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Under 17

Torna nella squadra del cuore e fa il fenomeno: il classe 2008 che si sta riprendendo Milano

Un anno lontano da Novate dopo una vita in rossoblù, ora la consacrazione: la storia di Christian Coppola

Christian Coppola; PRO NOVATE UNDER 17

PRO NOVATE UNDER 17 • Christian Coppola, tornato a Novate per fare grande la Pro

La parabola del figliol prodigo, la più antica del mondo. La più bella, la più emozionante, quella che in qualunque contesto trovi il suo spazio la storia non cambia: lucciconi, sempre e comunque. È quella che vede il figlio tornare a casa dopo un'eternità vissuta altrove, tra mille peripezie, e riabbracciare quell'ambiente che fin da piccolo lo ha visto crescere ma soprattutto sbocciare. È quella, che quando c'è di mezzo un campo e un pallone, porta sempre con sé un carico di sentimenti decisamente importante. Così è, questo rappresenta ma non solo, la storia di Christian Coppola. Sì, lui, il classe 2008 che ha visto in Novate Milanese e nella Pro l'origine di tutto. L'inizio, appunto, di un viaggio che lo ha visto lontano da casa, da quella squadra che per lui ha significato molto, praticamente tutto, per poi tornare in grande stile. E quindi, a diversi mesi dal suo rientro a casa, la domanda sorge spontanea...Si è ripreso il cuore di quella gente che lo ha visto sfondare?

L'ORIGINE DI TUTTO

È via Torriani come detto, ma se si riavvolge ancor di più il nastro tocca spostare l'indice sulla cartina, ma di pochi chilometri: perché la vita calcistica di Coppola, spinto al mondo del pallone dal fratello, inizia in via Felice Orsini e con i gloriosi colori dell'Aldini. Ma con i Falchi il classe 2008 ci rimane solo fino ai 10 anni, perché ad attenderlo c'è la sua Novate Milanese...ma non la sponda che tutti noi conosciamo oggi. Sì, è l'Osal Novate, i rivali di sempre - ma ancora lui non lo sapeva - di quella che sarebbe stata la sua casa una manciata di anni più tardi, tempo di un paio di stagioni spezzettate dal covid con i neroverdi: nel suo futuro c'è infatti la Pro Novate, in un periodo che lui stesso definisce come «Gli anni più belli».

«Per me la Pro Novate è come una seconda casa - dice Coppola - piena di allenatori che mi hanno aiutato tantissimo a crescere nel corso di questi anni». Carattere duro, ma gentile, oltre che estremamente sincero, anche e soprattutto nell'individuare quegli allenatori, quei mentori, che più di tutti lo hanno ispirato: «Se dovessi ringraziare qualcuno in particolare inizierei da Nino Carotenuto, il primo a darmi sempre la forza per credere in quello che facevo. Poi ovviamente Simone Torchiana, con lui ho vissuto due anni bellissimi in Under 14 e in Under 15». Ed è proprio da qui che il cammino in rossoblù vive i suoi primi momenti rigogliosi: prima gli 8 gol nel 21/22 e poi, l'anno successivo sempre con Torchiana, le 17 reti che portano la Pro ad un passo dalla vittoria del campionato. Quello perso per soli due punti, ma che alla fine - in virtù del ripescaggio - vale comunque i Regionali.

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Come tutte le belle storie però non mancano i momenti - e rimangono tali - in cui, nonostante l'amore reciproco, subentra un altro sentimento. Quello di voler provare altre esperienze, di capire chi si è al di fuori di quella bolla in cui si è coccolati, in cui si è protetti sempre e comunque. Quindi la chiamata della Baranzatese, quindi la risposta è l'inizio di un nuovo capitolo, quello targato 23/24. «Ho deciso di lasciare la Pro Novate più che altro per cambiare ambiente - chiarisce Coppola - e per la voglia di migliorarmi confrontandomi finalmente con i Regionali, cosa che fino a quel momento non avevo potuto fare. È stata una bella esperienza, che mi ha fatto capire di essere migliorato tanto non solo a livello calcistico ma anche e soprattutto mentale».

Quella di Baranzate però è solo una breve parentesi, fatta di 4 gol in 16 partite nell'Under 16 Regionale dei gialloblù, prima di tornare - con un bagaglio di esperienza di tutto rispetto - a calcare il campo di via Torriani. Prima di tornate a quella che è, e sempre sarà, la sua seconda pelle: «Ritornare in Pro Novate è stato emozionante, ho ritrovato tutte quelle persone con cui ho condiviso ricordi bellissimi e che mi hanno spinto a non mollare mai. Tornando qui, in un contesto in cui veramente tutti dal primo all'ultimo puntano su di te, ho visto tutto il bene che mi hanno sempre voluto».

TORNO E SPACCO

E come nel più classico dei ritorni a casa, le direzioni sono due: il rimpianto della prima volta, o l'estasi e il giubilo per un atto secondo destinato ad essere meglio, e con proporzioni devastanti, dell'originale. E da questo primo girone d'andata il presente di Christian Coppola risponde decisamente alla seconda opzione. Perché sotto la guida di Massimo Di Cristino, il figliol prodigo di Novate Milanese sta incantando e non poco in Under 17. Anche qui bastano i numeri: 16 gol in 10 presenze e la chiamata della la Rapp di Milano, quella che aveva solo annusato due anni fa con i Giovanissimi. «Mica male». Statistiche che nel 3-5-2 voluto dall'ex tecnico della Vigor sono destinate a crescere vertiginosamente. Perché quando in un attaccante metti insieme la velocità sul lungo, una struttura fisica imponente e che gli consente di far reparto da solo ma anche di spianare la strada a chi gli gioca di fianco, il mix è devastante.

Christian Coppola in azione con la Pro Novate

«Quest'anno, così come tutta la squadra - continua Coppola - sto cercando di superare me stesso, per lasciarmi alle spalle anche la sensazione di aver deluso chi credeva in me dopo la scorsa stagione. Vogliamo tutti metterci alla prova e portare la Pro Novate ad un livello ancora più alto. Quest'anno siamo partiti tutti con tante persone che non conoscevamo, a partire dal mister, dai nuovi compagni e da un diverso stile di gioco. L'allenatore in questo senso ci sta dando una grande mano, e nonostante qualche sconfitta di troppo sono convinto che possiamo dimostrare di essere una squadra capace di giocarsi le proprie carte per il campionato». Tempo al tempo, come si suol dire, intanto una cosa è certa: fino a questo momento, il ritorno di Christian Coppola alla Pro Novate lascia tutti con un pensiero chiaro in testa: il classe 2008, a Novate, è e sarà sempre al posto giusto e al momento giusto. E il cuore della gente se lo è già ripreso.

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