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Under 15

Sono i 20 talenti più forti d'Italia: battono gli invincibili e conquistano uno storico Scudetto

Pugliatti fa cantare i romani, Valente fa il miracolo ma l'Alcione dice addio al Tricolore

UNDER 15 NUOVA TOR TRE TESTE

UNDER 15 NUOVA TOR TRE TESTE: uno scatto della finalissima di Recanati (FOTO: Figc.it/Getty)

Comincia tutto con un Fabrizio Iavarone che sugli spalti dice «Prima o poi riusciremo a bucarli». Lento movimento del capo dall’alto verso il basso, voce tranquilla, scintilla negli occhi. È l’intervallo tra primo e secondo tempo, quando ancora l’impresa sembrava possibile. 

Finisce tutto con uno Stefano Fabi baciato dagli ultimi raggi del sole, a bordo campo, nella baraonda generale, che dice «Quando ti chiami Nuova Tor Tre Teste l’obiettivo è sempre quello di puntare in alto». Voce calma, quella della quiete dopo la tempesta, occhi sorridenti, stretta di mano fiera. Sono passati circa trenta minuti dal triplice fischio, la sua Nuova Tor Tre Teste ha appena messo le mani sul quarto Scudetto del settore giovanile. 

Due facce della stessa medaglia, due lati che si completano, la gioia e le lacrime, l’adrenalina e l’amarezza. Il brutto e il bello di una partita che non può fare sconti a nessuno: vince la Nuova Tor Tre Teste, perde l’Alcione. Il cammino degli invincibili di Milano trova la sua conclusione solo contro gli invincibili di Roma. Quel tiro potente di Pugliatti al 25’ del secondo tempo (tutto quello che serve ai rossoblù per arrivare a toccare il Tricolore) mette un punto ad una storia che rimane bella come il Sole. La racconteremo ancora per molto, molto tempo…

LE PAGELLE

ALCIONE

Valente 7.5 Una nuova edizione del Nuovo Testamento includerebbe quella sua paratona sulla conclusione di Palacio al 24’ nel novero di miracoli degni di essere tramandati nei secoli dei secoli (amen). Senza dover tirare in mezzo la religione, basti dire che quello che ha fatto Davide Valente è da annotare nei libri di storia: il suo volo d’angelo si conclude solo quando il guantone destro impatta il pallone. È un peccato che alla fine Superman abbia trovato la sua criptonite nella potenza di Pugliatti. 
Marchesoni 7 Quando parte lui c’è da tapparsi le orecchie: è come le monoposto di formula uno, quelle che quasi infrangono le barriere del suono, quelle che urlano sull’asfalto quando accelerano. La sua galoppata intorta sia Da Parè che Bozzo, per poi concludersi in un cioccolatino servito su un piatto d’argento per Casazza. Di visione di gioco ce n’è a palate, di voglia di spaccare tutto altrettanta: non bastano, ma rimane tra i più positivi.   

