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Under 19

La vittoria nello scontro diretto è il lieto fine di una bellissima favola: i borromaici ipotecano il secondo posto e staccanno il pass per le Finals regionali!

Il Baveno Stresa si impone all'inglese sul Calcio Settimo, trovando il vantaggio con il rigore di Zanoia e poi il raddoppio con un gol da cineteca di Palamara: terza vittoria di fila che vale il più undici sugli inseguitori e che spedisce i lacuali alla fase regionale.

La vittoria nello scontro diretto è il lieto fine di una bellissima favola: i borromaici ipotecano il secondo posto e staccanno il pass per le Finals regionali!

BAVENO STRESA-CALCIO SETTIMO 2-0 • In foto da sinistra Palamara, Castrigno e Zanoia.

Un match che vale tutta la stagione, novanta minuti di battaglia che possono incoronare il Baveno Stresa oppure dare ancora speranza alle violette di Settimo: il match di cartello dell'ottava giornata di ritorno d Under 19 regionale si gioca sul sintetico del Luigi Forlano di Stresa. I lacuali arrivano da due importantissime vittorie, la prima contro la diretta inseguitrice Biellese mentre la seconda nel derby con i cugini del Verbania; il Settimo invece arriva dal largo successo in casa contro la Juve Domo. Una vittoria per gli ospiti vorrebbe dire accorciare le lunghezze di distanza a cinque, lasciando aperta la discussione per il secondo ed ultimo posto utile per i Playoff.

Ma la formazione di Mersini chiude la pratica nel modo più sonoro possibile, ovvero sconfiggendo i diretti rivali. Alla fine sono proprio i borromaici a spuntarla, trovando il vantaggio con un rigore del solito glaciale Mattia Zanoia e poi raddoppiando in chiusura di match con una perla rara di Luca Palamara. I tre punti pesano moltissimo e scavano tra i padroni di casa e gli inseguitori un solco invalicabile, che proietta il Baveno Stresa verso il gotha del calcio piemontese e costringe il Settimo ad una nuova battuta d'arresto, deleteria nella volata finale in cui le violette saranno impegnate per garantirsi almeno un posto in Coppa Piemonte

LA PARTITA

ALBANESE CONQUISTA, ZANOIA RINGRAZIA

I padroni di casa, ritrovati Castrigno e Barbero alla guida della difesa, in avvio di gara soffrono il pressing alto degli ospiti: i primi 15' sono statici e di studio, con qualche errore di troppo per il Baveno Stresa in fase d'impostazione che però il Settimo non è in grado di sfruttare. I primi a bussare sulla porta avversaria sono però i torinesi, con l'estro di Cannone che si esalta sulla sinistra e porta il numero dieci a servire un pallone morbido intorno all'area al terzo minuto: tuttavia, l'impatto al volo con il pallone di Ferrario è troppo debole e la sfera finisce docilmente sul fondo.

La prima sezione di gioco è spenta sia a livello di ritmi che di idee, con numerosi lanci che tentano di innescare la velocità delle ali da ambo le parti: e questo game plan sembra ricompensare proprio i lacuali, quando Zanoia riceve un pallone in profondità e marcia verso l'area, venendo fermato all'ultimo da un difensore accorrente. Tuttavia, al 16', Albanese riceve palla e penetra in area, dove viene fermato da Marasco: il numero sette però è bravissimo a riprendersi la sfera, venendo poi atterrato sugli sviluppi dell'azione e guadagnandosi un penalty importantissimo. Sul dischetto si presenta ovviamente Zanoia, specialista del calcio dagli undici metri, con il numero undici che lascia partire una conclusione bassa ed angolata: Bna intuisce e si lancia alla sua destra, smanaccia la sfera che però finisce comunque in fondo alla rete, sancendo il vantaggio biancoblù e la doppia cifra per il top-scorer dei borromaici.

Il gol è linfa vitale per i padroni di casa, che riescono a riprendersi dal torpore della prima parte di partita, che sembra invece ancora limitare le violette. Ma a poco a poco i muscoli si sciolgono anche per gli ospiti e, al 23', si ha il primo vero squillo in attacco da parte del Settimo, con una bordata da fuori area di Mattiello che si schianta sull'accorrente Barbero. Due minuti dopo è invece Rindone a scaricare verso la porta protetta da Tosoni, trovando però solo la rete al di sopra della traversa. Una triplice occasione per gli ospiti si presenta al 26' e nasce da un errore dei lacuali in difesa: la sfera finisce sui piedi di Piovero, sulla cui conclusione risponde presente Tosoni con una parata plastica, ma sul rimpallo si avventa Cannone, che scarica nuovamente verso la porta: il numero uno lacuale è perfetto nella rialzata e sventa di nuovo il pericolo, mentre sulla terza ed ultima ribattuta Anchisi mura il tap-in ravvicinato di Rindone. L'occasione più eclatante è pero per Paun, che riceve libero a pochi passi dalla porta un cross di Ferrario: ma il numero 8 si impegna in una goffa mezza girata che finisce incredibilmente sopra la traversa.

