Trofeo Annovazzi
25 Febbraio 2025
BROCCHIERI E FIORENZA
Quando il Club Milano sente l’odore dell’impresa, impazzisce. Come succede agli squali quando percepiscono nell’oceano l’odore del sangue. Immagine un po’ forte forse, ma in effetti qui stiamo parlando proprio di pesci cane. Hanno la garra negli occhi e la dinamite nelle gambe, senza nessuna paura della balenottera azzurra (un assoluto gigante, fuor di metafora) che si trovano davanti. La grinta di Laratta, il pressing di Mannino, i salvataggi di Pirastru, gli inserimenti di capitan Ripamonti in difesa… poi, il verdetto impietoso. 3-0 Milan, senza discussioni.
Risultato previsto? In un certo senso sì, dall’altra parte del campo c’era sempre e pur sempre una big di Serie A. Un trionfo tondo quello per i rossoneri del Vismara: no, niente di strano. Ma ridurre tutto al freddo nero su bianco del referto sarebbe del tutto riduttivo. Soprattuto, nasconderebbe un dato interessate, un dato che non è traducibile in numeri: sono i 30 minuti di un primo tempo da Serie A, sono i tentativi coraggiosissimi del subentrato Bergamaschi, sono le grida di una squadra che non vuole mollare proprio mai. Sì, è un Club Milano che si arrende alla fine. Ma la pelle la vende carissima. Anche contro il Milan.
Lo abbiamo detto, lì davanti - a difendere l'onore - c’è un vero colosso. Qualcosa di magico doveva pur succedere. Nella fattispecie, il tutto comincia al 19’ del primo tempo. Un fulmine a ciel sereno, un tiro che per qualche secondo lascia tutti interdetti. «Ma è entrata o non è entrata?». Spoiler: è entrata, è proprio entrata. Quanti metri saranno stati? 20, 25, 30? Tanti, questo poco ma sicuro. Il mittente è Vigil Hidalgo, il destinatario è quel micrometro che separa i guantoni di Pirastru dalla traversa. Sembra contro le leggi della fisica e del buon senso, eppure il pallone si incastra proprio lì. E il Milan è avanti, la balenottera di Milano tira fuori i muscoli e si fa valere contro lo squalo di Pero. Attenzione però, occhi puntati sul rettangolo verde: Brocchieri è in vena e dispensa passaggi sublimi, Mannino non si lascia sfuggire l’occasione di scappare in avanti (mentre la Dea bendata non sorride al Milan quando il colpo di testa di Fiorenza esce largo di un soffio al 29’ e neppure quando Bernasconi manca il tempo su un cross perfetto in area per una questione di millimetri al 31’). Che sia ancora nell’aria l’odore dell’impresa?
Di nuovo, succede tutto in un millesimo di secondo. Mannino aveva appena avuto un’occasione d’oro, calciata appena larga sul secondo palo, il Club Milano era appena tornato a crederci. E poi, arriva la giocata che avvia la pratica alla sua conclusione. Una sassata da distanza ravvicinata, una saetta che - di nuovo - illumina il cielo nuvoloso di via Cazzaniga. Il protagonista questa volta è Amagua, il minuto questa volta è il 7’ della ripresa. L’esito è lo stesso del secondo tempo: gol, Milan ora in doppio vantaggio, balenottera che proprio non ne vuole sapere di lasciarsi mettere i piedi in testa dal primo squalo che passa. 2-0, dice il referto.
E adesso lo squalo deve cominciare a lasciare la presa sulla sua preda, su questo Milan cocciuto che - dopo un primo tempo di assestamento - attacca tutti gli spazi (con Fiorenza, con Santopaolo, con Cenedese) e toglie il fiato in difesa noncurante dei buoni scatti di Frazzetto e Giordano. Certo, le chiusure di Ripamonti, gli interventi di Caroli e le parate di un felino Pirastru (quella presa su Tebaldi fa scuola!) fanno ancora la loro bella figura davanti alle maglie rossonere, ma la situazione non cambia. Anzi si aggrava: al 22’, Fiorenza si libera in volo più alto di tutti su sviluppi di calcio d’angolo e vendica quel colpo di testa che non gli era riuscito nel primo tempo. Il salvataggio sulla linea di Ferrari su quel tiro pazzesco di Pane al 29’ fa calare il sipario (scherzetto degli attori in scena con la traversa di Ba ad un secondo dalla fine, ma no: anche il secondo atto è giunto al termine, si spegnono le luci) Ora sì, ora è ufficiale: il Milan si mette in tasca la partita e l’odore di impresa lascia via Cazzaniga. Onore allo squalo di Pero comunque, ma in semifinale contro l'Atalanta ci va il Diavolo.
CLUB MILANO-MILAN 0-3
RETI: 19' Vigil Hidalgo (M), 7' st Amagua (M), 22' st Fiorenza (M).
CLUB MILANO: Pirastru, Caroli, Sicuri, Ripamonti, Pane, Traina, Pedrini, Bocchieri, Mannino, Laratta, Tobia, Muratori, Bakiu, Giordano, Mariani, Bergamaschi, Annale, Frazzetto. All. Raccis.
MILAN: Boselli, Ferrari, Conti, Vigil Hidalgo, Bernasconi, La Vecchia, Santopaolo, Cenedese, Ba, Amagua, Fiorenza, Bogogna, Tebaldi, Boniforti. All. De Francesco.
ARBITRO: Matti di Milano.