Under 17 Élite
17 Dicembre 2024
MASSERONI, UNDER 17 ÉLITE: Francesco Cerutti, punta della Masseroni
Di che cosa sanno i sogni? Qual è il gusto delle seconde occasioni? Come suona, nelle orecchie, la musica inconfondibile della rinascita? Tutti tranquilli, non agitatevi: non siete finiti in una letio magistralis di filosofia. È solo che certe volte cominciare dalle domande aiuta a darsi le giuste risposte (e poi un incipit così crea subito più hype, diciamocelo). E allora, quale il responso? Prego, rivolgersi a Francesco Cerutti. Uno che nel calcio si sta facendo strada un po' a sgomitate, uno che di rinascita e seconde occasioni ne sa decisamente qualcosa. Gli inizi all'Alcione, il passato nell'Inter, il ritorno tra i dilettanti... e adesso la grande rivincita: le prof di tutta la Regione hanno annusato nell'aria l'odore inconfondibile del riscatto e vogliono farsi teatro di questa storia bellissima. Chi la spunterà? Le scommesse sono aperte.
Andiamo per ordine, l'unico possibile per non fare confusione: quello cronologico. Francesco aveva solo 3 anni quando comincia a giocare a pallone, quella maglietta dell'Alcione che si mette addosso gli arrivava fin sotto le ginocchia. Eppure, il borsone grosso come una casa non pesava per nulla: c'era nell'aria la sensazione che proprio quel borsone sarebbe diventato una seconda casa - un po' come il guscio delle chiocce. Un guscio che ogni tanto è anche bello cambiare. E allora, è il turno dell'Accademia Inter di Corti: nella stessa squadra ci sono nomi che in Lombardia abbiamo imparato a conoscere alla perfezione (Pavan, Lissi, Marrone, Durante... vi dicono qualcosa?). Insomma sì, una gran bella palestra in cui crescere. E lui, Francesco, era tra le stelline più in vista: finisce l'anno addirittura con la fascia da capitano sul braccio, facendo strabuzzare gli occhi a un po' a tutta la Regione.
Da lì il passo è semplice, quasi scontato: l'Inter se lo coccola, lo osserva e alla fine se lo prende volentieri. Comincia così il percorso nei professionisti, quello che è il sogno un po' di tutti i bambini che cominciano a tirare due calci ad un pallone. Ma la strada non sempre segue percorsi predefiniti, alle volte il tragitto ha delle interruzioni improvvise. Lo stop arriva due anni dopo l'arrivo ad Interello: operazione al collo e periodo di inattività forzata, uno scossone che lascia qualche strascico e impone la necessità di ripartire d'accapo. «Cercavo un posto dove poter tornare a giocare e divertirmi». Semplice, lineare, il desiderio di un bambino che non vede l'ora di rimettersi in gioco. La risposta riassunta in un'unica parola? Masseroni.
Da qui il percorso si fa un po' più ingarbugliato, nel senso più positivo del termine. Un po' perché Francesco comincia a pellegrinare di ruolo in ruolo alla ricerca della sua quadra, un po' perché - una volta trovato l'assetto giusto - esplode nel massimo del suo splendore e comincia un continuo su e giù nelle categorie superiori. Villa lo conosce e si convince a spostarlo da difensore centrale ad attaccante, Zonca lo vede e non se lo lascia sfuggire (convocazione con i classe 2006 nella partita che fa vincere il campionato? Check!). Il tutto nasce da uno scherzetto del destino: nel pieno di una stagione non del tutto brillante, un compagno in attacco si fa male e la squadra ha bisogno di lui lì davanti. E, neanche a dirlo, come punta Francesco trova quella famosissima quadra: 10 gol in 4 partite, baby, qui si riscrive la storia.
Conserva la prova video delle sue imprese e le espone come fossero trofei. C'è quel capolavoro da fuori area all'ultimo secondo, oppure quella cannonata contro i sardi nella prima partita dopo aver vinto il titolo regionale con l'Under 15, oppure ancora quell'uscita al volo contro l'Aldini nella semifinale di andata - sempre in Under 15 - che ha fatto cadere la mascella ai compagni di squadra, oltre che a tutti gli avversari. È il viale dei vecchi ricordi, è la promessa di un riscatto che si sta compiendo. Perché lo abbiamo detto, ma non costa nulla ripeterlo: Fra Cerutti piace, e piace anche parecchio. La testimonianza arriva direttamente dai campi del Como, del Lecco e pure da quelli dell'Alcione, sua vecchia e prima casa. Spiace deludere qualcuno: alle domande iniziali non si può rispondere a parole. Ma per i fatti, ci pensa Fra Cerutti.