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Arbitro di 16 anni sospende la partita, parla il tecnico coinvolto

Gara sospesa al 15' del secondo tempo, secondo il direttore non ci sono le condizioni: la società risponde

Arbitro di 16 anni sospende la partita, parla il tecnico coinvolto

È sabato 5 ottobre Carrara-Rebaudengo, valida per le qualificazioni Under 14, viene sospesa al 15' della ripresa. In seguito ad un calcio di rigore assegnato al Carrara, il direttore di gara, Tania Bellante di Collegno, fischia tre volte anticipando la fine. La società Rebaudengo e in particolare il tecnico Emiliano Gabrielli, ci tiene a raccontare la sua versione dei fatti in seguito all'articolo uscito sul giornale a pagina 25.

«I fatti sono andati così: circa al 15 del secondo tempo il direttore fischia un rigore. In quel momento ci sono due ragazzi a terra entrambi che piangono. Uno del Rebaudengo (rimasto a terra per uno scontro precedente), l'altro del Carrara, a terra in seguito al fallo da rigore. Lei fa il cenno alle panchine di entrare e a quel punto entro in campo per soccorrere il ragazzo a terra, non sono entrato correndo. Nel tragitto la incrocio e le dico: "O cambi registro o mi vedo costretto a ritirare la squadra perché sta diventando il far west e non ha più il controllo della partita” lei mi risponde “io la inibisco”. A quel punto le chiedo nuovamente “Mi dica lei cosa devo fare” mi giro e vado verso il ragazzino. A quel punto lei estrae il rosso alle mie spalle, io non l’ho visto mi è stato riferito. Intanto mi avvicino al ragazzo a terra, poi mi giro e la vedo uscire dal campo. Mi dicono che abbia fatto i tre fischi, ma io non li avevo nemmeno sentiti. Mi sono avvicinato all'allenatore del Carrara facendo loro i complimenti e spiegando che avevo detto all’arbitro che aveva perso la partita e che sarebbe stato meglio ritirare la squadra, ma la squadra era tutta in campo, sia dirigenti che giocatori, è uscita lei per prima dal campo. Da li non l’ho più vista, ho cercato un colloquio con i commissari di campo, ma non con lei. Il tutto è stato fatto con fare tranquillo, non ho insultato o aggredito nessuno. È vero che è stata scortata fuori dal Carrara, penso sia stato un gesto precauzionale da parte della società ospitante perché perché l’ambiente era caldo, ma nessuno ha proferito ingiurie o minacce. In campo da parte del Rebaudengo non è successo nulla di grave, pericoloso o particolare».

Per conoscere l'epilogo della vicenda bisognerà aspettare il Comunicato di giovedì.

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Commenti all'articolo

  • enricopecorari

    09 Ottobre 2024 - 18:01

    È grottesco dover arrivare a giustificarsi preventivamente ed incrociare le dita certi di sanzioni che, di qualsiasi entità siano, non saranno realmente impugnabili. E questo al di la dell’episodio specifico. Per ridare credibilità alla categoria arbitrale, soprattutto in questi settori, bisognerebbe lavorare per evitare la reiterazione ma, a quanto pare, nessuno impara dai propri errori.

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