Under 16 Élite
25 Luglio 2024
UNDER 16 ÉLITE AUSONIA • Gabriele Robertucci, dopo dieci anni ad Opera ecco un nuovo capitolo
«Sono nato con la palla tra i piedi». O ancora:«Quest’anno mi sono divertito e voglio che tutto questo sia l’inizio di qualcosa di molto grande». Parole che non lasciano spazio ad interpretazioni, parole di Gabriele Robertucci. Parole, di chi l’anno prossimo varcherà i cancelli dell’Élite e lo farà con i colori neroverdi dell’Ausonia. E lo farà agli ordini di Andrea Nicoli, lo farà dopo quella che - numeri alla mano, ma non è nemmeno così necessario, è stata a tutti gli effetti la stagione che lo ha fatto risplendere come non mai in tutta Milano, e oltre. Sì, perché la parabola del classe 2009 parte da Opera e dai gialloblù, la squadra di sempre, quella «Del mio paese, con tutti i miei amici, ci ho passato gli anni più belli della mia vita. Ci sono legato in maniera particolare, ho fatto tante esperienze e non posso che ringraziare chi l’ha reso possibile», e poi va lontano.
Gabriele Robertucci in maglia Opera
E allora ecco che sin dall’età di quattro anni Robertucci si cuce addosso una maglia che sente sua, la sente ancora e ancora di più, di stagione in stagione. Lo fa al centro del campo, all’inizio in difesa e poi qualche metro più avanti sulla linea della trequarti, dove «Mi piace dribblare, fare assist, fare gol. Mi prendo molte responsabilità, è un mio modo di giocare, quello di cercare la giocata senza troppa paura. Alla fine penso che il trequartista sia il ruolo che più mi si addice». Ed è forse questo, questa sua “coscienziosa incoscienza” che lo porta a disputare una stagione - l’ultima, per tornare ai giorni nostri - a dir poco da record: 26 gol e un terzo posto in un girone dove la lotta alla corona non è mai stata in discussione. Nemmeno una stagione così - dove tra le altre cose è arrivato addirittura l'esordio in Under 18 durante il secondo tempo di FatimaTraccia-Opera - però, placa la fame del classe 2009: «Mi sono sentito bene, ma so che posso dare e fare ancora di più, anche a livello fisico. Posso dire senza dubbio che sono ad un punto di partenza, non di arrivo. I tanti gol? ho giocato spesso seconda punta e sono migliorato tanto sottoporta, poi c'è da dire che devo anche ringraziare il mio compagno di reparto Bozzini. Mi ha fatto una marea di assist (ride, ndr)».
De Bruyne, Ozil, Lautaro: tutti quei giocatori che sanno inventare. Ma no, pur ammirandoli l'idolo di Gabriele Robertucci è un altro: «Nella vita mio padre, ovviamente. Mi ha trasmesso tutta quella cattiveria agonistica che metto quando gioco e tutta la fame che ho nel prendermi le cose. Poi sì, se devo dirla tutta da interista amo anche Dybala (ride, ndr)».
Robertucci bacia la coppa dopo la finale di Iseo vinta con la Rapp
Non solo Opera però, perché Robertucci vive un altro bellissimo viaggio nella stagione 23/24, quello che lo porta ad essere - come difensore, guarda caso il destino - una delle colonne portanti della Rappresentativa Under 15 di Milano. Bel viaggio al di là di tutto, sì, e poi quando ti porti a casa la coppa del Torneo delle Province e sali sul tetto della Lombardia, e come se sulla torta ci fosse anche una ciliegina dolcissima. «Mi sono trovato benissimo sin da subito, anche giocando centrale, è un ruolo che ho fatto per tanto tempo. Con i compagni mi sono trovato alla grande, sono tutti grandi amici e spero di ritrovali in campo in futuro. È stata un’esperienza fantastica vincere la coppa, un ricordo che mi porterò dentro per tutta la vita», e non si fatica di certo a credergli.
Robertucci firma con l'Ausonia
Un’annata da sogno, dunque, ma «A volte ci si rende conto che il viaggio che si è intrapreso è arrivato al capolinea, allora la domanda diventa: da dove ripartiamo?». Questo no, non l’ha detto “Gabbo”, ma il buon Ted Mosby, che di certo, nell’iconica serie tv How I Met Your Mother tante volte si è trovato ad affrontare un nuovo inizio. E allora cogliendo l’assist la domanda sorge spontanea. Gabriele Robertucci da dove riparte dopo dieci anni ad Opera? Facile, da via Bonfadini, dall’Ausonia e dall’Élite, e che sia l’inizio di un’altra bellissima storia. O forse due, la sua certo, ma occhio anche a Simone Robertucci. Classe 2011...tanti gol..il resto si può immaginare.