Under 15 Élite
24 Maggio 2024
UNDER 15 ÉLITE PONTE SAN PIETRO • Giordano Colleoni, allenatore blues dei 2009
When you walk through the storm. Una tempesta, non c'è altro modo per chiamarla. Il 26 novembre siede sulla panchina blues per la prima volta Giordano Colleoni, e fino a qui nulla di strano. No, qualcosa di strano c'è. Colleoni, subentrando in corsa a Claudio Scotti, prende un Ponte che era primo, primissimo: 29 punti in 12 partite, 1 sola sconfitta e soltanto 12 gol subiti. "Ho preso una squadra dove si poteva fare solo peggio visto l'ottimo percorso che stava facendo".
And don't be afraid of the dark. Tenebre annunciate, ma non da subito. Sì, perché l'inizio dell'avventura di Colleoni è un 2-0 alla Dominante firmato Denis-Zambelli. Ma poi succede qualcosa, si inceppa qualcosa nella macchina perfetta blues: pareggi con Caravaggio e Cisanese e sconfitte con Virtus, che a fine campionato si prenderà più che meritatamente il trono del girone C, Sangiuliano City, Mapello, Villa Valle, Sarnico e Scanzorosciate, con queste ultime due dirette avversarie per la corsa al secondo posto. At the end of the storm there's a golden sky. Sì, i risultati sono stati altalenanti ma poco male, è arrivato il secondo posto, cammino alle fasi finali che parte dai playoff e derby con lo Scanzorosciate subito. Derby che nascondeva insidie, molte insidie, più di quelle che si pensano; gli uomini di Ferri, infatti, erano ancora imbattuti contro i blues riuscendo a fermare il Ponte all'andata (con ancora Scotti in panchina) sull'1-1 e battendolo al ritorno 1-0. Alla fine della tempesta c'è un cielo dorato. Ma chi ha detto che per essere d'oro una partita deve essere vinta? Lo Scanzo esce di scena a testa alta e ferma il Ponte sul 2-2.
Tutto finito? Neanche per scherzo. Ai blues andava bene anche il pareggio avendo due risultati su tre; il sogno, seppure con il brivido, va avanti. C'è sempre un cielo dorato alla fine della tempesta, e infatti dopo le nuvole giallorosse dello Scanzorosciate, arriva il cielo limpido, limpido come quello che domenica 5 maggio splendeva a Giussano. Prima del girone B contro Ponte, ma stavolta sono i blues ad avere solo la vittoria a disposizione. Partenza a razzo per i ragazzi di Colleoni che vanno subito in vantaggio con Esposti e nel secondo tempo chiudono la pratica con Colombo, imbeccato sempre da Esposti. Partita dominata e semifinale raggiunta.
Ora non si scherza più, adesso è il momento di diventare grandi, e Motta&Co lo sanno bene. In Accademia Inter l'andata, a Brembate il ritorno. Qui si compie, forse, il miracolo blues: andata in via Cilea vinta 2-0 (Esposti e Minali) e ritorno conquistato per 1-0 (Zanoli, classe 2010). Finale raggiunta e morale alle stesse. La finale, però, non è delle più facili, anzi, è forse la peggiore che potesse capitare: contro la formazione bergamasca si staglia la muraglia orange dell'Alcione. I ragazzi di Calderoli, imbattuti in stagione, hanno ancora il dente avvelenato: i 2009 avevano perso la finale contro la Varesina l'anno prima, mentre Calderoli stesso aveva perso la finale per il Titolo Élite contro la Masseroni sempre l'anno prima (con i 2008). In finale è festa Alcione: Curelli, Iavarone e Lucchini mettono fine al sogno blues: «Ci è mancato qualcosa, abbiamo impostato bene la partita, aggredivamo alto e l'Alcione ha prodotto poco. Abbiamo sbagliato uno-due gol e quello ci ha penalizzato: se avessimo segnato nel primo tempo, magari non avremmo comunque vinto, però avremmo messo un'ipoteca importante perché poi loro si sarebbero dovuti scoprire. Nel secondo tempo abbiamo pagato quell'uno-due fulmineo ad inizio ripresa che ci ha tagliato le gambe. Soprattutto di testa siamo mancati, non abbiamo avuto il carattere per reagire. L'obiettivo è stato più che centrato: siamo arrivati in finale e giocando un ottimo calcio. Per l'anno prossimo la squadra c'è, deve solo fare lo step in più mentale, se arriva quello possiamo fare grandi cose», queste le parole di Colleoni a fine partita.