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Under 15 Élite

Lo vogliono anche fuori regione! Il baby gioiello è una macchina da gol: è nata una nuova stella?

Edoardo Bonzi, classe 2010 dell'Accademia Inter, è osservato speciale di molte prof di Serie A e B

EDOARDO BONZI, ACCADEMIA INTER

ACCADEMIA INTER, UNDER 15 ÉLITE: Edoardo Bonzi è un talento da tenere d'occhio

Quel battito senza senso che ti prende quando hai il pallone sui piedi e tutto il campo da fare di corsa. Ti si para davanti un difensore, poi un altro, poi un altro ancora. Ti stanno tutti addosso, ma tu vedi solo quella palla lì, quella che ti sta incollata agli scarpini, quella che non lasceresti scappare neanche per tutto l'oro del mondo. E poi, finalmente, eccola là: la meta, la porta, l'area libera, il gol. Ci sono cose che non si possono comprare. Questa è sicuramente una di queste. È la droga dei numeri 10, è la sensazione a cui nessun attaccante riuscirebbe a fare a meno. Edoardo Bonzi ne ha fatto una ragione di vita, un diktat che gli pulsa nel cervello da quando è piccolo così. Punta per natura, diamante dell'Accademia Inter per scelta e - probabilmente - per destino. Durerà ancora per molto? Tempo al tempo, risponderà il mercato: il suo nome circola a destra e a manca tra gli osservatori delle squadre professionistiche più rinomate della Lombardia (e non solo). Ma intanto, rimane l'evidenza di un campionato quasi perfetto. Il campionato della consacrazione?

CRONISTORIA 

Lo volevano tutti, alla fine se l'è accaparrato Andrea Corti. Direttamente dall'Academy Legnano, dove l'anno scorso ha fatto gli sfracelli dividendosi tra Under 14 e - da sotto età - Under 15, fino a toccare le stelle con un dito in uno dei campionati più difficili dell'Élite lombarda. Un anno fa era la gallina dalle uova d'oro di via Palermo: 23 gol in 26 presenze, mica pizza e fichi. Nel giro di una stagione diventa il numero 10 per antonomasia, e nella regione si sparge la voce: Monza e Como gli fanno cominciare un percorso di allenamenti, mentre sono tante le prof di Serie C che farebbero pazzie per lui.

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Ma la più pazza di tutte, quella che davvero pare pronta alle follie per quell'attaccante che dà del tu alla porta avversaria, è l'Accademia Inter. Ancora un anno nei dilettanti, è la proposta. , la risposta. Sta ripagando? Affermativo. Perché Monza e Como non l'hanno mai perso di vista, perché ora anche l'Atalanta avrebbe già aguzzato la vista, perché alla lista si sarebbero iscritte anche Sampdoria e Cagliari, perché la prossima amichevole della Rapp (Bonzi? Convocatissimo) si gioca a Interello (quale occasione migliore per lanciare un occhio interessato a quella punta di diamante?). Suggestioni, per il momento, ma intanto i 10 gol che ha segnato in questa stagione con la maglia nerazzurra risuonano come un bollino di alta qualità. E tutto intorno le penne continuano a muoversi sui taccuini... 

CARATTERISTICHE

10, dicevamo. Numero di maglia e numero di centri stagionali. Condivide con Bardelli il difficile palco di miglior marcatore della squadra, ma se si aggiungono i tre gol della Coppa Lombardia il nerazzurro più forte davanti alla porta è lui e solo lui. In solitaria. In tutta la categoria dell'Under 15 Élite, solo Rabbolini della Varesina ha fatto di meglio (14 gol contro i suoi 13). E pensare che erano compagni di maglia all'Academy Legnano: buffo scherzo del destino. Ma torniamo sul protagonista. A chi lo conosce come le sue tasche vengono in mente tre definizioni: «Punto fermo della squadra, qualità e sostanza, cresciuto tanto da inizio anno». E in effetti, vedendolo calcare i campi dell'Under 15 Élite rimangono pochi dubbi sul valore del suo apporto al campionato: palla al piede corre come se fosse un velocista, gran finalizzatore, intelligente in campo e posatissimo fuori. Destro o sinistro? Non fa nessuna differenza per Edoardo. Pure ambidestro dunque? Sissignore.

Ma la sua caratteristica fondamentale, quella che sta scritta alla voce "tratti distintivi" nella carta d'identità, è il luccichio che gli si legge in fondo agli occhi quando si avvicina alla porta. Quel battito senza senso che lo prende quando ha il pallone sui piedi e tutto il campo da fare (l'ultima partita contro il Seguro ne è la controprova). Quell'adrenalina che gli sale quando tutti gli stanno addosso ma riesce a smarcarsi lo stesso (il gol contro l'Aldini nel girone di andata è solo un esempio). Quel senso di liberazione che lo attraversa quando arriva lì: alla meta, alla porta, all'area, al gol. Ci sono cose che non si possono comprare: o ce le hai o non ce le hai, scritte da qualche parte nel DNA. Edoardo Bonzi? Capostipite.

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