Under 19
21 Febbraio 2025
Passato inosservato per l'ammontare della sanzione, ma non per il movente della stessa. Succede di tutto nell'ultimo Comunicato Ufficiale e anche l'Under 19 Regionale piemontese viene travolta dalle sentenze del Giudice Sportivo. Non solo la pioggia di squalifica dell'Ovadese, nel Girone A è stata recapitata una multa alla società Città di Cossato per la tentata corruzione dell'arbitro da parte di due sconosciuti.
Alla società sono stati assegnati Euro 200,00 di multa, recita il comunicato stesso, «per aver consentito, prima dell'inizio della gara, l'ingresso alla zona degli spogliatoi a due soggetti non indentificati e non autorizzati, in quanto non presenti in distinta, i quali si presentavano nello spogliatoio assegnato all'arbitro (che in quel momento era intento a controllare i documenti), cercando di corromperlo. Nello specifico, il direttore di gara segnala nel proprio referto che una di queste due persone gli si rivolgeva parlando in arabo (probabilmente nell'intento di non far comprendere a terze persone, al di fuori dell'arbitro, cosa dicesse), chiedendogli di favorire la Società cossatese in cambio di una ricompensa».
Il fatto appare quindi un vero e proprio tentativo di corrompere le prestazioni del direttore di gara Ilyas Nahil della sezione di Biella che, sottolineiamo, è un ragazzo di nemmeno 17 anni che ha appena cominciato ad arbitrare con discreti risultati e che si presentava sabato scorso a Cossato per il personale esordio nella categoria Juniores Regionale. Nonostante la frastornante accoglienza, il giovane fischietto si è dimostrato molto integro e maturo, respingendo ogni proposta e arbitrando al meglio delle proprie possibilità. Il fatto che i due soggetti abbiano cercato di interagire in lingua araba fa presagire che si tratti di individui di origine straniera, probabilmente nordafricana.
Al Città di Cossato è stata riconosciuta la responsabilità oggettiva per aver fatto entrare due soggetti non autorizzati nell'area tecnica e, quindi, nello spogliatoio dell'arbitro. Per questo la sanzione risulta "solo" di Duecento Euro che, paragonati ai 300 inflitti all'Accademia Casale «per il comportamento offensivo dei propri tifosi» sembrano bazzecole. La società ha fatto sapere di essere totalmente estranea ai fatti sopracitati, di non sapere chi siano i due soggetti protagonisti del misfatto e lo ha comprovato aggiungendo di non avere componenti di origine araba all'interno della rosa dell'Under 19. Tuttavia, il fatto è già transitato nelle mani della Procura Federale come emerge dal comunicato, «per le indagini e gli approfondimenti che riterrà opportuni», e quindi la storia non si conclude qui. Anche perché, da lato opposto invece, la Pro Eureka è rimasta particolarmente colpita dalla scoperta e non esclude il desiderio che la partita possa essere rigiocata in futuro.