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Under 17

Decide la finale e fa il triplete da protagonista: il classe 2007 che ha vinto tutto

Il passaggio in Pro Sesto, la chiamata della Vigor e la rinascita: «Voglio ripagare i sacrifici della mia famiglia»

Vigor Milano Under 17

VIGOR MILANO UNDER 17: Alessio Angiò bacia la coppa del titolo provinciale Under 17

Nella stagione 2023-2024 sono state dette tante cose su Alessio Angiò, talento classe 2007 della Vigor Milano: l'ultimo paragone per cronologia è stato quello con l'ex Manchester City Ilkay Gundogan, a seguito della vittoria del triplete da capitano e del numero che i due portano sulle spalle. Niente male, sicuramente. Ma c'è qualcuno che può rappresentare molto meglio questo giovane centrocampista, un giocatore molto tecnico ma che negli anni ha sempre avuto critiche riguardo al suo fisico, riuscendo comunque a dimostrare al mondo che «il calcio si gioca con i piedi e la testa prima del corpo». Dunque voliamo in Spagna, più precisamente a Barcellona, nonostante non giochi più qui, per andare a ripercorrere i passi e le gesta di uno dei più grandi mediani della storia del calcio: Sergio Busquets.

MISSIONE

«Una parola che è in grado di far zittire tutti sono i risultati». Parola di Alessio Angiò. Il ragazzo lo sa bene, è uno che dentro di sè ha l'etica del lavoro a testa bassa contro tutto e tutti per far vedere quanto vali. E' una storia che parte da lontano, un percorso duro lungo anni che incomincia alla Bollatese dove Alessio, all'età di sei anni, tira i suoi primi calci al pallone allenato da papà Francesco, punto di riferimento del ragazzo: «Papà mi ha insegnato tutto quello che so, soprattutto dal punto di vista tecnico». Il bambino è forte, promette bene, e le big non ci impiegano molto a notarlo; arriva la chiamata che cambia radicalmente la carriera del ragazzo di Cesate, la Pro Sesto bussa alla porta e Alessio si inserisce nel mondo dei grandi.

Le prestazioni sono buone ma qualcosa non funziona, dopo i biancoblù Alessio gioca al Monza, alla Caronnese e al Seregno ma quello che si sente dire è sempre la stessa cosa: «Sei bravo eh, ma sei troppo docile fisicamente, qui non puoi giocare». Un momento buio, dove però non ha mai mollato, fino alla chiamata di Giovanni Esposito - presidente della Vigor definito «persona fantastica» da Alessio - che gli offre la possibilità di un posto sicuro in una società ambiziosa. Nonostante il livello sia più basso rispetto a quanto è abituato, Alessio accetta e da lì in poi è storia.

«Abbiamo iniziato la stagione con l'obiettivo di vincere il campionato e il titolo provinciale, volevamo tutto quello che c'era da prendere». Idee chiare e lavoro duro fin da subito, in pieno stile Angiò. La Vigor cambia allenatore a gennaio ma non la musica, le aquile di Paderno Dugnano guidano il Girone C dell'Under 17 di Milano e, dopo una lotta serrata con il Cologno dove comunque non sono mai stati sfavoriti, riescono a ottenere il primo posto staccando il pass per i Regionali e quello per le fasi finali. Nel frattempo Alessio attira le attenzioni di tutta la delegazione di Milano che decide di convocarlo in Rappresentativa; risponde presente a suon di prestazioni e gol da urlo. «Quello contro Lodi è uno dei gol più belli della stagione» dice Alessio, che riesce a condurre la squadra alla vittoria del Torneo delle Province 2024 conquistando, come se non bastasse, il premio di MVP della finale contro Monza.

Il Delegato di Milano Adriano Girotto consegna ad Angiò il premio di MVP della finale contro Monza

Siamo a due titoli su tre disponibili ma non è per niente sazio. Si aprono le finali provinciali e Alessio sembra avere il demonio in sè: prima domina il Buccinasco con una qualità di gioco inimmaginabile, poi segna il gol decisivo contro l'Orione in finale a 3 minuti dalla fine, e che gol: un tiro di sinistro dal limite dell'area che si insacca sotto il sette, a fine partita dichiarerà: «Fantascientifico, ho visto la palla lì e ho tirato, non mi aspettavo di poter bucare un portiere come Sala». Insomma, un 2023-2024 da ricordare per quel ragazzo che faticava a trovare spazi e poi è diventato Re nel pomeriggio di San Giuliano Milanese.

NUMERI

E' vero, il numero di maglia non è lo stesso. Sergio indossava il 5 mentre Alessio si alterna tra l'8 - numero che indossa quando mette la casacca della sua Vigor Milano - e il 7 - numero portafortuna che lo ha visto fare faville con la Rapp Under 17 nel Torneo delle Province 2024 -, ma questo poco conta, le caratteristiche di gioco sono praticamente le stesse: il posto in campo è da considerarsi immediatamente davanti alla difesa, quando Alessio è in campo i difensori sono più tranquilli perché sanno che in fase di impostazione non devono preoccuparsi di niente, diamo la palla a lui e la mettiamo in banca. Una mezz'ala con tanti inserimenti e gol nelle gambe - più di 20 stagionali- oppure un mediano ordinato capace di difendere e recuperare molti palloni, riassumendo un centrocampista moderno e completo. Modus Operandi? Ricevo palla, controllo orientato per posizionarmi nella direzione che ho già scannerizzato in precedenza, finta o dribbling in caso mi dovessi liberare della pressione avversaria e poi trasmetto al compagno, alto o basso non importa, il goniometro di Angiò sarà sempre preciso al millimetro.

Gabriele Delle Cave e Alessio Angiò con le coppe di girone e titolo provinciale

Parlando di goniometro e geometrie, Alessio ci tiene a raccontare quello che è il suo rapporto con i compagni della Vigor Milano, ben consapevole del fatto che i legami nello spogliatoio sono fondamentali per una stagione vincente: «Sicuramente Gabriele Delle Cave è il mio gemello, la mia coppia. Durante l'anno abbiamo imparato a conoscerci e sappiamo a memoria come giochiamo, ci cerchiamo sempre e questo è un vantaggio per entrambi». Oltre al grande rapporto sul campo, questo sport è in grado di creare rapporti duraturi per la vita. «Stefano Canesi è uno dei miei migliori amici dentro e fuori dal campo, mi ha sempre aiutato in tutto e sono molto contento di quello che si è creato tra noi». In chiusura Angiò parla del fratello Antonio, classe 2004 del Muggiò: «Lui è stato il mio punto di riferimento calcistico, fa il mio stesso ruolo ed esprime il mio stesso calcio. Da lui ho sempre cercato di prendere la grinta e la corsa, ha 8 polmoni. Gli auguro il meglio, spero che entrambi potremo avere successo in futuro».

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