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Under 14
22 Maggio 2024
UNDER 14 LOMBARDIA UNO: Gallucci, talento rossonero
Il suo battesimo è avvenuto sotto le stelle. Era una notte come le altre, almeno all'apparenza. Fredda, gelida. Gli esperti dicono che sia colpa del fiume Lambro, tocca fidarsi. Analizzando il dato nudo e crudo, restando in superficie, tutt'altro che una serata da ricordare. Si parla di una sconfitta: contro il Monza e quindi sì, contro una squadra fuori da ogni logica, ma pur sempre una sconfitta. Scavando più a fondo cambia molto, quasi tutto. Da quelle tre parole, dove tutto ebbe inizio. O meglio, dove tutto divenne in discesa perché il suo nome era già da tempo lassù, in cima ai taccuini di mezza Lombardia. «Forte quell'attaccante». Chiaro, limpido. Quell'attaccante era Gabriele Gallucci: sulla schiena il numero 9 (quello dei bomber), sul petto lo stemma del Lombardia Uno (quello che ricorda il Milan). Era il 15 febbraio, praticamente ieri. Era il Torneo Annovazzi, il paese dei Balocchi per gli addetti ai lavori.
Nel giro di tre mesi la sua vita è cambiata, probabilmente per sempre. Quelli che erano semplici sondaggi sono diventati colloqui, quelli che erano colloqui sono diventati trattative, quelle che erano trattative sono diventate strette di mano. O meglio, strette di mano lo diventeranno da qui a qualche settimana. Forse anche qualcosina in più, ma al momento il "dove" è più importante del "quando". Sono ore roventi, specie da quando il Lombardia Uno ha detto addio ai sogni di gloria perdendo in casa della Varesina. La stagione dei rossoneri finisce e cosa succede? Corsa pazza per Gabriele Gallucci. Ora più che mai. Saranno decisivi gli ultimi metri e tutti, ma proprio tutti gli indizi portano a un arrivo in volata. L'ultimo "stint" ha fatto sì che diventasse corsa a due: da una parte il Lecco, dall'altra il Renate.
Vengono di conseguenza le certezze, nella fattispecie due. La prima: Gabriele Gallucci lascerà il Lombardia Uno. Dopo due anni e dopo 65 gol, la classica storia d'amore dopo la quale ci si saluta con il sorriso. La seconda: dall'1 luglio prenderà la macchina e salirà per la statale 36, dopodiché la scelta. Uscita Renate? Uscita Lecco? Tempo al tempo. Vien da sé un'altra certezza bonus, la terza: sia nerazzurri sia blucelesti, dopo averlo provato e riprovato, sono pronte ad accoglierlo a braccia aperte.
E non potrebbe essere altrimenti, anzi. Un po' per i gol, dato nudo e crudo ma dannatamente importante, specie quando si parla di attaccanti. In tal senso il classe 2010 ce l'ha dentro, probabilmente dalla nascita e sicuramente dai tempi del Villa. Quindi Cimiano, Enotria e infine Lombardia Uno: qualcuno ha detto big milanesi? E quindi... Zlatan Ibrahimovic? Quasi. Intanto l'altezza c'è, di conseguenza le caratteristiche fisiche. E se per i gol valeva quel "po'", per tutto il resto serve molto di più. In primis, come detto, le caratteristiche. A soli 14 anni può contare su un fisico statuario: 183 centimetri di passo e potenza. Paga chiaramente nei primi metri, ma ad avercene di questi problemi... Dopodiché il talento, sia genuino sia innato. Ce n'è a grappoli e per ogni palato. Quando gioca spalle alla porta sa essere devastante, quando ha spazio da attaccare in profondità diventa imprendibile.
E che dire dei colpi di testa? Un altro suo tratto distintivo. I centimetri vanno di pari passo con il tempismo, quel killer instinct e tutti quei dettagli, tutti quei connotati che da sempre (e chissà, forse per sempre) caratterizzano (e ovviamente sì, caratterizzeranno) gli attaccanti. Finora se lo sono coccolato all'ombra della Madonnina, in quella via Pozzobonelli diventata la sua seconda casa. Dal prossimo anno Lecco o Renate, Renate o Lecco. Sarà questo il dilemma. Ma è questo il suo futuro.
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