Dodaj 6 Il suo ospite è particolarmente indigesto: Compagnone è indemoniato alle 18 e zero zero del 28 giugno, sul sintetico del Nicola Tubaldi di Recanati. Va detto però: il numero 11 rossoblù non può fare esattamente il buono e il cattivo tempo. Ci prova, ma non può: i meriti vanno ad un Dodaj che si inventa Usain Bolt e riesce nella comunque difficile impresa di rubare qualche pallone dai suoi scarpini (34’ st Valdati sv). 
Di Maria 7.5 Precisone? Check (si veda il calcio di punizione nel primo tempo). Garra? Check (si veda la sua presenza su ogni pallone, su ogni sbilanciamento in avanti dei rossoblù). Qualità? Check (si vedano tutti i palloni rubati a Compagnoni). Insomma, uno dei più visibili in campo. Senza ombra di dubbio. 
Fontana 6.5 Lo senti parlare una volta e già ti fa innamorare. La verve è quella del difensore da 10 e lode, il carattere quello di uno che non è abituato a passare inosservato. Saranno le cuffie scommesse con Calderoli (alla fine Colugnat della Varesina quindi è uscito al primo tempo?) o quel gol clamoroso trovato contro la Juventus Club Parma, oppure ancora le chiusure che si inventa su uno scatenato Compagnone? Inutile farsi troppe domande: semplicemente qualcuno che ti rimane in mente, nella stagione intera più che in una partita finale che lo ha visto uscire presto per via dei crampi.
15 st Scifo 6 Entra dopo l’infortunio di Lucchini, quando la partita ha già cominciato a farsi tesa. Cerca di rispondere portando un po’ di calma nelle retrovie, ma i ritmi della gara finiscono per schiacciarlo. Resta un pilastro di questa corazzata: anche sconfitto, non crolla.
Trevisani 6.5 Il fratello Leonardo (portiere dell’Ausonia in Under 17 Élite, per chi non lo sapesse) era collegato in tempo reale dal divano di casa: non si è perso un secondo. Neanche quando il fratellino si è inventato un’uscita fondamentale su Pugliatti, che era riuscito a scappare indenne dalle grinfie del centrocampo. È uno che ci crede, fino in fondo: si deve arrendere ad una Nuova Tor Tre Teste che ci ha creduto un po’ di più. 
Lucchini 6 È il Batman di via Olivieri 13, uno dei giocatori più emblematici della squadra, una delle colonne portanti di Calderoli. E nella partita più importante della stagione? Vacilla ed è anche costretto ad uscire per un infortunio al polso, ma alla fine non si può dire che molli. Nel primo tempo è un po' dappertutto, con il passare dei minuti un po' accusa il colpo di una squadra - forse per la prima volta quest'anno - tanto fisica quanto il suo Alcione.
11’ st Arellano 6 Lucchini si fa male a metà del secondo tempo, lui è chiamato a prendere in mano la situazione per cercare di non disgregare la squadra a centrocampo. I toni però si alzano presto: tutta la buona - buonissima - volontà che ci mette non è sufficiente per fermare i rossoblù.
Diani 7 Art Attack? No, niente Giovanni Muciaccia. Ma l’uso della vinavil è comuqne all’ordine del giorno nella zona destra del campo: Diani sa tenere la palla attaccata all scarpini come se si fosse fatto il bagno nella colla.
Cattaneo 6.5 Cattaneo è sempre Cattaneo. Un volto, una maglia: semplicemente iconico. In difesa, in attacco, in fase di ricostruzione. Mattia Cattaneo, per gli amici “Catta”, se lo ricorderanno bene bene e per molto molto tempo in quel di Roma e d’intorni (leggenda vuole che i due di Tor Tre Teste siano ancora intenti a capire come abbia fatto a saltarli rimanendo tranquillamente in piedi al 20’ del primo tempo). Il suo flirt con la rete lo abbandona sul più bello, togliendogli la gioia di salvare la sua squadra nel momento in cui più ne aveva bisogno, ma non si può dire che non ci abbia provato. 
Curelli 6 Quando alla squadra serve un baluardo per ripartire, lui alza la mano e strizza l’occhio alla storia con i suoi scatti verso la porta rossoblù. Poco da aggiungere: quando è in campo si vede. Qui c’è da prendere nota (37’ st Cimini sv).  
Casazza 7 4 minuti. Tempo di un caffè? Forse neppure. 4 minuti e già Casazza si fa pericoloso con un’azione personale sulla sinistra da fare strabuzzare gli occhi. Ha sulle spalle l’eredità di Fabrizio Iavarone, sulle tribune per un infortunio. La cosa gli pesa? Assolutamente no: l’impressione è che non vedesse l’ora di giocarsela dall’inizio (23’ st Imparato sv).
All. Calderoli 6.5 Le lacrime, alla fine di tutto, sono soprattutto le sue. Orgoglioso dei suoi ragazzi fino al midollo, loro primo e più profondo sostenitore. È mancata la cattiveria negli ultimi metri questa volta, quegli ultimi 20 metri che nel corso della stagione gli avevano dato così tante soddisfazioni (144 in tutto). Lo scudetto era la ciliegina sulla torta dopo un titolo regionale che profuma di storia: non ci sarà l'amarena, ma rimane comunque un dessert buonissimo.

