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Under 17

Ha 16 anni e un talento clamoroso: trionfa e diventa idolo nella squadra che lo ha cresciuto

Movenze da fuoriclasse, la dieci sulle spalle e quel coro speciale: l'ascesa di "Magic" Rino Sagulo nel popolo biancazzurro

Rinaldo Sagulo; Rapp Milano Under 17

UNDER 17: Rinaldo Sagulo con la Coppa del Torneo delle Province

«Rino gol, Rino gol, Rino gol». Un coro è per sempre, è quel qualcosa che può nascere per caso oppure per un motivo ben preciso. E quando lo fa ha un potere fortissimo, nella mente e nelle orecchie di chi lo ascolta senza ombra di dubbio, ma soprattutto - nel calcio per eccellenza - è capace di trasmettere quella forza e quel pizzico di magia inspiegabile al giocatore che lo vede protagonista. Perché quando tutto uno stadio, tutta una curva, intona il tuo nome, vuol dire che qualcosa è inevitabilmente scattato, anche se quella tra Rinaldo "Rino" Sagulo e la gente dell'Orione è una storia che dura da tempo immemore. Una storia che ha avuto il suo apice quest'anno, e allora ecco la nascita del coro, che ha visto il classe 2007 tra le gemme di una stagione per i biancazzurri ma anche per lui stesso, indimenticabile. Anzi, probabilmente la migliore nella giovane carriera del fantasista con la dieci sulle spalle. Dunque, abbiamo un fantasista dal piede fatato e un coro che ne esalta le sue gesta: c'è materiale, eccome se c'è, d'altronde quest'anno più che mai è Magic Sagulo mica per niente.

Rino Sagulo in azione con l'Orione (Foto Angelo Ortenzi ORIONE)

ORGOLIO BIANCAZZURRO

Da sempre e per sempre? per la prima non ci sono dubbi, anche perché la storia tra Sagulo e l'Orione è un matrimonio che dura ormai da undici anni e che - eccezion fatta per quei sei mesi trascorsi all'Alcione - non ha mai conosciuto la parola "crisi". Anzi, nel tempo migliora, si rafforza, e lo fa a suon di gol e giocate spettacolari per mano - o sarebbe meglio dire per piede - di quel ragazzo che ha sempre avuto nel pallone il suo sogno nel cassetto. Un legame che fa star bene sia lui che l'Orione, fino ad arrivare alla scorsa stagione - la 22/23 - dove con l'arrivo di Marco Conte sulla panchina biancazzurra si ha la sensazione che il vento stia per cambiare e che porti a qualcosa di bello, un qualcosa di speciale. «L'anno scorso è stato un pò come ripartire da zero - ammette Sagulo - perché col nuovo allenatore abbiamo cambiato filosofia di gioco, cercando di ragionare di più col pallone. Nonostante fosse una stagione di rodaggio, dove abbiamo creato le basi, già a metà anno si intravedeva che qualcosa stesse cambiando, sia negli allenamenti che in partita».

Ancora una volta basta guardare i dati, che parlano chiaro: il fantasista segna 23 gol - compresi i due messi a segno con l'Under 17 da sotto età - che rappresentano una sorta di nuovo inizio, sia per lui che per la squadra in vista della stagione 2023/2024. E ancora una volta, Rino, aveva capito tutto: «In ritiro si vedeva la voglia giusta, quella per provare a fare qualcosa di unico: ci siamo detti che dovevamo vincere il campionato».

 

Annibale Casucci e Rinalo Sagulo in uno scatto amarcord

Dalle parole poi si passa ai fatti e questi ci dicono che l'Orione parte a razzo, con intenzioni serie vincendo sei delle prime 7 partite di campionato. E Sagulo? ne segna 8, confermandosi uno dei leader tecnici della squadra e non solo in termini di gol: passo felpato, movimenti eleganti, dribbling secco e quell'istinto da bomber di razza nonostante non sia una punta a tutti gli effetti. Seconda punta nel 3-5-2, dietro al riferimento offensivo nel 3-4-2-1 o talvolta falso centravanti nel 4-2-3-1: agilità, capacità di svariare su tutto il fronte offensivo indipendentemente dalla posizione che occupa. Perché va detto di nuovo, non ha le caratteristiche del centravanti di statura, ma ha quel luccichio, quella magia in ogni sua singola giocata, che gli consente di ritrovarsi davanti alla porta con estrema facilità. Ah, e quando c'è difficilmente perdona. Poi però ecco una battuta d'arresto - proprio a ridosso dell'ultima sconfitta in campionato (1-2 contro la Vigor) - che rischia di compromettere la stagione sua e dell'Orione: frattura alla spina iliaca, siamo ad inizio novembre e il dieci resterà fuori fino alla fine di gennaio.

