesima vittoria, la numero 30 in stagione per l’Alcione, che questa volta chiude definitivamente un cerchio. E a chiuderlo è stato il gol di Curelli, uno non esattamente familiare con il gonfiare la rete ma che nella partita più importante della sua carriera si fa trovare pronto e porta in vantaggio gli orange. Poi è tutto in discesa: la rete di Iavarone, i tentativi di Cattaneo e il graffio di Lucchini che fa esplodere la festa giusto un attimo prima del recupero. Il tutto per raggiungere quella coppa che rischiava di diventare una maledizione: gli orange invece hanno abbassato la testa e corso per conquistare il finale di stagione più bello di sempre nella storia di tutta quanta l’Élite.
«Io e questi ragazzi magici». L’Alcione e Calderoli, infatti, rimarranno per sempre scolpiti nella pietra della categoria perché mai prima d’ora una squadra aveva concluso la stagione senza perdere neanche una partita. E chissà, magari senza quella sconfitta di Concorezzo i 2009 avrebbero chiuso il biennio Giovanissimi senza aver mai conosciuto la sconfitta. Quel che è certo è che il risultato di Rozzano, questo 3-0 contro il Ponte San Pietro, spara ufficialmente e per sempre l’Alcione, questo Alcione, in cima all’Olimpo dell’Élite. Dove c’è posto per tutti: per le parate di De Sevo e Valente; per le chiusure vecchia scuola di Fontana, il carisma di capitan Trevisani, la solidità di Gastaldon, l’incisività dalla difesa di Arena e la disciplina tattica di Scifo; per le sgroppate sulla fascia di Marchesoni e Bianchi Zerbi, l’apporto dato a stagione in corso da Borghi e il tasso tecnico assurdo di Valdati; per le geometrie di Caminada e Di Maria, per il lavoro infaticabile di Diani e Nebuloni, gli inserimenti di Cimini e Impalà e il talento pazzesco e in piena ascesa di Lucchini; per il modo di unire il gioco e di supportare l’azione di Curelli e Arellano, i gol di Imparato e Casazza, gli strappi e lo strapotere di Cattaneo e la fantasia assurda di Iavarone. Per le letture di Calderoli. C’è posto per tutti, affianco al destino, che forse in realtà non ha deciso nulla a tavolino e ha semplicemente lasciato che il calcio facesse il suo corso e che l’Alcione entrasse - per sempre - nella storia del calcio giovanile.
Tommaso De Sevo 7.5 Schermato bene da Fontana e Trevisani, il Ponte San Pietro non tira mai in porta e si sporca i guantoni per neutralizzare i traversoni tesi e potenzialmente velenosi che partono dai piedi di Esposti, facendosi trovare sempre pronto.
Samuele Borghi 7.5 Esposti è un cliente difficile, forse il più scomodo del match: lui ci mette un po’ a prendergli le misure e nel primo tempo qualche volta gli va via. Nella ripresa riesce ad arginarlo bene.
22’ st Marchesoni 7 Porta solidità lì dietro in difesa in un momento in cui all'Alcione serviva star tranquillo e non rischiare che il Ponte potesse riaprire la finale.
Leonardo Valdati 8 Dopo poco più di dieci minuti fa partire un traversone dei suoi che pesca in maniera clamorosa la testa di Cattaneo, anche se il pallone finisce alto. Meno incisivo del solito avanti, in difesa invece gestisce benissimo Arnoldi.
Alessandro Di Maria 8 Si inizia e sbaglia subito due palloni facili per lui. È bravo però a resettarsi e scrollarsi di dosso la tensione, iniziando a dare il suo solito apporto in termini di qualità: sacrificio e tanta intensità a supportare la manovra. (30’ st Scifo sv).
Alessandro Fontana 9 Colombo ci prova a pungerlo e dargli fastidio, lui però sfodera una prestazione quasi perfetta e fa suo il pallone ogni volta che passa dalle sue parti, andando in anticipo e allontanando i pericoli. Svirgola su Esposti, ma lo copre Trevisani.
Giulio Trevisani 10 Il capitano non sbaglia mai neanche una giocata: in quei venti minuti in cui il Ponte alza i ritmi lui è sempre in area di rigore a calmare le acque. Spizza di testa anticipando Denis, chiude più di una volta su Esposti e affonda tackle top.
Andrea Lucchini 10 Primo tempo in cui si dedica perlopiù a chiudere le linee di passaggio del Ponte San Pietro e infatti lato Arnoldi e Minali i blues non sviluppano molto. A fine gara arriva poi il suo gol che incorona lui e tutto l’Alcione. (36’ st Cimini sv).
Manuel Diani 8.5 A centrocampo non si ferma un attimo e riesce a dare continuo supporto allo sviluppo degli orange. Dopo pochi attimi di gara si inventa per Fontana una palla che per poco non diventa un assist alla Iniesta. (33’ st Caminada sv).
Mattia Cattaneo 9 Gli manca il gol e questo sicuramente fa notizia, visto il suo feeling speciale con la rete. Nonostante questo mette a ferro e fuoco i blues, entra nell’azione del primo gol e serve a Iavarone l’assist per il raddoppio. (36’ st Imparato sv).
Mathieu Curelli 10 L’uomo del destino, la sorpresa di questa finale: il suo compito è quello di farsi trovare sempre al posto giusto per rifinire per i compagni, ma questa volta fa uno step in più e gonfia lui la rete, stappando il match. (24’ st Impalà sv).
Fabrizio Iavarone 10 Il gol è stato una liberazione, che arriva nella partita più importante della stagione e di tutta la sua carriera. Con la sua fantasia mette in difficoltà Simone Previtali ed è poi perfetto nella fuga che porta alla rete del 2-0. (33’ st Casazza sv).
All. Beniamino Calderoli 10 Nonostante la finale e la tensione che può generare, riesce a trasmettere la tranquillità necessaria alla sua squadra per giocare una classica partita da Alcione: solidità lì dietro e fantasia e intensità dal centrocampo in su.