Rappresentative
23 Ottobre 2024
RAPPRESENTATIVA UNDER 15 MILANO • Antonio Cimino e Dario Rivetti, ancora al timone per il terzo anno consecutivo
«Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano», Anzi no. Perché in questo caso il giro immenso non c'è mai stato, solo quella voglia di lasciarsi con ricordi bellissimi ed evitare qualunque mossa potesse intaccarli. Alla fine, però, quel legame bellissimo, quella volta di sentirsi e farsi sentire speciali, ha fatto la differenza. Lo ha fatto per Dario Rivetti e Antonio Cimino che non dicono addio ma anzi, triplicano: e il responsabile delle Rapp Luigi Dubini fa il colpaccio, perché per il terzo anno consecutivo sarà la coppia due volte campione di Lombardia a guidare la Rappresentativa Under 15 di Milano, un connubio che è pronto a far emozionare anche per la stagione 2024/2025. Come? Magari facendo ciò che a nessuno è mai riuscito, entrando nella storia del calcio provinciale meneghino. In parole povere? Vincere per il terzo anno consecutivo il Torneo delle Province. Sognare si può? Beh, visto come è andata le ultime due volte, sarebbe meglio dire: si deve.
«Ai 2008 ho detto che avevano fatto un'impresa, i 2009 invece hanno scritto la storia», e i 2010? Chi lo sa, per entrare nella leggenda? Molto ma molto probabile. I tempi chiaramente non sono ancora maturi, ma l'ambizione di Rivetti e Cimino sta tutto in quella frase che ha accompagnato le imprese delle ultime due annate di Giovanissimi. Perché c'è anche quel senso del dovere, quella voglia di togliersi uno sfizio, e pure bello importante, ma non solo. «Sono tanti i motivi che ci hanno convinti ad andare avanti - specifica Rivetti - e il primo di tutti è che ci divertiamo, a stare in campo con i ragazzi e con tutto il bellissimo staff della federazione».
Un mix di sentimenti che produce grandi risultati fin da subito: sin dall'edizione 2023, durante la quale nella rosa dei 2008 campioni per la prima volta dopo 13 anni,fanno parte Luca Battaglia dell'Orione e Antonio Crisci del Romano Banco. Ah sì, ora vestono le maglie di Cagliari e Triestina nei campionati professionistici, "Tanta roba". «Il riscontro che abbiamo avuto con i trasferimenti di Crisci e Battaglia è stata una bella soddisfazione - prosegue il tecnico - poi chiaramente noi c'entriamo poco, gli abbiamo solo fornito la giusta vetrina. Al di là di loro due però il discorso è più ampio, sono due anni che tra genitori e ragazzi veniamo investiti da un sacco di affetto, per qualcosa che comunque sia io che Cimino facciamo per pura passione. Tutto ciò mi ha spinto a decidere di provare a fare un altro anno».
Dario Rivetti e Antonio Cimino premiati al Comune di Milano lo scorso 12 giugno per il trionfo con la Rapp
Dove eravamo rimasti? Ah sì, quel famoso doppio sfizio: «Mi piacerebbe che la Rapp oltre ad essere vetrina per i ragazzi lo possa essere anche per me, e magari dopo due anni di provinciali dove si fa bene - oltre alla vittoria - avere un'occasione nei professionisti. Sarebbe carino, anche se poi dipende da mille altri fattori».
Nella mente della coppia che ha fatto innamorare la Milano provincia e oltre, però, c'è di entrare a gamba tesa nella storia. «Vincere due volte di seguito è un qualcosa di incredibile, ma che colloca me e penso un altro allenatore tra chi c'è riuscito, e quindi lo sfizio e la voglia di provare a mettere la terza pedina è un qualcosa di tanto bello, tanto sfidante quanto difficile. E quindi ci siamo chiesti, perché non provarci? Poi chiaramente non lo facciamo per quello e non lo abbiamo mai fatto. L'anno scorso ad esempio pensavamo che le ambizioni di Milano potessero essere un pò più basse ma alla fine ne è uscito fuori un grande gruppo. E lo facevamo e lo faremo sempre per divertirci noi e per fare il bene dei ragazzi, anche se devo ammettere che l'idea di vincere ancora stuzzica parecchio (ride, ndr). Al primo posto però rimane sempre la voglia di rimanere legati al gruppo di Milano, sempre composto da gente fantastica, oltre a continuare ad avere rapporti con le società che in questi anni si sono dimostrate sempre super disponibili».
Ma quindi, la domanda sorge spontanea; quando si riparte? «Abbiamo messo giù le basi - chiosa Rivetti - stiamo aspettando l'ufficialità. Ma penso che, con ogni probabilità, la strada intrapresa sia quella giusta». E se lo dice un due volte campione di Lombardia tocca credergli e pazientare. E chissà, assistere ad un altro capitolo strappalacrime di una storia che di ordinario, non ha più un bel niente.