Under 17
03 Ottobre 2024
LA SPEZIA UNDER 17 • Niccolò Bettin, il rigore parato all'Orpas è decisivo
Un mostro sacro come Gianluigi Buffon ne ha parati 30 durante l'arco della sua leggendaria carriera, o ancora sono 12 quelli stoppati da un altro portiere senza senso come David De Gea. Sì, ma cosa? Uno dei crucci maggiori che possano esistere per un estremo difensore, ma anche quel momento, quel preciso istante che trascorre dal momento in cui il pallone lascia il piede di chi l'ha calciato, che può far entrare nella leggenda: Perché «Il portiere ha tutto da guadagnare, l’attaccante tutto da perdere», dice Jorge Valdano, leggenda del Real Madrid e campione del Mondo con l'Argentina di Maradona nel 1986: il calcio di rigore. E di certo Niccolò Bettin ne ha di che guadagnare e dei due fenomeni di Juventus e Manchester United ne ha visti di video e partite, perché il rigore parato nell'ultima gara può dare inizio a qualcosa di leggendario, e rappresenta un primo punto di partenza per il suo La Spezia, e l'inizio di un altro importante capitolo per lui. Lieto fine clamoroso? Tempo al tempo.
L'origine, il possibile concretarsi di un'opera d'arte, e quindi nel caso di Bettin è il match contro l'Orpas del 29 settembre. Contesto mica da ridere: metà ripresa, il La Spezia di Gaetano Campagnone è avanti 2-1 dopo aver ribaltato la partita pochi istanti prima ed è a venti minuti dall'ottenere la prima vittoria in campionato, dopo il ko all'esordio con la Barona. Tutto bellissimo, se non fosse che viene fischiato un calcio di rigore in favore degli ospiti e sul dischetto si presenta Gabellone, che solamente nel primo tempo aveva portato in vantaggio i suoi. E dunque da una parte - quella di quest'ultimo - «tutto da perdere» - e dall'altra «tutto da guadagnare», sembra strano ma è così. Il buon Niccolò Bettin dunque si trova di fronte ad un bivio: rigore parato? L'inizio di un qualcosa di grande «Ne ho già parati due», dice il classe 2008, rigore segnato? Si riparte da zero. E lui sceglie di fare il passo, o meglio il tuffo, quello in basso alla sua destra con cui dà uno schiaffo al pallone levandolo dalla porta. Poi gestione La Spezia, ultimo quarto d'ora di battaglia ma senza feriti, al triplice fischio i tre punti sono rossoblù.
Sempre in termini di misticità applicata al rettangolo verde, sempre a che fare con il destino, quello che si può anche e volentieri incoraggiare. E nel calcio è il più classico dei riti pre-partita. C'è chi sputa sui guantoni o ancora chi destabilizza l'attenzione del battitore ancor prima che si presenti sul dischetto, il segreto di Bettin? La semplicità: «Di solito tocco la traversa mentre il tiratore sta prendendo la rincorsa, o comunque sui rigori non faccio allenamenti specifici, anche se mi capita di fermarmi a fine allenamento per provarne qualcuno». E poi quella sana adrenalina che solamente parare un rigore tremendamente decisivo può darti: «Subito dopo la parata ero carichissimo - ammette il portiere - pieno di adrenalina e ho esultato tantissimo con i miei compagni. Poi certo, ho capito che la mia parata sarebbe stata fondamentale per vincere la partita». E adesso? «Possiamo fare un buon campionato». Siamo solo agli inizi sì, e il La Spezia si trova in un Girone B tosto con squadre come Barona, Afforese e Sempione subito in prima linea per la lotta alla corona e chissà non siano proprio gli undici metri ad avere l'ultima parola. Certo che però avere un portiere così...Let's see wath happens.