Under 14
23 Dicembre 2024
VIRTUS ADDA, UNDER 14: Federico Gaeta
L'avete mai sentita, nelle gambe, nelle braccia, fin dentro la pancia, quella strana agitazione? Alcuni danno la colpa alle farfalle nello stomaco, qualcuno si prende una Tachipirina e si mette a letto, altri credono di essersi innamorati. Ma i più attenti avranno ben colto la causa dei sintomi: è la passione, quella vera, quella che quando si è fortunati si intreccia con le trame del destino e porta a risultati straordinari. Nel peggiore dei casi una bella storia da raccontare, nel migliore un sogno che si avvera. Partendo dalla piccola realtà della Lombardia, per arrivare lassù, a solleticare l'attenzione delle stelle. Il preambolo è stato sufficiente, è tempo di mettersi comodi signore e signori: questa è la storia di Federico Gaeta.
L'incipit risale al non troppo lontano 2016, quando Federico aveva solo 5 anni. Sono i tempi dei famosi primi calci a un pallone e delle corse scalmanate con gli amici al campo da calcio del quartiere. Il tutto, rigorosamente con lo scorrere dell'Adda a fare da sfondo e da rumore bianco. Il setting è la periferia di Milano, i colori sono quelli della Virtus Inzago: è lì che il piccolo Federico conosce per la prima volta la famosa palla a esagoni bianchi e neri. I compagni sentono il richiamo della porta e sgomitano tutti per giocare in attacco, lui - riflessivo più che impulsivo, solido più che pirotecnico - capisce che il suo mestiere è quello di andare contro corrente: l'allenatore lo prova difensore centrale, e lui si innamora del ruolo. Da lì, comincia la favola.
Perché da Inzago Federico comincia a risalire il corso del fiume fino a Vaprio, dove la sua via si incrocia con la Virtus Adda, la realtà calcistica che lo ha visto crescere e cominciare a risplendere. Ha solo 14 anni, ma le sue chiusure sugli attaccanti avversari sono già famose in tutto il campionato: solidità e fermezza, carattere pur nella calma costante che è la verve fondamentale di ogni buon difensore. Sarà anche per questo che la squadra gli dà la fascia da capitano: la porta al braccio sinistro con sguardo fiero e petto in fuori, mentre l'Adda lo guarda e sorride in lontananza.

Le statistiche di Federico Gaeta alla Virtus Adda
Gli scherzi con i compagni di squadra (il famoso team building, ma quanto ci mettono ad uscire dallo spogliatoio??), l'intesa con Arcidiacono e Ferri (compagni da una vita, quando la Leon gli ha chiesto di indossare la sua maglia lui ha preferito tenersi stretti gli amici), le sinfonie che partono dal basso e ispirano Petrilli lì davanti... in quella piccola realtà si cresce a pane, calcio e ricordi indelebili. Chi l'ha detto che le grandi storie cominciano solo all'ombra direttissima della Madonnina? Alla Virtus Adda, Federico fa il salto di qualità. E tutto intorno cominciano a notarlo...
Sarà stato forse quel gol, quello segnato di testa contro la seconda potenza del campionato, in quell'impresa storica che ha portato i rossoblù a pareggiare nientepopodimeno che contro il Manara (clicca qui per scoprire statistiche e classifiche del campionato). Lui sigla proprio il gol che riporta tutto in equilibrio: capitano di mille avventure, la firma sul mezzo miracolo ce la vuole apporre lui. "Federico Gaeta": leggibilissimo, nessun scarabocchio. Quelli, qualche appunto abbozzato su un notebook nerazzurro, li lascia scrivere invece a chi di dover in quel di Bergamo e Milano. Professionistiche di Serie A starebbero mettendo gli occhi su quel gioiellino nato e cresciuto sulle rive dell'Adda, con l'Atalanta in testa a guidare la carica. Sarà il tempo a dare sostanza alle voci, intanto lì sul corso del fiume si continua a lavorare, lavorare, lavorare...