Cerca

News

Una grande passione con l'inclusione come obiettivo: la sfida è aperta

La realtà del Filadelfia Moncalieri in un momento chiave per la crescita e lo sviluppo del settore

Una grande passione con l'inclusione come obiettivo: la sfida è aperta

Nel panorama sportivo piemontese c'è una realtà che continua a crescere, portando con sé valori di inclusione, solidarietà e passione per lo sport: il Filadelfia Moncalieri. Centro sportivo storico nella regione, il club ha da alcuni anni scelto di dare una nuova direzione, dando vita a una squadra di calcio paralimpico che oggi rappresenta una delle realtà più piccole ma anche più significative nella Divisione Calcio Paralimpico Sperimentale (DCPS).

La storia del Filadelfia Moncalieri è profondamente legata ai colori granata e al suo fondatore, padre dell'attuale Diretore Sportivo, Pier Alessandro Bellagamba, che ha portato avanti il progetto con passione e determinazione. «La mia esperienza al Torino FD mi ha dato una visione più ampia del movimento e delle sfide che si presentano a chi lavora nel calcio paralimpico», spiega Bellagamba, che ha preso il posto dell'allora Direttore Sportivo Marco Chessa, oggi responsabile regionale delle Special Olympics.

L'INCLUSIONE OLTRE IL PALLONE

Il calcio per persone con disabilità non è solo una semplice attività fisica, ma un’opportunità per i ragazzi e le loro famiglie di sentirsi parte di una comunità. «Gli allenamenti, le partite e soprattutto i tornei rappresentano un momento di aggregazione, dove le famiglie possono conoscere altre persone, scambiare esperienze e, soprattutto, stare tranquille, sapendo che i propri figli stanno facendo sport in un ambiente sicuro e stimolante», afferma Bellagamba, sottolineando come il coinvolgimento delle famiglie sia fondamentale. Esse infatti partecipano attivamente seguendo i ragazzi spesso anche fuori regione, partecipando ai tornei o accompagnando i giovani atleti in trasferta.

CALCIO PARALIMPICO COME STRUMENTO DI INCLUSONE SOCIALE

Il calcio paralimpico non è solo un gioco, è un modo per abbattere le barriere, sia fisiche che mentali. Con l'aumento dei partecipanti e la crescente attenzione del pubblico, il movimento paralimpico ha acquisito visibilità e importanza, ma necessita ancora di sostegno. Le istituzioni, dalle amministrazioni locali alla FIGC, hanno un ruolo fondamentale nel riconoscere l'importanza di queste iniziative e nell'investire risorse per far crescere il settore.

La Divisione Calcio Paralimpico, grazie al lavoro di pionieri come Valentina Battistini, che ha portato il discorso del calcio paralimpico a livello nazionale, sta crescendo a vista d'occhio. Il lavoro di Valentina Battistini è stato fondamentale, soprattutto perché ha permesso prima di ottenere un riconoscimento e poi un'opportunità di autofinanziamento. Infatti i fondi arrivano dalle multe erogate alle società professionistiche e permettono di pagare iscrizioni, arbitri e campi. I fondi però, sono ancora pochi per permettere la giusta crescita del movimento.

«Dalle prime edizioni di tornei concentrati in città come Milano, oggi sono le singole regioni a farsi carico di organizzare eventi che raccolgano squadre locali e nazionali. Tuttavia, l'accesso ai fondi e la distribuzione di risorse rimangono una sfida da vincere», afferma Bellagamba, mettendo in luce le difficoltà di gestire eventi sportivi di tale portata senza un adeguato sostegno economico.

UN SETTORE CHE HA BISOGNO DI SUPPORTO

Ma dietro a questa passione, c'è anche l'aspetto economico. L’attività sportiva per atleti con disabilità richiede risorse, sia per le strutture, sia per il materiale sportivo, sia per le trasferte. Per le piccole realtà come quella del Filadelfia Moncalieri, che opera prevalentemente in maniera volontaria, le difficoltà sono amplificate. «Gli accompagnatori e gli allenatori lavorano in maniera volontaria, ma i costi per la gestione delle attività quotidiane sono sostenuti in gran parte dalle famiglie e dai membri della società, senza che vi sia un supporto finanziario adeguato da parte delle istituzioni», spiega Bellagamba.

Il contributo della FIGC, pur importante, non copre tutte le spese necessarie per garantire la continuazione dell'attività. Questo fa sì che realtà come il Filadelfia Moncalieri debbano affrontare quotidianamente difficoltà economiche, cercando di rispondere a esigenze di natura logistica, come il pagamento delle strutture sportive o dei trasferimenti per i tornei. «La richiesta, giustificata e condivisa da molti, è quella di un contributo che vada oltre il semplice patrocinio: un aiuto concreto che possa alleviare le difficoltà economiche e permettere una maggiore crescita del movimento», continua Bellagamba.

In conclusione, lo sport per le persone con disabilità è un diritto fondamentale e il calcio è uno degli strumenti più potenti per promuovere l'inclusione sociale. «Se le istituzioni comprendono e supportano questo messaggio, il calcio paralimpico non solo diventerà più forte, ma potrà anche diventare un esempio di come l'inclusione possa realmente cambiare la vita delle persone, sia dentro che fuori dal campo», conclude Bellagamba.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter