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Under 14

Il Sangiuliano City riscrive la storia: tre gol perfetti consacrano i nuovi Campioni di Lombardia

Benaglia, Tarenzio e Mariani: i magnifici tre che portano i gialloverdi sull'Olimpo

BENAGLIA, SANGIULIANO

SANGIULIANO CITY, UNDER 14: BENAGLIA

Date un pizzicotto al Sangiuliano City, è ora che si renda definitivamente conto dell'impresa che ha fatto. Dateglielo, bello deciso, sull'avambraccio. No, non è accanimento, è solo un'operazione necessaria per tenere svegli i sognatori. Ma d'altronde, bisognava sognare in grande per poter immaginare questa impresa. Contro tutti i pronostici, contro i piani del destino, contro i re della tattica e della tecnica. Contro tutto e contro tutti, Fama (quanto Fama, tantissimo Fama!) e compagni siglano il miracolo dell'anno: il Sangiuliano City vince contro l'Alcione delle meraviglie (3-2), sale sul trono del re ormai scoronato e lì, dal punto più alto della Lombardia, alza in cielo una coppa che profuma di consacrazione nell'Olimpo del calcio giovanile. Quindi sì, dateglielo pure quel pizzicotto ai vari Mariani, Tarenzio e Benaglia: che ci credano o no, è tutto vero

MIRACOLO

Alcuni li chiamano i predestinati, altri i favoriti dal destino, altri ancora suggeriscono già l’appellativo di re di Milano. L’obiettivo è quello di allargare il dominio, arrivare a far parlare di sé anche negli anfratti più reconditi della Lombardia. Perché non ci deve essere luogo della regione che non conosca il nome dell’Alcione. Era una promessa, un patto di sangue con il destino: ci troviamo a Cavernago, appuntamento con la storia. E bastano giusto tre minuti, tre minuti per mettere in chiaro quali siano le intenzioni degli orange. 180 secondi dopo il primo fischio di Rastellino di Seregno, Monti costruisce dal nulla un’azione perfetta, indirizza verso Manfredi, dove trova Russo pronto a fare quello che deve fare: deviazione, gol. È la conferma della redenzione dopo una semifinale di andata non al top, è il destino che mantiene la promessa, è il titolo che si colora di orange. 

Sembrava. Di nuovo: bastano sei minuti, il tempo per scrivere una letterina, copiarla in bella, intestarla e apporvi un bel francobollo con stampato sopra la piazza centrale di Sangiuliano. Gli orange si sentono suonare al campanello mentre ancora stanno festeggiando il primo vantaggio. «Calma, calma, è solo il riscaldamento» recita il biglietto. Detto, fatto: al 9’ Sosa attrae Barini fuori dall’area, lo scavalca, appoggia per Benaglia e… gol. È forse il destino che si rimangia la parola data? Che volta le spalle ai suoi favoriti? No, è solo il Sangiuliano che alle ore 16 del 15 giugno è decisamente in vena di miracoli.

Messa in tasca la reazione all’iniziale svantaggio, ora c’è da non accontentarsi. In altre parole: ora c’è da scatenare gli scarpini di Tarenzio. Minuto 22, primo tempo, cielo coperto, silenzio sulle tribune: se lo ricorderà perfettamente, forse per tutta la vita, quel secondo prima dello spettacolo. Appena fuori dall’area, con tutta la potenza che ha nelle gambe, un missile verso il secondo palo: Barini non ci arriva, è gol, è il miracolo che si compie. O meglio: comincia a compiersi. Perché accontentarsi è impossibile per i ragazzi di Bruschi, non adesso, non contro questo Alcione. E allora sotto a chi tocca, è il turno di Mariani. Di potenza, di cuore, quasi di rabbia: il suo tiro è forse coperto dalla gran folla presente in area, fatto sta che Barini di nuovo non può nulla. Il fischio che manda tutti negli spogliatoi è una realtà più solida di qualsiasi promessa, più chiara di qualsiasi piano del destino: 3-1 Sangiuliano City. 

STORIA

La stella di Fama brilla luminosissima in mezzo al campo, gli interventi di Frontini (in difesa? in attacco? Un po' dappertutto) fanno innamorare tutta Cavernago, la velocità di gamba di Awungnkeng (per non parlare di quella traversa all'11') è qualcosa che ancora non saprebbe descrivere nessuno. È un Sangiuliano bellissimo quello che si presenta in via Giuseppe Ungaretti 66, un Sangiuliano che dimostra una volta di più di odiare i pronostici. E sponda Alcione? Un Moscatello un po' distratto, un Lange non al top, un Montesano forse non al massimo della forma. Tutto vero, certo, ma stiamo sempre e pur sempre parlando degli orange. Proprio allo scoccare delle cinque di pomeriggio, con in lontananza cinque rintocchi di un campanile di campagna, succede quello che probabilmente era lecito aspettarsi: l'Alcione vuole riaprire tutto, l'Alcione non vuole lasciare la sua corona sul più bello, l'Alcione torna a fare l'Alcione. Di nuovo Russo, di nuovo il grande redento, di nuovo il numero undici per eccellenza: sono le diciassette e zero zero del 15 giugno, l'Alcione accorcia le distanze e si aggrappa con tutte le sue forze alla speranza della grande rimonta. 

E poi, il destino toglie la mano che sembrava pronta per essere stretta. Ma non diamo la colpa alla fortuna, non giriamo attorno alle promesse. Qui c'è da parlare di un Sangiuliano perfetto, in tutte le sue parti, in tutte le sue sinfonie. Non basta l'ultima carica di Russo, non basta la garra di Volpi, non basta il cuore di Sangalli. Manfredi difende la sua porta come un dannato, sembra sia stato morso da una tarantola, sembra sia diventato Spider-man. Fa di tutto e di più e, soprattutto, fa quello che nella parte destra della tribuna del Comunale a Cavernago tutti stavano aspettando: dà quel famoso pizzicotto al Sangiu, che ora ci può credere davvero. Sì, è tutto vero.

IL TABELLINO

SANGIULIANO CITY-ALCIONE 3-2
RETI (0-1, 3-1, 3-2): 3' Russo (A), 9' Benaglia (S), 22' Tarenzio (S), 33' Mariani (S), 5' st Russo (A).
SANGIULIANO CITY (3-5-2): Manfredi, Pini, Talarico, Craba (32' st Alferazzi), Frontini, Mariani, Awungnkeng, Fama, Benaglia (28' st Fissore), Tarenzio (19' st Fares Hernandez), Sosa Nauel (22' st Perna). A disp. Pontrelli, Rosabianca, Cascino, Azara, Al Said. All. Alinti - Bruschi. Dir. Moretti.
ALCIONE (4-3-1-2): Barini, Giampaolo, Monti (34' st Sorino), Iaquinta, Lange (18' st Melileo Christopher), Terna, Montesano (1' st Sangalli), Moscatello (1' st Baroni), Volpi, Sgrò (8' st Mirrione), Russo. A disp. Fortunato, Tognacca, Buzzi, Todesco. All. Pozzi - Fontana. Dir. Apricena.
ARBITRO: Rastellino di Seregno.
ASSISTENTI: Mastroianni di Mantova e Molino di Brescia.
AMMONITI: Pini (S), Fama (S).

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