Il Pungiglione
02 Dicembre 2024
Basta non se ne può più, è triste doverlo dire, ma per frenare questo malcontento degli appassionati di calcio ed impedire questo graduale declino, necessita che lo spettacolo torni al più presto ad entusiasmare e creare proselitismo nei giovani. A mio parere bisogna concentrarsi su tre aspetti.
Le più elementari regole del gioco non vengono più rispettate.I direttori di gara si mostrano impotenti davanti ai falsi infortuni, il battere le mani a terra per dimostrare il dolore fisico è diventato ormai una moda. A volte si rimane a terra a contorcersi per più di un minuto, per poi riprendersi al cento per cento in pochi secondi. Nelle gare di settore giovanile che vedo settimanalmente è zeppo di imitatori dalla caduta facile, che cercano di attirare l'attenzione dell'arbitro picchiando sul terreno di gioco con le mani per comunicare al direttore di gara il loro dolore, sperando così di indurlo ad applicare la pena più severa all'avversario di turno. I continui falli fermano il gioco, lo rendono antisportivo, noioso, inguardabile, tanto da non giustificare il prezzo del biglietto. Non si riesce ad impedire che nei secondi tempi di partite importanti non si arrivi a più di 65’ di gioco effettivo. A tal proposito è d’obbligo inserire regole semplici ma ferree: a) Se un giocatore che subisce fallo non è in grado di rialzarsi subito, l'arbitro invita dottore, massaggiatore e barella ad entrare in campo. L'infortunato, se non può subito riprendere a giocare, viene accompagnato a piedi o in barella fuori dal terreno di gioco e dovrà necessariamente, per la sua salute, rimanere 10 minuti a disposizione del proprio dottore per accertamenti e cure. In caso che lo staff tecnico decidesse di non voler rimanere in dieci per così tanto tempo, potrà effettuare subito la sostituzione del calciatore infortunato. Con questa semplice regola i falsi infortuni diminuirebbero del 100%. Il calciatore per timore di essere sostituito rinuncerà sicuramente a fare la vittima. b) In caso di attentato accerchiamento del direttore di gara per aver fischiato una punizione, con lo spray disegna davanti a sé una linea bianca, si ritira dietro di essa per qualche metro ed estrae immediatamente il cartellino rosso a chiunque la superi. c) Il calciatore che, dopo aver realizzato una rete, toglie la maglia o esce dal terreno di gioco e ritorna quando gli pare, deve essere punito dal direttore di gara con l'espulsione.
È vietato passare volontariamente il pallone di piede o di testa al proprio portiere da una qualsiasi posizione del campo in cui il calciatore si trova. Questa regola produrrà emozioni e spettacolo anche in zona difensiva dove i giocatori in difficoltà, e senza più la “salvezza” del portiere, dovranno far vedere il loro vero valore tecnico. Fischi per chi butterà la palla in calcio d'angolo, in rimessa laterale, o in tribuna; applausi a chi con eleganza risolverà situazioni pericolose in zona difensiva. Soluzione più estrema: in caso di passaggio volontario al portiere, rigore ed espulsione.
Questa è una variazione totale del gioco del calcio non studiata da me, ma da un grande e famoso allenatore olandese non più vivente: Wiel Coerver. Per rendere il gioco più spettacolare propose una rivoluzione mai andata in porto. Adesso, con il calcio sempre fermo, sempre più difensivo, sempre più interrotto dal VAR, questa tentata trasformazione di Coerver, che ai tempi mi entusiasmò, calzerebbe proprio a pennello. L'area di porta e l'area di rigore (16 metri) sparirebbero, sostituiti da una linea orizzontale tracciata da un lato all'altro del campo a 20 metri di distanza da ciascuna porta (vedi foto) e il fuorigioco sarebbe valido soltanto in quest’area (come accade nelle partite di Esordienti).
Lo spettacolo ne trarrebbe beneficio per il maggiore spazio dato ai giocatori, i quali eviterebbero con i loro movimenti di cadere nella trappola del fuorigioco già a metà campo. I falli pericolosi commessi in qualunque zona dentro le due linee dei 20 metri verrebbero puniti con un calcio di rigore battuto sulla linea dei 20 metri. Niente più barriere, distanze, coccodrilli, tempo perso, solo più duello tra calciatore e portiere. A beneficio del gioco I calciatori ci penserebbero due volte prima di commettere un fallo. Basta vedere sempre in terra i più bravi! In sostanza questo “rigore lungo” porterebbe a scongiurare il non-gioco a favore dello spettacolo e dello sport più bello al mondo. Queste poche regole, semplici ma forti e decise da applicare, permetterebbero agli appassionati di vivere le partite con più entusiasmo così da tornare a sovrastare tennis, rugby, automobilismo, basket, tutti sport oggi in continua crescita.