Under 15
05 Febbraio 2025
OPERA UNDER 15 • Gaetano Ungaro, Lorenzo Oddo e Federico Tanga
Individualità o collettivo? La domanda primordiale che affligge gli amanti di calcio. Fuoriclasse che provano la giocata personale e risolvono una partita con la classe estemporanea dei campioni o giocatori che applicano gli schemi dell'allenatore alla perfezione seguendo il diktat manageriale? I discepoli del "calcio semplice" di Max Allegri contro i puristi del bel gioco corale che si identificano in un misto tra Adani e Pep Guardiola. C'è chi, seguendo la mediocritas oraziana, (occhio, non ha il significato dispregiativo che ha in italiano, anzi!) rifiuta gli eccessi dei due approcci e tenta la via del "giusto mezzo": è il caso dell'Opera Under 15 del tecnico Alessandro Avanzi. Gli schemi e i singoli sono importanti, ma ciò che fa davvero la differenza in questo collettivo è la compattezza di un gruppo che sembra granitico. L'Opera si trova al primo posto del suo girone in piena lotta con la Baggese (ha una partita da recuperare), con cui ha appena pareggiato lo scontro diretto grazie alla doppietta di Lorenzo Oddo, capocannoniere della squadra, e al Bonola, staccato di soli 4 punti.
L'avvincente classifica del girone B di Under 15 la trovi solo sulla nostra app di Sprint e Sport
Tra i pregi della squadra c'è sicuramente la prolificità offensiva, sono infatti il miglior attacco del girone: 81 gol realizzati in 14 partite costituiscono un ottimo bottino che, insieme alla buona capacità difensiva, permettono all'Opera di occupare stabilmente il secondo posto e lottare stabilmente per il primato. Ma quello che davvero colpisce di questa squadra è la democrazia realizzativa, il numero di calciatori in rete: in tantissimi si iscrivono regolarmente nel registro marcatori creando quella che è a tutti gli effetti una cooperativa del gol. Ben tre ragazzi, tra l'altro, sono in doppia cifra: Lorenzo Oddo, Gaetano Ungaro e Federico Tanga, rispettivamente a 21, 16 e 17 centri. La capacità realizzativa e l'avere tante bocche di fuoco rappresentano sicuramente un plus che nel corso della stagione può risultare decisivo.
Sono reduci da un 2-2 in rimonta nello scontro diretto con la Baggese, per di più sotto di un uomo dopo pochi minuti, grazie alla doppietta di Lorenzo Oddo e allo spettacolare 10-0 in casa della Viscontini, dove il tandem Oddo-Ungaro-Tanga ha realizzato 8 gol. Il tecnico Alessandro Avanzi sottolinea però l'importanza del collettivo per ottenere i successi: «Sì, Lorenzo (Oddo ndr) ha grandi margini di miglioramento, è un ragazzo educato, è ancora, come tutti i compagni, in una fase di sviluppo; ha comunque dalla sua una buona fisicità, un ottimo mancino e una discreta tecnica, è veloce e calcia bene, in più è un giocatore eclettico che non ha ancora un ruolo predefinito, nel senso che può occupare tutti i ruoli nel reparto offensivo. Non è il classico goleador che segna e basta. Vede tanto la porta, certo, ma ci manda spesso anche i compagni: ad esempio con Ungaro sono una gran bella coppia gol, simbolo di quello che vorrei far passare con la mia squadra, il fatto di aiutarsi a vicenda in campo. E questo è proprio il segreto della nostra rosa: l'aiuto reciproco, il capire che tutti sono fondamentali e importanti, dal titolare a chi siede in panchina.
I ragazzi devono migliorare sotto il livello caratteriale, anche se lo spessore dimostrato nella rimonta di domenica fa ben sperare. Abbiamo diversi giovani, mi vengono in mente proprio i nomi di Oddo, Ungaro e Tanga, ma ne potrei citare anche altri, che nei Provinciali ci fanno fare il salto di categoria. Mi auspico per loro un passaggio nei Regionali, o magari nell'Elite, il famoso salto che permetta loro di calcare palcoscenici già più probanti per mettere in mostra tutte le qualità che con noi stanno già dimostrando. Un'ultima cosa mi preme dire: non c'è il singolo che vince le partite da solo, non conta solo il goleador che segna sempre, sono davvero tutti fondamentali. Gli stessi tre ragazzi citati in precedenza giocano anche per gli altri, con un assist, con una copertura, con un supporto morale dopo un errore. Non c'è invidia, non c'è egoismo, vedo solo un gruppo affiatato che può ambire in alto».
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Insomma, l'Opera ha tante individualità, tante bocche di fuoco, tanti modi di segnare, ma ciò che davvero è da sottolineare è la profondità della rosa, la capacità di tutti di essere determinanti. Fondamentali due concetti chiave: "gioca chi se lo merita" e che "partire dalla panchina non è mai una punizione, ma un'opportunità per far ricredere l'allenatore".
Tutti, davvero tutti, sono decisivi nella forza di un gruppo che può andare lontano solo remando nella stessa direzione, solo rimanendo unito e compatto come la famosa testuggine romana, dove non contava il singolo, ma la densità dell'insieme. Ovviamente il talento nella giocata personale non verrà mai soffocato a vantaggio degli schemi, da applicare come base comunque, ma verrà utilizzato al servizio del compagno e del risultato collettivo. Anche perché il miglior alleato di un giocatore rimarrà sempre il compagno di squadra.