Under 14
08 Ottobre 2024
ACCADEMIA INTER, UNDER 14: Vafi Soumahoro, il talento classe 2011 che piace alle prof
Dall'oratorio ad essere il ragazzo d'oro di via Cilea. Anzi, la gallina dalle uova d'oro di via Cilea. Uno che di fiuto per il gol ne ha a palate, uno che davanti alla porta non ne sbaglia una. Insomma sì, uno che gli equilibri li sposta eccome. Si chiama Vafi Soumahoro, e di professione fa il calciatore. O meglio, forse sarebbe il caso di usare il tempo futuro: si chiama Vafi Soumahoro, e di professione farà il calciatore. Niente condizionale, questa è una scommessa con il destino. Ma quando hai nei piedi un talento così, nella testa il richiamo della rete e nelle gambe la potenza di un uomo fatto e finito, è difficile pensare che la strada segnata non sia proprio quella del calcio dei grandi. Magari un giorno, chissà...
Ha solo 12 anni. Un classico secondo semestre, di quelli che fanno gola un po' a tutti. All'Accademia Inter ci approda giusto quest'anno, dopo un piccolo periodo di iniziazione al pallone nei pressi di Affori, dove abita con la mamma. La sua storia comincia in Costa d'Avorio, in quel 25 dicembre del 2011. Di certo non un giorno a caso: speciale fin dalla data di nascita, la promessa con il destino sembrava davvero essere stata stretta fin da allora. Poi il viaggio verso l'Italia: lo sapeva già, il piccolo Vafi, di avere calcio allo stato puro che gli scorreva nelle vene?
Forse sì, forse no, forse è stata una sorpresa anche per lui scoprirsi così affine al pallone, forse sotto sotto lo aveva sempre sentito quel richiamo inconfondibile di un talento che può cambiarti la vita. Di certo quel talento non poteva passare inosservato a chi di calcio ne capisce giusto qualcosina: visto da fuori, Vafi dichiarava al mondo quella sua famosa promessa con il destino. È stato amore a prima vista, dunque: quando Paolo Santucci e Salvatore Sturiale lo hanno visto palleggiare con un vecchio pallone nel parchetto sotto casa, non hanno avuto alcun dubbio. «Questo può diventare veramente forte»: una frase, un battesimo, tutto il resto è storia.
Avevano ragione, Paolo e Salvatore. Da lì a qualche mese, l'Accademia Inter diventa il setting di questa storia d'amore clamorosa tra un ragazzino di appena 12 anni e il calcio. In tre giornate Vafi va in gol tre volte, con una media di una rete a partita: mica male per uno che gioca a centrocampo. Ma la qualità va molto al di là del gol: sferzate sicure, fisicamente ingiocabile, distribuzione intelligente e cattiveria agonistica da vendere. Chi più ne ha, più ne metta: impossibile lasciarselo sfuggire dai radar uno così.
E infatti... da interello prendono appunti, eccome se prendono appunti. Un paio di amichevoli per tastare il terreno, occhi puntati su quel numero 8 che gioca praticamente da sotto età, tante penne che si muovono sui quadernini. Dunque sì, il giocatore pare proprio che interessi. Se saranno i colori nerazzurri di via Cilea o quelli, sempre nerazzurri, del Konami Youth Centre sarà solo il tempo a poterlo dire con certezza. Nel frattempo, quel ragazzino nato in Costa d'Avorio e arrivato in Italia con un sogno nel cassetto la sua promessa con il destino se la tiene ben stretta, con tanto di posa alla Mbappé a favore di telecamere: magari un giorno, chissà...