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Nuovo corso, rivoluzione a lungo termine: «In una città di cinquantamila abitanti lo sport e il calcio devono essere per tutti»

Focus sul settore giovanile per il presidente Lorusso, ma anche le novità riguardanti la prima squadra sono di quelle importanti

AC Lissone

Il presidente Giacomo Lorusso con il direttore sportivo Alberto Colombo

«Tutti insieme fino alla massima serie» è il mantra che accompagna il nuovo corso dell’AC Lissone targato Giacomo Lorusso. Manager d’azienda, ha scoperto del calcio da papà, decidendo di portarvi competenze manageriali e imprenditoriali al servizio della città. In carica con la stagione entrante, Lorusso prepara un progetto a lungo termine che porterà a identificare non più l’AC Lissone come realtà legata solo al mondo dei dilettanti: «L’obiettivo è quello di far vivere lo sport a 360 gradi a Lissone, senza distinzioni» spiega, concentrando lo sforzo sulla creazione di un settore giovanile vivo, completo, organico. Uomo chiave per lo sviluppo delle giovanili sarà Mario Sava, nuovo ingresso, figura di riconosciuta esperienza nel campo: «Sicuramente una bellissima sfida poter cominciare da zero il lavoro in una piazza come questa. Costruiremo nel tempo, partendo dalle basi, e io dico sempre che le basi sono quelle della Scuola Calcio. Se vuoi avere una pianta rigogliosa devi prima seminarla, farla germogliare, prendertene cura». Una garanzia arriva poi dalla presenza nello staff allenatori di un’icona come Fulvio Saini, pronto a guidare una delle nuove formazioni in via di allestimento anche grazie ai prossimi Open Days dal 3 all’11 luglio. Ma c’è di più. Lorusso e lo staff sono pronti a partire anche con il femminile, ma soprattutto a riqualificare il centro sportivo di via dei Platani su più fronti, rendendolo idoneo a un’attività più intensiva e - aspetto fondamentale - totalmente inclusivo.

Super novità anche sul fronte prima squadra con l’arrivo da Barzanò del ds Alberto Colombo e del blocco Manara. Da Barzanò a Lissone ancora con Iotti in panchina («Mi fido ciecamente, è una bravissima persona ed è capace di mettere i giocatori nelle condizioni di rendere il massimo») per provare a ripetersi insieme, senza dimenticare la linea verde, sotto una nuova egida secondo tre dogmi: «Sudore, lavoro e unione, un gruppo in cui i calciatori siano felici perché è importante ciò che si trasmette loro. Di sicuro abbiamo costruito una squadra con grandi valori umani, ciò che ho sempre messo al primo posto nei dilettanti».

ALBERTO COLOMBO DS IN PRIMA SQUADRA

Secondo posto in campionato, Coppa Lombardia vinta e promozione in Eccellenza, poi la scelta di accettare tutti insieme una nuova sfida. È la storia recente della Manara, del suo allenatore (Ivan Iotti), dei suoi giocatori (i vari Catta, Cesana, Cavalli e il giovane lissonese doc Fossati classe 2005) dell’artista che ha unito tutti i pezzi del mosaico: il ds Alberto Colombo. Lui che in carriera di successi ne ha collezionati di ogni tipo, lui che poteva salire di livello in D, lui che ha preferito restare in Promo per avvicinarsi a casa, nella sua Brianza: «È la mia terra, mi mancava lavorare qui». Da Barzanò a Lissone ancora con Iotti in panchina («Mi fido ciecamente di lui, è una bravissima persona ed è capace di mettere i giocatori nelle condizioni di rendere il massimo») per provare a ripetersi insieme, senza dimenticare la linea verde, sotto una nuova egida secondo tre dogmi: «Sudore, lavoro e unione, un gruppo in cui i calciatori siano felici perché è molto importante ciò che si trasmette loro. Di sicuro abbiamo costruito una squadra con grandi valori umani, ciò che ho sempre messo al primo posto nei dilettanti».

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