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Under 15 Élite

Nasce all'Inter, ora segna più di tutti e incanta la regione: il classe 2010 è una macchina da gol!

Karim Petillo: fisco e tecnica per trascinare l'Ausonia

KARIM PETILLO, AUSONIA

AUSONIA, UNDER 15 ÉLITE: Karim Petillo è il bomber di via Bonfadini

Insolitamente, partiamo da una foto. Questa.

Un urlo quasi animale, Lorenzo Spelta - compagno di mille avventure - che gli corre in contro e gli getta le braccia al collo. È l'esultanza dopo quel calcio di punizione perfetto, quello che lo porta a quota 9 segni personali, quello che lo rende il calciatore più prolifero della squadra. È forse lo scatto dell'anno? Siamo solo a gennaio, ma il candidato sembra imbattibile. E chi è il protagonista di questa foto da prima pagina? Proprio lui, ormai volto notissimo del panorama lombardo: Karim Petillo, il bomber di Vittorio Taranto, il gioiellino di casa Ausonia. Contro la Pro Sesto l'ha fatta grossa, ma ci sarà tempo di approfondire. 

NOVE

Nove è il suo numero preferito. Nove è il numero che porta orgogliosamente sulla schiena, nove è il numero che recitano le sue statistiche alla voce "gol fatti". Nessuno più di lui in maglia neroverde. Insomma sì, uno che gli equilibri in partita può spostarteli eccome. Lo ha dimostrato una volta di più contro la Pro Sesto, nel big match dell'ultima giornata di campionato. Il momento di approfondire è finalmente arrivato. Il direttore fischia la punizione e fa posizionare il pallone intorno ai 18 metri, al limite dell'area: troppo vicino per superare facilmente la barriera. Che cosa inventarsi, allora? Lorenzo Spelta si avvicina al pallone, Vittorio Taranto dà indicazioni dalla panchina: «Fatti spostare la palla, e poi tira più forte che puoi». Mai intuizione fu più azzeccata. Lorenzo la tocca gentilmente e la allontana, Karim incanta gli spalti con una delle sue solite sassate e rimette la partita sui binari giusti. Considerando l'inizio shock del primo tempo, è oro che cola sull'erba sintetica del Breda per i neroverdi. 

Nove sulla schiena, come sempre. È il segno che lo ha reso riconoscibile in tutta la regione. Il 9 sulla schiena e i tiri potenti dalla distanza, per l'esattezza: i suoi due marchi di fabbrica. Un po' come contro la Pro Sesto, ma ancora più lontano e ancora più forte. «Quando ho visto il pallone partire ho pensato rompesse la rete»: parola di Taranto, parola di uno che era lì a bordo campo a gustarsi lo spettacolo. La distanza? 25/30 metri. La direzione? Dritta dritta sull'angolino a destra. La velocità? Nessuno aveva un autovelox per misurarla, ma probabilmente la Polizia avrebbe provveduto ad una multa. L'esito? Traversa, gol. È il gol più bello di questa stagione, di quelli che si meriterebbero l'oscar e di quelli che dimostrano due concetti molto semplici, un paio di postulati del gioco di Karim: potenza da vendere, precisione da chirurgo.  

Le statistiche di Karim Petillo all'Ausonia. Clicca sull'immagine e scarica l'app per accedere a tutti i dati del girone!

STORIA, CARATTERISTICHE E FUTURO

Quando gli chiedono l'indirizzo di casa, lui risponde «Via Bonfadini 18». Ormai lo sfondo della sua vita è quello lì. Quella tribuna con il tetto basso, quel bar luminoso, quella zona spogliatoi subito sulla destra all'entrata, separata da un panno sintetico dall'ingresso in campo. È dove tutto è cominciato, è dove tutto sta ricominciando. Trampolino di lancio, oltre che tetto sopra la testa: perché è proprio all'Ausonia che Karim si mette in mostra per la prima volta e fa breccia nella sponda nerazzurra del Naviglio. L'Inter lo tessera e per due anni il talento classe 2010 viene coltivato in via Camillo Sbarbaro: cresce, corre, segna... i tempi non sono ancora maturi, ma la qualità è innegabile. 

Serve un'altra tappa intermedia tra i dilettanti per poter ingranare la marcia una volta per tutte. Dall'Inter alla Scarioni, dalla Scarioni all'Enotria: la regina di Milano si coccola il suo gioiellino per quattro anni, prima di aprirgli i cancelli e permettergli di tornare a casa. La sua prima casa, quella che davvero non si può dimenticare. I colori nero e verde lo riaccolgono a braccia aperte e lui ringrazia regalando all'affezionata prima maglia una stagione clamorosa. È forse l'annata della consacrazione definitiva, il secondo trampolino per spiccare definitivamente il volo. D'altronde, per un giocatore come lui i dilettanti non possono che essere la vetrina perfetta: possente, sempre pronto a giocare a contatto con l'avversario, capace di giravolte clamorose in area e sopratutto precisissimo dalla lunga distanza. Per i compagni è un punto di riferimento, sia perché perno dello spogliatoio, sia perché come verticalizza nessuno può. Qualità futuribili? Sissignore

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