Under 14
23 Maggio 2024
UNDER 14 VIRTUS CISERANO BERGAMO: Ilias Khoubaba, talento rossoblù
Quando ti punta non resta che pregare. Segno della croce, dita incrociate e via dicendo. Se va bene ti lascia sul posto punto e stop, se va male ti accompagna dolcemente in terapia. Con annessi psicodrammi, chiaro. Notti insonni, svariati pensieri e una domanda, un po' semplice e un po' complessa: «Com'è possibile?». Se lo sono chiesto un po' tutti. Eppure la dinamica è sempre la stessa: controllo (vale tutto), breve passo in avanti (meglio se con la suola), dribbling (a rientrare e non) e ciao ciao (senza possibilità di replica). Poi, quasi sempre, il devasto. Con quel mancino, sinonimo di talento. Con quell'andatura, sinonimo di estetica. Con quel sorriso, sinonimo di genuinità. Lui è così, ti salta (sempre) e lo fa (sempre) con il sorriso. È la regola.
La chiave di volta è racchiusa nel suo nome di battesimo. Ilias, «Nome greco, corrispettivo di Elia». E ancora: «Figlio di Zeus, il padre di molti eroi greci». Infine: «È uno dei personaggi principali dell’Odissea». Ulisse ci ha messo vent'anni, Ilias almeno un quarto. Ulisse per tornare alla sua Itaca, Ilias per volare a Como. Metaforicamente parlando, chiaro. La sua Bergamo e la città lariana sono separate da circa un centinaio di chilometri, distanza assottigliatasi a tal punto di sfiorare lo zero. Al massimo questione di centimetri. Sarà così dall'1 luglio, la data zero. E Ilias, a soli 14 anni, si metterà alle spalle la sua vita bergamasca e inizierà quella sulle rive del lago. Firmerà per il Como e sì, la distanza dalle strette di mano è anch'essa rasente lo zero. Tutto è definito, tutto è in dirittura d'arrivo.
E se il nome dice tanto, il cognome dice altrettanto. Khoubaba, difficile da pronunciare ma ormai noto ai più. Quasi a tutti, probabilmente. Nessun significato particolare, semplicemente un insieme di lettere capace di spostare le masse. E se il nome dice tanto e il cognome altrettanto, che dire della storia? Quella iniziata all'ombra della torre dei Venti, nei soliti campetti di periferia del quartiere Loreto. Leggenda narra che già a cinque anni facesse ammattire i coetanei, con annessi colloqui più o meno accesi tra genitori. La stessa storia proseguita poi al Longuelo (fino al fallimento) e infine alla Virtus Ciserano Bergamo, che la rampa di lancio verso il professionismo non solo gliel'ha garantita, ma l'ha addirittura decorata con un tappeto rosso.
Su quel red carpet ci sta a meraviglia. E nel suo piccolo è già una stella, potenzialmente luccicante come poche altre. Roba rara, roba da preservare. È l'ultimo degli esteti, invitato speciale a quella cerchia ristretta di talenti. Per definizione, per antonomasia. Ha reso il pallone il suo migliore amico, che a sua volta gli ha concesso di dargli del tu. A proposito di roba rara...
Difficile e inutile classificarlo. Centrocampista? Trequartista? Esterno? Centravanti? Vale tutto. Forse forse qualcosina in più i primi tre, giusto per rendere l'idea. Insomma, meglio farlo partire qualche metro più indietro, dopodiché... vale tutto, seconda parte. Se proprio proprio lo si volesse utilizzare sulle corsie, sarebbe sicuramente più divertente vederlo a destra. Quindi a piede invertito, dove può rientrare sul mancino e niente, fare semplicemente l'Ilias. In casa Virtus fa un po' di tutto, rigorosamente con la numero 10 sulle spalle. Anche se tutti, ma proprio tutti se lo ricorderanno con la numero 9: «Ma quello lì davanti?». Parola di addetti ai lavori, tutti estasiati dalle gesta del giovane talento bergamasco. Era il raduno della Rappresentativa Under 14, covo di talenti e banchetto mica da ridere per i vari osservatori. Ma si sa, ormai è troppo tardi. E se alla Virtus non è bastato per proseguire la scalata verso il titolo Regionale, il Como sembrerebbe pronto a goderselo da qui a... chissà. Ilias Khoubaba, un nome e tanto, molto altro.