Tutto rovinato? sogno finito? certo che no, perché la squadra di Conte nel frattempo vince sempre e "Sagu" - come lo chiamano i compagni - ricarica le batterie, recupera e torna fortissimo, facendo anche meglio di prima se possibile, timbrando immediatamente il cartellino al rientro in campo il 28 gennaio contro la Baggese. Non solo però, ancora una volta tocca dati alla mano: perché le reti nel girone di ritorno sono 18, e pesano tantissimo, vedi la doppietta nel 3-2 sulla Real Trezzano alla terz'ultima e che manda i biancazzurri al duello finale con la Triestina. Com'è finita? è storia e ormai tutti lo sanno, ma tocca ricordarlo perché è una di quelle classiche volte in cui vale la pena raccontarlo: spareggio, 3-3 da brividi, in cui tra l'altro Rino va a segno, e poi i rigori che incoronano l'Orione campione del girone. «Il gol più bello? quello nello spareggio con la Triestina, è stato un momento unico», parola di RS10. Per il massimo dei voti anche qui manca il Titolo Provinciale che vede Rino e compagni arrivare fino in fondo - battendo ancora andata e ritorno la Triestina - ma non alzare il trofeo. Sulla loro strada c'è ancora la Vigor che si porta a casa la coppa.

La giocata sontuosa di Sagulo nel gol alla Triestina (Foto Angelo Ortenzi Orione)

PALCOSCENICO

Non solo quello dell'Orione, non solo quello dei colori biancazzurri. Perché sì dai, quando c'è in circolazione un giocatore così è impossibile non notarlo. E ad accorgersene è anche Mario Di Benedetto che in men che non si dica, dopo qualche giorno di studio, lo chiama per entrare a far parte della Rappresentativa Under 17 di Milano. L'obiettivo? anche qui non è niente che non sia vincere, vincere e vincere il Torneo delle Province, e quando Sagulo ha l'occasione di brillare certo non glielo si deve ripetere due volte. Il contesto è chiaramente differente rispetto a quello suo abituale, tatticamente invece cambia poco perché il dieci va a fare il dieci: dietro le due punte nel 4-3-1-2, e i risultati anche qui sono eccelsi. Dal suo esordio - alla seconda giornata contro Lodi - sono tre i gol consecutivi: i lodigiani appunto, Pavia e poi Cremona ai quarti. E poi? la gloria, perché è vero nelle final four gli manca lo spunto per graffiare, ma non il cuore. Lui e la Rapp ce lo mettono, riportando Milano sul tetto della Lombardia dopo sette anni. «Essere in Rappresentativa è una bella soddisfazione e un'emozione unica. Il percorso è stato bellissimo, soprattutto perché abbiamo battuto squadre forti e si è creata un'alchimia talmente forte che ho capito subito saremmo arrivati fino in fondo. La vittoria ai quarti contro Cremona, in rimonta, mi ha fatto capire che avremmo vinto».

Magic Sagulo con la coppa del campionato 

RINO-GOL

Veniamo però al dunque, veniamo a quel coro, a quel "Rino Gol" che ha accompagnato il finale di stagione di Sagulo e dell'Orione. Perché tutto nasce, molto semplicemente, dalla Curva Est biancazzurra, letteralmente come avere un uomo in più: «Sentirsi dedicare un coro è un'emozione unica e la cosa bella è che è nato così, di recente, nella partita con la Real Trezzano. La curva cerca sempre di trasmetterci adrenalina positiva e ci riesce, ci fa giocare tutti con più consapevolezza e fiducia nei nostri mezzi»

Archiviata quindi la stagione, indimenticabile al di là di tutto per Sagulo e per l'Orione, what's next? «Mi godo i primi due trofei della mia vita (ride, ndr), e poi penseremo al futuro. Perché l'anno prossimo voglio vincere un altro campionato». Una cosa è certa, un Magic è per sempre, Rino Sagulo di certo non sarà l'eccezione ma anzi, una bellissima conferma.

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