Under 15
30 Gennaio 2025
PAVONESE, UNDER 15: Mattia Schinetti
32. Poi due giorni di silenzio stampa, quelli che servono per concentrarsi bene sul weekend e sul proprio campionato. Il messaggio successivo riprende la conversazione da dove era rimasta. Ora sono 35. Il conteggio dei gol di Mattia Schinetti è così: si aggiorna di giornata in giornata, ti distrai un attimo e aumenta esponenzialmente. Insomma, un bomber di razza, senza se e senza ma. La Pavonese lo sa bene e se lo coccola, ma tutto intorno nessuno si è lasciato sfuggire il talento del classe 2010. Da Via Parola si alza un profumo, un profumo molto specifico che ha attirato l'attenzione di tante persone attorno al centro sportivo rossonero. Centinaia di addetti ai lavori, tutti confluiti per vedere le gesta del goleador più prolifero della Lombardia. 35 gol (42 se si conta anche la Coppa Brescia) d'altronde non sono certo un caso.
Un indizio è una casualità. Due indizi sono una coincidenza. Tre fanno una prova. E 35 cosa sono? Una sentenza. Quando Mattia Schinetti scende in campo le difese di tutta la Lombardia si devono scansare. E speriamo anche di tutta Italia. Perché Dino Carrieri ha messo gli occhi ormai da tempo su quel talento cristallino che è fa tremare i pali della regione e lo vuole con sé in una Rappresentativa Lombarda pronta a tutto per migliorare il risultato della scorsa spedizione ligure. Zubcu da una parte, Bollani dietro a servire palloni, Mucci dall'altra... contro il Como avevano fatto sinfonie. L'ennesima prima del nove (come il suo numero di maglia) che fa salire l'acquolina in bocca a tutte le prof.
Insomma, bando alle ciance. Perché Mattia Schinetti piace, piace tanto. Il suo fiuto inconfondibile per il gol, il suo senso della posizione in campo, la sua cattiveria davanti alla porta... sono tutte qualità che ai settori giovanili di squadre professionistiche farebbero comodo eccome. Si è fatta avanti la Feralpisalò, ha affacciato il muso anche la Cremonese, anche Roberto Samaden è sceso da Bergamo per fare una capatina a Pavone Del Mella. L'Atalanta segue a distanza e valuta le imprese del Cristiano Ronaldo del bresciano: è il suo giocatore preferito, e in effetti nelle movenze un po' lo ricorda.
Dunque, per quanto riguarda il grande salto nei prof, la questione pare essere non più un «se», ma un «quando». Ma prima del "talento da 35 gol in campionato", Mattia è stato un ragazzino normale con una pazza pazza pazza idea in testa: quella di diventare calciatore. Ne è rimasta qualche traccia? Una moviola, per ricordarsi i momenti più belli delle sue stagioni. Due punizioni, una più difficile dell'altra, una più letale dell'altra. La prima ai limiti dell'area di rigore, la seconda dai 30 metri. Una risale a questa stagione, l'altra è dell'anno scorso. Due video soltanto (quelli resistiti al passare del tempo), per rinfrescare ogni tanto le memorie delle imprese. Certo, ce ne sarebbero di tanti altri, probabilmente anche di più belli (per sua stessa ammissione), ma bastano anche quelle due sassate incredibili a rendere conto del piedino educato di cui è dotato Mattia.
Riavvolgiamo il nastro, concludiamo la storia con il principio. Partire dall'oratorio e arrivare a solleticare l'attenzione delle big di Serie A? Sembra un sogno, eppure a volte succede. Il bimbo di cinque anni che per la prima volta indossa parastinchi e scarpini al Fionda Bagnolo non se lo aspettava forse, o forse sotto sotto lo aveva sempre saputo: «Questo è solo l'inizio». Il sogno, in ogni caso, è chiaro in testa fin da allora: «Voglio diventare un professionista». Al Real Leno prima e alla Pavonese poi, l'obiettivo si fa più concreto gol dopo gol, partita dopo partita, di 70 minuti in 70 minuti. E adesso forse è solo questione di tempo: a 14 anni, il pibe de oro delle periferie bresciane potrebbe aver strappato il suo biglietto fortunato per fare il grande salto e spiccare il volo. Ma quale fortuna e fortuna... lo abbiamo già detto d'altronde: 35 non sono certo un caso.