Under 17
27 Settembre 2024
AFFORESE UNDER 17 • Lorenzo Bizzarri, due gol mistici
La mistica del calcio è un qualcosa di veramente inspiegabile, che anche a parole non si può minimamente comprendere. A volte no, proprio non si può, perché quando si allineano i pianeti - i palloni sarebbe più corretto dire - si può solamente rimanerne abbagliati e stare a guardare. Ora, secondo la comune conoscenza l'ultimo allineamento dei pianeti risale alle 4 di mattina del 3 di giugno. Ma non c'è niente di più sbagliato, perché domenica 22 settembre ad Affori, primo pomeriggio, è accaduto un qualcosa di spaziale. Le coordinate? Metti un ragazzo del 2008 e il suo esordio assoluto come attaccante in un campionato federale: otterrai Lorenzo Bizzarri e una doppietta magica nel 3-1 con cui l'Afforese esce trionfante dalla trasferta sul campo della Pro Novate, nel giorno del suo compleanno. Tutto ciò può dire niente o può dire tutto, a parole non si pò spiegare - si diceva - ma nessuno vieta di provarci e vedere che esce fuori.
Sì, ed è un qualcosa di incredibile, di magico per l'appunto. Perché in una famiglia di portieri, escluso il papà Roberto - esterno a tutta fascia - dal fratello Riccardo passando per lo zio Bruno - oggi preparatore -, anche Lorenzo si infila i guantoni regalatogli proprio dallo zio all'età di 5 anni e si sistema tra due pali e una traversa. Lo fa con la maglia della Nuova Fontana, squadra oratoriana del quartiere Isola di Milano dove trascorre nove anni cimentandosi tra calcio a 5 e calcio a 7 nel CSI. Il passo successivo è invece l'Orpas, o sarebbe meglio dire intermedio, perché in via Comasina - dove gioca da sotto età - ci rimane solamente per una stagione. Perché qualcosa sta già cambiando: «Era diverso tempo che giocavo con i miei amici su un campetto da basket - rivela Lorenzo - con due paletti a fare da portieri. Lì ho iniziato a muovermi e a pensare come un giocatore di movimento. Avevo voglia di vedere il calcio da un'altra prospettiva, tant'è che non ho accettato di fare un anno di gavetta come vice nei Regionali Èlite perché già mesi prima avevo deciso che non volevo più stare in porta».
Ed ecco che il vento del cambiamento porta con sè il successivo e già spettacolare capitolo della giovane carriera di Lorenzo Bizzarri. Un'avventura che si chiama Afforese e a cui si approccia grazie a John Vergara e Fallou Rodriguez, amici di sempre e compagni di squadra da una vita, ma lo fa anche con un pò di spensierata malizia: «Ho parlato con il mister (Alessandro Corona, ndr) prima di fare il provino, e per avere qualche possibilità in più gli ho detto di essere da sempre un attaccante (ride, ndr)». Provino che a detta dello stesso Bizzarri non va come sperato, ma è quanto basta per convincere Corona a prenderlo a bordo. E allora ecco i primi tornei estivi e, alla prima occasione, i pianeti iniziano ad allinearsi, perché "Bizzo" segna subito e lo fa bellissimo: in contro a prendere il pallone, destro-sinistro tra i difensori e poi botta sotto la traversa. What Else? È solamente l'inizio, da lì i gol continuano a fioccare.
Bizzarri dunque entra a far parte della squadra, seppur con tutti i dubbi del caso. Anche perché il passaggio ad undici e quando hai giocato a sette per una vita non è scontato: «All'inizio non ero sicuro di fare questo salto, sia perché non avevo mai giocato in FIGC e per giunta ad undici, sia per gli impegni scolastici. Poi anche il fatto che mi credevano attaccante da sempre non aiutava (ride, ndr), io però vivrei di calcio e sul campo dalla mattina alla sera senza tutti i problemi della vita. I miei amici dicono che sono un drogato di calcio e hanno ragione, tra il pallone e un'uscita fuori la sera preferisco assolutamente il primo, e penso che oggi non tutti direbbero lo stesso. Il mister poi mi ha rassicurato dicendo che avrei avuto la possibilità di mettermi in mostra, e non ho più avuto dubbi».
Veniamo dunque al presente, ma cosa dicevamo dei pianeti che stavano preparando ad allinearsi? Era la prima fase, perché il clou astrologico lo si raggiunge domenica 22 settembre. È la prima di campionato e l'Afforese ha subito una trasferta e un avversario complicati: a Novate contro la Pro. Pronti via e i padroni di casa passando a condurre, la partita si fa fitta, l'Afforese sbaglia un rigore ma poi quando scocca la mezz'ora ecco il lampo. Cross di Vergara e colpo di testa di Bizzarri che la insacca firmando il gol del pareggio. «Sono corso da John che da sempre ha una stima enorme nei miei confronti - dice Bizzarri - e lui scuotendomi la testa mi urla "era questo quello che volevi"».
Tutto bellissimo? Sissignore, ma siamo solo all'inizio perché riparte il secondo tempo ed ecco anche l'ultimo pianeta presente si posiziona al posto giusto e al momento giusto, e lo fa proprio il giorno del suo sedicesimo compleanno. Lancio dai trenta metri per il classe 2008 che la stoppa, si gira e al volo dai trenta metri scocca un sinistro - il piede preferito del fratello, invece lui destro di piede - che si incastona sotto il sette. Per la più bella delle storie, per i più mistici degli esordi, per i più romantici e appassionati. «Ero talmente contento ma anche stravolto che quasi non riuscivo ad esultare, così ho camminato verso la tribuna». La partita poi finirà 3-1 con il neoentrato Vitale che chiude i giochi, ma segna l'inizio di un qualcosa di potenzialmente bellissimo. «Spero di continuare a segnare - continua - anche perché ho scommesso con i miei amici di riuscire a fare venti gol, loro pensavano che non avrei toccato un pallone (ride, ndr). Anche il mister è rimasto sorpreso quando dopo la partita gli ho detto che era la mia prima da attaccante, mi ha detto "Ma che mi stai dicendo?"».
E per citare un colosso delle serie tv come How I Met Your Mother: «La domanda diventa, da dove ripartiamo?». Beh, Bizzarri lo sa bene, e dalle parole sembra faccia questo da tutta la vita: «Ho capito che preferisco stare spalle alla porta e poi scaricare o calciare, ma se c'è da correre di certo non mi faccio alcun tipo di problema. In più non mi reputo veloce nella profondità ma sui 10-20 metri - come dice il mister - so sempre dove va a finire il pallone». E anche per quel che riguarda i modelli d'ispirazione idee subito cristalline: «Quando giocavo come portiere ammiravo molto Neuer e la sua capacità di saper creare una tecnica tutta sua. Di attaccanti invece amo Lewandoski, Milito ma penso che quello con le caratteristiche più simili alle mie sia Inzaghi. In assoluto però il mio idolo è Kakà». Tappe bruciate? Sì, eccome e siamo solo all'inizio. Next stop? Solo il tempo ce lo dirà, ma quando di mezzo c'è l'astrologia...