Under 15 Élite
08 Novembre 2024
ENOTRIA, UNDER 15 ÉLITE: Simone Anzani è una sentenza
Da dove cominciare? Ma dalla fine, ovviamente. Il più classico degli spoiler. Non uno, non due, addirittura tre gol, uno più bello dell'altro: tutta farina del sacco di Simone Anzani, tutto grano che Rigatuso può raccogliere e mettere al sicuro nelle cantine di via Cazzaniga 26. Tre gol per i tre punti: semplice equazione che risolve in un batti baleno la partita più importante della stagione. Era Enotria contro Vis Nova, era l'appuntamento più atteso dell'anno. Si è trasformato in un Anzani show. Ma tempo al tempo, ci sarà modo di riprendere il discorso. Intanto, per l'appunto, lo spoiler: le prove ci sono, il fatto è sotto gli occhi di tutti, qui si sta parlando di un astro nascente nel cielo sopra la Lombardia.
Quando si è trovato per la prima volta davanti ad un pallone, Simone aveva appena 4 anni. Forma divertente, colori curiosi, una simpatica sensazione che già allora partiva dal quadricipite e arrivava fino alla punta dei piedi: era il richiamo dello sport che da allora sarebbe diventato il suo compagno di vita. L'unico? No. Qui c'è da aprire una piccola parentesi. Il colpo di fulmine con la sfera ad esagoni bianchi e neri è potente, ma Simo è uno di quelli che non si vuole privare di nulla: e allora, perché non approfittare delle lezioni di ginnastica con la mamma Lidia? Sono tempi passati («Non mi alleno più da 6/7 anni ormai»), ma rimane davvero una bella storia da raccontare.
Torniamo alla trama principale della storia, quel filone narrativo meraviglioso che ha origine alla Pioltellese e che si intreccia anche con i colori nerazzurri del calcio professionistico. Tutto rigorosamente sotto l'ombra della madonnina. Passa poco tempo, gli allenamenti alla Pioltellese vanno bene. La conseguenza? L'Inter lo nota e lo vuole con sé. Quella casacca nerazzurra più grande di lui che gli arrivava fino alle ginocchia gli donava proprio, ma per Simo non era ancora tempo di fermarsi e mettere radici: dopo un anno ad Interello, l'attaccante nato a Pioltello si sposta nelle giovanili del Monza. Questo sì è posto da radici! Inizia un capitolo lungo 4 anni, che si conclude in realtà con un nuovo addio. Ne beneficia il Renate, un ritorno in nerazzurro preso da un'altra prospettiva, una nuova avventura per provare a sfondare. Seguono gli ultimi aggiornamenti...
E chi l'avrebbe detto, invece, che la grande consacrazione avvenisse proprio sul lato rossoblù del Lambro? Proprio in quella via Cazzaniga che da decenni è il primo step per mettersi in mostra nel calcio dei prof? Un percorso a ritroso, dunque? No, semplicemente la ricerca insaziabile di un terreno fertile per far splendere le proprie qualità. 9 gol in campionato (con buona pace di quella partita vinta a tavolino contro la Pro Sesto, che nelle statistiche gli toglie una realizzazione), uno in un coppa e tre nelle varie amichevoli pre campionato. Praticamente una sentenza: quando c'è Simo in campo, l'Enotria segna. Sono numeri da capogiro sì, ma sono anche numeri da sudore sulla fronte. Il ringraziamento speciale va al papà Sanzio, quell'allenatore segreto che da dietro le quinte lo ha preparato ad ogni battaglia: «Gli devo tantissimo, mi spiega le cose, mi allena durante l'estate, mi fa comprendere i movimenti che sbaglio: molte cose le faccio bene perché lui me le ha insegnate quando ero piccolissimo e continua ad aiutarmi ancora adesso».
Dunque no, non è una questione di fortuna. Anche perché Simo alla fortuna non ci crede per niente. Una volta usava entrare sempre per ultimo in campo, per scaramanzia. Ma ora i tempi sono cambiati: «La fortuna non esiste: se sbaglio un gol davanti alla porta la colpa è mia, non della sfortuna». Qualcuno ha detto "mentalità vincente"? Fatto sta, che di gol davanti alla porta Simone ne ha sempre sbagliati davvero pochi. Lo sa bene l'Academy Calvairate, che inconsapevolmente si è fatta teatro della realizzazione più bella della stagione. La corsa velocissima, l'attesa dell'uscita del portiere («Dai, vienimi incontro. Tanto ti supero»), il tocco fatato, il pallonetto sublime: sì, chi c'era sa bene cosa ha visto. Tutti gli altri ci crederanno sulla parola: era il gol dell'anno.