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Under 15 Élite

Segna una valanga di gol e lascia la squadra dopo 8 anni: il classe 2010 ha fatto impazzire tutti!

Riccardo Tilocca conclude la lunga stagione al Pavia e si trasferisce a Milano

RICCARDO TILOCCA, CLUB MILANO

CLUB MILANO, UNDER 15 ÉLITE: Riccardo Tilocca firma per il grande club biancorosso di Pero

La si può prendere da tutte le prospettive possibili e immaginabili. Può essere la storia di un clamoroso cambio di ruolo, può essere la vicenda di un goleador da 123 reti in una stagione, oppure ancora può essere una delle favole d'amore più belle di sempre, quella tra un calciatore e la sua maglia del cuore. Mille e una notte, una stagione intera per raccontare tutto, un anno per sondare le sfumature che la storia concede. O forse basterebbero un nome e un cognome, magari tutta la magia sta raccolta lì. Riccardo Tilocca e la nuova avventura con il Club Milano. Un titolo semplice per una narrazione difficilissima, ma il bello della sintesi sta proprio qui. Alla fine di un lungo percorso al Pavia, il capitano cambia colori, cambia aria e si rimette in gioco: sarà Under 15 Élite, sarà l'inizio di una nuova storia d'amore, saranno i colori bianco e rosso. C'è vento di rinnovamento: tutto profuma di ottime premesse e grandiosi propositi

SFUMATURE

Sfumatura numero uno: il clamoroso cambio di ruolo. In otto stagioni con la stessa maglia ne possono succedere di cotte e di crude. Come si dice? Quando la luce è gialla o si accelera o si frena. Può un attaccante da 123 gol in una stagione (correva l'anno 2019/2020) reinventarsi terzino prima e difensore centrale poi? Semaforo lampeggiante, luce arancione: tanti dubbi, tanta paura di mettersi in gioco in un ruolo completamente diverso, il timore angosciante di non essere all'altezza delle aspettative. Ma no, Riccardo Tilocca non è uno che frena davanti alle sfide. La sua risposta è, per stare al servizio della squadra, dove i compagni hanno più bisogno di lui. E dunque eccolo a sgasare sulla fascia nell'inedito ruolo di terzino, per poi prestarsi - una stagione più tardi - ad un cambiamento ancora più radicale. L'ultimo anno Riccardo la gioca da difensore centrale, a proteggere la sua porta invece di scalfire quella avversaria. Ma il lupo perde il pelo ma non il vizio: il richiamo del gol lo assilla giorno e notte, guarda verso il portiere avversario e pensa che a potersi trovare tu per tu farebbe ancora un figurone. Ligissimo al dovere di difensore, si toglie però 5 sfizi: 5 reti, una più clamorosa dell'altra, per salvare il suo Pavia dalle situazioni difficili. 

Una in particolare gli resta tatuata nella memoria. Mazzo di Roh contro Pavia, sotto 3-1. Situazione complessa, poco da aggiungere. Costruendo dal basso i compagni riescono a riportarla sul 3-3, ma il tempo stringe e le soluzioni per il ribaltone scarseggiano. Ultimo minuto di recupero, ultima azione concessa, ultima possibilità: serve un miracolo. Il calcio di punizione parte chirurgico dagli scarpini del compagno, lui si infila nella mischia, colpisce con la punta del piede e la mette lì, dove non ci sarebbe arrivato nemmeno Donnarumma. Il boato dalle tribune non lo avrà nemmeno sentito. C'era solo una vocina nella testa, mentre le braccia si allargavano e le gambe lo portavano a festeggiare con i compagni: «È tutto vero». Se la ricorderà per tutta la vita.

CAPITANO

Sfumatura numero due: la storia che dura una vita. Nel 2016 l'arrivo a casa Pavia, nelle stagioni successive la fascia al braccio. Sembra fatta apposta per lui. Nell'ultima stagione se la coccolava come un portafortuna, se avesse potuto ci avrebbe dormito insieme la notte. Era il frutto di un'alta fedeltà alla maglia, era il frutto di tanto impegno al servizio del solito colore azzurro. Poi, la fine del capitolo e l'inizio di uno nuovo: lo vuole il Club Milano, Riccardo potrebbe essere un'arma decisamente vincente per l'Under 15 Élite.

Luce gialla. Luce giallissima. La strada da percorrere sarebbe tanta, il salto importante, l'addio doloroso. Ma stiamo parlando del Club Milano: ci sono treni che passano una volta sola nella vita, e sarebbe un peccato vero non farsi trovare alla stazione con il biglietto già convalidato tra le mani. E infatti, a quel binario Riccardo si presenta pronto ad accelerare come sempre. Check-in fatto, bagagli imbarcati, si parte per Milano. Sfumatura numero tre: il nuovo inizio. Alla corte di Bove lo aspetta una nuova famiglia, con tanti buoni propositi e le braccia aperte per accogliere il nuovo arrivato. Luce gialla? Riccardo ha fatto della sua soluzione un mantra per la vita: accelerare, accelerare, accelerare... 

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