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07 Febbraio 2025
MASSERONI MARCHESE 2: Foto d'azione nel campo di via Terzaghi
Un grande punto di domanda aleggia su via Terzaghi: che fine farà adesso la Masseroni? L'ufficialità della revoca della concessione del centro sportivo è giunta nei giorni scorsi: la società presieduta da Vincenzo Cicoria dovrà lasciare gli impianti di QT8 entro il 31 agosto 2025. Il tutto a mezzo di una determina dirigenziale datata 10 gennaio nella quale il Comune di Milano ha sancito la fine della convenzione alla storica società sportiva milanese a causa - a quanto sarebbe emerso - del mancato pagamento delle fidejussioni. La Masseroni però non si arrende, il Presidente Vincenzo Cicoria ha già chiarito che la società si sta tutelando per vie legali, guadagnando intanto tempo per chiarire e far valere la sua posizione: «Il tribunale intanto ha decretato la sospensione del pagamento dell'ultima rata dovuta al Comune in data 14 gennaio con l'intento di fare chiarezza: i nostri avvocati stanno lavorando per arrivare fino in fondo alla vicenda».
«Stiamo subendo una grave ingiustizia»: queste le parole di Cicoria, presidente della Masseroni, a seguito dello sfratto. Si tratta della seconda batosta per la Masseroni dal Comune di Milano: proprio quest'estate, al termine della concessione, già il centro di via Madruzzo era stato assegnato a Milanosport, società che gestisce per conto del Comune diversi impianti sportivi cittadini, senza che la società calcistica avesse avuto la possibilità di presentare una proposta e di partecipare ad un nuovo bando. Adesso, c'è il serio rischio che la Masseroni Marchese debba abbandonare anche il suo secondo centro, con gravissime conseguenze sull'attività sportiva e quindi sull'utenza e sul quartiere. Centinaia di ragazzi potrebbero, a partire da questa estate, trovarsi senza un luogo dove allenarsi e giocare. Si tratterebbe di un grave colpo per la Masseroni sì, ma anche di un campanello d'allarme molto forte per tante altre società di Milano con una concessione in scadenza, ma non solo. La domanda che ci si pone va però oltre a questioni tecniche ed economiche, oltre a possibili inadempienze e a responsabilità che andranno comunque appurate dagli organi competenti: la continuità dello sport, nella sua dimensione sociale, aggregativa e di salute, non dovrebbe essere in cima alle priorità di qualsiasi amministrazione cittadina? La Masseroni è un pezzo di storia di Milano. Possibile che non esista un'altra soluzione?