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Under 14

Due squadre, una città: nel giro di una settimana il tecnico cambia panchina

Dopo l'esonero di 7 giorni fa, l'allenatore passa ai rivali cittadini, ma la motivazione è semplice: «Voglio restare vicino ai miei figli»

Regionali Piemonte Under 14 • Fabio Isaia, ex tecnico della Pro Eureka Under 17, ora nei 2011 del Settimo

Regionali Piemonte Under 14 • Fabio Isaia, ex tecnico della Pro Eureka Under 17, ora nei 2011 del Settimo

Una settimana fa nessuno avrebbe mai neanche immaginato che nel giro di sette giorni Fabio Isaia sarebbe prima stato esonerato dalla Pro Eureka e poi ingaggiato dal Settimo Calcio, eppure è proprio quello che è successo. Oggi, infatti, il Settimo ha annunciato come nuovo allenatore dei 2011, in Under 14, sui propri profili social proprio l'ex tecnico della Pro Eureka. 

Quando un allenatore del calibro di Fabio Isaia (ex Pro Eureka, Chisola, Torino e Borgaro) si muove su una panchina fa sempre notizia e non si può negare che faccia ancora più clamore il fatto che la nuova squadra sia la rivale cittadina di quella precedente. L'ex tecnico blucherchiato, però, spiega come è arrivato alla scelta guidata soprattutto dalla famiglia: «Ci tengo, intanto, a ringraziare tutte le società che mi hanno contattato dopo che è uscita la notizia (la separazione dalla Pro Eureka, ndr), fa piacere perché vuol dire che in questi anni ho lavorato bene. Ci tengo soprattutto a ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto dei messaggi di affetto a partire non solo dai giocatori che stavo allenando, ma anche quelli del passato. Devo dire che il Settimo è un po' di anni che cerca di portarmi dalla loro sponda, ma non c'è mai stata la possibilità. Sono stati tra i primi a cercarmi e mi hanno dimostrato tantissima voglia di farmi entrare in questo progetto, a partire dal Presidente Emmidio Ursillo. Devo dire anche che, essendo di Settimo, il fatto di essere vicino ai miei figli ha influito molto in questa scelta, la famiglia è la cosa più importante».

Il Settimo Under 14 domenica ha conquistato un'incredibile qualificazione regionale all'ultima giornata dopo una partenza complicata con due sconfitte nei primi due turni. La scelta, però, di cambiare guida a priori da come sarebbe andata la fase di qualificazione c'era già con il precedente allenatore Nicola Leotta. Gli accordi con Isaia, infatti, erano stati raggiunti prima della partita con il Leinì e, quindi, prima di sapere che la squadra avrebbe partecipato ai regionali. «Al Settimo volevano che facessi parte della loro famiglia e io ho sposato il loro progetto a priori dell'annata o dalla categoria. - spiega Isaia - Mi hanno detto che c'era la possibilità dei 2011 e, prima di domenica, io ho accettato indipendentemente da un campionato provinciale o regionale. Mi metto a disposizione della società e dei ragazzi e cercheremo di dare il massimo».

Alla domanda su eventuali obiettivi o aspettative su di lui da parte di terzi, Fabio Isaia risponde che la cosa più importante è la crescita dei ragazzi e, indirettamente, ricorda a tutti, qualora ce ne fosse bisogno, che l'allenatore non si fa per ottenere semplicemente un risultato. «Non faccio l'allenatore per mettermi in mostra, questa passione è rivolta esclusivamente ai ragazzi. Cerco di dare tutto me stesso e lasciare loro qualcosa, quando ci riesco è la vittoria più grande. Le coppe, i risultati sì fanno piacere, ma quello che conta veramente sono i rapporti umani: quello che trasmetti ai ragazzi e quello che loro trasmettono a te, è questo l'aspetto più importante. Per questo ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto con affetto, c'erano anche dei messaggi di ragazzi che ho allenato 6 anni fa e credo sia questa la vittoria più grande. Mi metto a disposizione della società e dei ragazzi cercando di dare il mio massimo contributo». 

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Durante il suo percorso da allenatore Isaia si è occupato spesso del biennio Allievi e fino ad una settimana fa allenava i 2008 in Under 17, ma non è la prima volta che segue una categoria diversa: al Toro, infatti, il tecnico aveva seguito la Scuola Calcio mentre al Borgaro allenava nel biennio dei Giovanissimi. «È una bella sfida quella degli Under 14, ma credo che potremo fare bene. Questo è un anno molto delicato per loro: affrontano per la prima volta il calcio a 11 e c'è il passaggio dalla scuola calcio al settore giovanile ed è una cosa che va metabolizzata subito. Bisogna fare tanto lavoro di tecnica e tattica sia individuale sia collettiva: bisogna fare un percorso di un certo tipo per essere pronti per le stagioni future». Il neo tecnico del Settimo U14 chiude, infine, parlando nello specifico della sua nuova squadra che ha visto dalla tribuna durante la partita contro il Leinì: «Partirò con un gruppo che ha volontà di fare e di mettersi in gioco e anche io sono tanto motivato: voglio aiutare questi ragazzi e farli crescere. Dirò loro che affronteremo un campionato complicato e per fare bene bisogna essere determinati e saper lottare dall'inizio alla fine. Dovremo saper vivere i momenti di difficoltà e sfruttare quelli positivi. Insegnerò loro a dare tutto e senza mai risparmiarsi così da essere consapevoli di aver dato tutti il 100% a priori dal risultato».

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