Rappresentativa
28 Maggio 2024
RAPPRESENTATIVA UNDER 16: Napodano e Marzi della Rappresentativa con Albertoli del Brescia
Chissà se ci si ritroverà tutti a giungo, all'Eusalp, a giocarsi la vittoria di uno dei tornei più importanti d'Italia. Chissà se, facendo un passo ancora ulteriore, ci si ritroverà tutti nel 2025, al prossimo Torneo delle Regioni. «Dieci, quindici giorni e potrebbe cambiare tutto, specie in questo periodo»: parola di Daniele Tacchini, parola di chi sa che i suoi gioiellini sono sotto la lente di ingrandimento di professioniste da tutta la Lombardia. Chissà, dunque, ma nel frattempo vale la pena soffermarsi sul presente. Perché? Perché questa Rapp funziona, tra i suoi alti (che meraviglia Guerra un po' più avanti, a fare l'esterno alto), altissimi (qualità da vendere negli scarpini di Cirasella e Morstabilini) e bassi (Fofana è una gatta difficile da pelare per la difesa). Dunque sì, c'è anche qualche basso. D'altronde, la prima amichevole dei classe 2008 più forti della Regione si chiude con un 2-0 per il Brescia, rimandando a Tacchini le considerazioni del caso («Napo, Cira: trovatevi a metà strada e allenatevi tenendo per mano una corda da un metro, così imparate a stare vicini»). Note dolenti? Qualche spartito da sistemare potrà pur esserci, ma la sinfonia della Rapp è solo al suo primissimo atto.
Prima parte: Fofana fa male. Tra calci d’angolo e scatti sulla destra, il numero 7 del Brescia qualche difficoltà la crea alla difesa di Tacchini. Seconda parte: il tris Zecchillo-Cirasella-Luly Tommaselli risponde presente, anzi “presentissimo”. La conclusione della mezz'ala dell’Enotria (dopo un valzer clamoroso tra il talento dell’Under 19 della Varesina e la stella del Cimiano) è un missile che parte dai 20 metri diretto a piena velocità di crociera (qualcuno scommette che la barriera del suono fosse bella che rotta) verso la porta. Veloce sì, ma i riflessi di Anelli lo sono altrettanto.
CIRASELLA E MARRONE
Parlando di riflessi, impossibile esimersi dalla solita menzione, quella del solito superman: Emilio Azzolari, sempre lui, il portierone che al 17’ si allunga su una conclusione dalla distanza di Gaffurini e - neanche a dirlo - aggiunge un altro mezzo miracolo alla bacheca in camera sua. El sol magna le ore, si dice in quel del Veneto. Ed è vero, inesorabilmente vero, anche a Brescia: tra una sgommata di Guerra (che meraviglia il duello - vinto - con Legrenzi) e una rincorsa di Marrone (quella fisica al braccio sinistro gli dona proprio) si consumano i primi 40 minuti: Ferreira di Chiari fischia due volte su un intonso 0-0.
Parte terza: Fofana fa ancora male. Si apre tutto con la stessa musica del primo tempo, anche se 'sta volta il motorino della fascia sinistra decide di andare fino in fondo. Al 4' della ripresa rimane poco da fare ai vari Segantini, Marceca e Pititto: il Brescia va in vantaggio con la conclusione a rasoterra del suo infaticabile numero 7. Parte quarta? Nulla, Fofana continua a fare male. Nella seconda metà del secondo tempo va tutto come da copione, pur con uno spostamento di fascia: sempre numero 7 sulla schiena, non più a destra ma a sinistra. Albertoli innesca dal fondo, Fofana scatta come suo solito e serve al suo diez un gioiellino in area, Pedretti caccia in porta. Tutto naturale, tutto consequenziale, tutto liscio come l'olio. E la Rapp? Non è morta, neanche un po', ma di fatto ancora il gol non arriva. Ci prova tanto Fiore (un paio d'occasioni troppo centrali per spaventare Biffi) e ci prova anche Bignami con un calcio di punizione ben piazzato. Ma niente.
RAPPRESENTATIVA UNDER 16 AL GRAN COMPLETO NELL'AMICHEVOLE CONTRO IL BRESCIA
Il triplice fischio dà il via al momento dei primi bilanci: qualcosa ancora da migliorare? Sì, sicuramente. Ma d'altronde i lavori sono solo all'inizio, il «warning: work in progress» è del tutto legittimo. Siamo nella fase degli esperimenti, in cui Tacchini lascia la veste da condottiero e può indossare gli abiti dell'alchimista: formule diverse (442, 433, si cambia per provare), ruoli rivisitati e qualche ritocchino per sopperire alle assenze (Balliano e Holovko). Dunque nulla di strano, nulla di preoccupante, nulla di imprevisto: solo un punto di partenza da cui gettare basi più solide. Per tutto il resto, stay tuned...