FOTO: Figc.it/Getty

NUOVA TOR TRE TESTE

Barone 7 Capitano, oh mio capitano: il carattere del comandante lo dimostra fino in fondo, per tutti i 70 minuti più recupero. Intelligente, sicuro, pronto, reattivo: tutto quello che serve ad un portiere. La vera magia la fa su Cattaneo nel primo tempo: si avvicina alla palla e senza tanti fronzoli le dà un colpetto per tirarla via dalla testa del goleador orange. Provvidenziale.
Marra 7 Si fa notare nei primi minuti quando Dodaj tenta qualche sgasata sulla fascia sinistra. Alla palla ci arriva prima e sa interrompere azioni pericolose. Con il passare dei minuti un po’ si spegne. 
Bozzo 6.5 Ha recentemente conseguito una specialità sulle scivolate al limite dell’area. Si vede. I suoi interventi sono bellissimi da vedere, efficienti, puliti… insomma, da manuale. Difende da vero terzino e non si tira indietro quando c’è da sgasare per guadagnare qualche metro di campo.
Alosi 8 È l’uomo degli interventi impossibili. Quando c’è bisnonno di un soccorso fuori tempo massimo, in un batter d’occhio arriva lui a risolvere la situazione: lo fa su Casazza e lo fa su Cattaneo, le due più brillanti punte di Calderoli. E quando alla festa prova ad aggiungersi anche Lucchini, lui mette un veto imperioso che non lascia possibilità di replica.
Cataldi 7 Ha davanti un attacco da 144 gol stagionali, e se Casazza e Cattaneo non riescono a brillare come loro solito il merito è anche suo. Meno appariscenta di Alosi, efficace allo stesso modo: se decide che non si passa, dalla sua parte non si passa. 
De Riso 7.5 Come centrale difensivo non gli manca davvero nulla. Recupera palla in un secondo e sa come si innescano i compagni in avanti. Il vero lavoro di fino lo fa su Cattaneo, che nel secondo tempo si trova decisamente i bastoni tra le ruote. 
23’ st Bernardini 7.5 Se l’obiettivo è quello di insegnare come si entra dalla panchina, ebbene la lezione non potrebbe non iniziare con la proiezione del minuto 23 del secondo tempo di Alcione-Nuova Tor Tre Teste. Bernardini si scalda, entra, e subito dopo dà il la all’azione che porta al gol vittoria. Indispensabile.
Palacio 7.5 Esplosivo. Negli scarpini ha la forza della dinamite, nelle gambe la garra inconfondibile di quello che riesce ad essere sempre più veloce di tutti e a saltare sempre un centimetro in più rispetto agli altri. A questo si aggiunga anche una buona visione di gioco e un pizzico di spregiudicatezza per ottenere tutti gli ingredienti del campione. Paga il dazio per la sua inesauribile voga con un po’ di imprecisione. Ma poca cosa (36’ st D’Angelo sv). 
Larocca 7 Nel primo tempo sale in cattedra con un assist meraviglioso per Palacio. La costruzione, che parte dagli scarpini del solito Compagnone, avrebbe davvero meritato esito migliore (anche se quello che fa Valente è un vero miracolo) (34’ st Luise sv).
Pugliatti 9 E sono 18. 18 gol in stagione, 18 per entrare nella storia, 18 per portare la Nuova Tor Tre Teste sul punto più alto d’Italia. Non è un caso, non è colpa del destino, non era scritto nelle stelle. Lui non è il predestinato, lui è semplicemente quello che lavora sodo per tutti i 70 minuti più recupero e alla fine si prende la corona d’alloro che lo consacra eroe di tutta una stagione. (29’ st Bellocci sv). 
Da Parè 6.5 Davanti ha un Diani in stato di grazia, uno che riesce decisamene a rendere le cose difficili lì a centrocampo. Il risultato è una prova di sacrificio, con il coltello stretto tra i denti e tanta buona forza di volontà. Ne esce ammaccato forse, ma vincitore.  
Compagnone 8 Ha una voglia matta di aggredire il pallone, tanto che non abbandona il sogno della rete nemmeno quando la sfera è ormai tra gli scarpini di Valente. La sete di gol è insaziabile, le sue accelerate sulla sinistre iconiche. Se le azioni offensive della Nuova Tor Tre Teste potessero avere un nome, quello sarebbe il suo.
23’ st Vermicelli 8 Copia incolla di quanto detto per Bernardini, con l’aggiunta anche Vermicelli delizia Recanati con un assist per Pugliatti da manuale. La lezione su come si entra dalla panchina potrebbe dunque trovare un altro capitolo: come si entra dalla panchina e si spacca la partita.
All. Fabi 8 Era calmo alla fine della partita, come se non fosse appena entrato nella leggenda, come se non avesse appena scritto una pagina si storia. Li aveva studiati bene, sapeva cosa lo aspettava, aveva agito di conseguenza nelle scorse di settimane. La sua calma è quella di uno che sa che il duro lavoro, quello studiato, quello costante, quello da sudore sulla fronte, porta sempre a dei risultati.

FOTO: Figc.it/Getty

ARBITRO 

Mozzillo di Reggio Emilia 6.5 Subito la questione principe: sì, con ogni probabilità quell'intervento di Pugliatti su Lucchini era giallo con ogni probabilità. Avrebbe cambiato qualcosa? Forse sì, quasi sicuramente no, ma il dubbio rimane sempre. Il resto della direzione è ordinata e tranquilla, ma l'errore ad inizio secondo tempo un po' incide sul voto. 

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