Ma le emozioni non sono finite e questa volta è Zanoia che fa rabbrividire gli ospiti: De Giorgis recupera un pallone d'oro a centrocampo e marcia nella mediana, innescando il numero undici che ringrazia e scarica verso la porta una conclusione bassa, su cui Bna scende in presa: il portiere non è perfetto tecnicamente e vede la palla piegare la resistenza dei suoi guanti e passargli in mezzo alle gambe, a salvare tutto è un provvidenziale Gallo con un scivolata. L'ultimo brivido spetta però ai borromaici, con il numero dieci avversario Cannone che al 40' lascia partire un tiro-cross velenosissimo che batte Tosoni, ma che si schianta incredibilmente sulla traversa.

PALAMARA INVENTA ED IL BAVENO RINGRAZIA

Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, con entrambe le squadre che nel primo quarto d'ora faticano a trovare lucidità in fase offensiva: l'occasione più nitida ce l'ha il Baveno Stresa, con l'instancabile Zanoia che con un tiro al volo impegna Bna in una parata dall'alto coefficiente di difficoltà. Le violette, nonostante il bisogno di recuperare lo svantaggio, sembrano essere tornate a soffrire un gioco lento e macchinoso: al ventesimo è di nuovo la formazione di casa a far tremare i torinesi, con Bna che prima si oppone a Palamara in uscita e poi non puù far altro che seguire con lo sguardo l'incornata di Barbero su calcio d'angolo, che per fortuna del numero uno finisce la sua corsa sulla traversa.

Al ventunesimo però il Settimo torna a farsi sentire, con un cross teso e basso che attrversa tutta l'area piccola senza che nessuno riesca a ribadire in porta: la sfera termina la sua corsa tra i piedi dell'ottimo Iorfino, una vera e propria iniezione di vitalità per le violette, con il numero diciassette che scarica verso la porta e vede la sua conclusione murata dallo stoico Anchisi. Sette minuti dopo invece a suonare la carica è capitan Tricerri, che inquadra lo specchio e lascia partire una sonora conclusione: il pallone però termina la sua corsa sulla schiena di Cagnini, finendo poi di poco a lato del palo sulla ribattuta colta da Paun. Un minuto dopo torna a ruggire il Calcio Settimo, con Ferrario che viene servito al tiro dentro l'area dopo un'ottima angolazione ma che conclude di molto sopra la traversa.

Nel momento migliore per gli ospiti però, i cambi della formazione lacuale riportano la calma: prima Hilali e poi Palamara lasciano un segno netto sulla partita. Il numero sedici infatti pesca, di prima, una corsa di Simeone tra le maglie viola: Hilali lascia partire un esterno dalla precisione chirurgica, con la sfera che termina la sua corsa tra i piedi di Simone, a cui solo un coraggiosissimo Bna in uscita nega il gol. Ma è proprio Palamara a ripagare la fiducia di mister Fizazi al trentacinquesimo, con il numero diciotto che riceve palla sulla sinistra e, senza pensarci due volte, si libera della pressione di Dini e sterza al limite dell'area: da lì in poi è pura magia, con la sua potente conclusione di destro che fulmina un incolpevole Bna all'incrocio. Il gol del due a zero mette la parola fine alla splendida cavalcata della formazione lacuale, ora forte degli undici punti di distanza dai diretti inseguitori e destinata a giocarsi le sue chance su un palco ancora più grande, ovvero quello delle Finals regionali.


IL TABELLINO

BAVENO STRESA-SETTIMO 2-0
RETI: 17' rig. Zanoia (B), 36' st Palamara (B).
BAVENO STRESA (4-3-3): Tosoni 7, Arrighi 6.5, Anchisi 7, Castrigno 7.5, Barbero 7, Cautiero 6.5, Albanese 6.5 (18' st Palamara 7.5), Albertalli 6.5 (19' st Cagnini 6), Simeone 6 (37' st Bonetti sv), De Giorgis 6.5 (4' st Hilali 6.5), Zanoia 7 (29' st Vidoli sv). A disp. Sotta, La Mura, Cattaneo, Piana. All. Fizazi 7. Dir. Cattaneo - Medina.
SETTIMO (3-4-3): Bna 6.5, Dini 6, Tricerri 6.5, Marasco 6, Mattiello 6 (6' st Iorfino 6.5), Gallo 7, Ferrario 6.5 (40' st Carola sv), Paun 5.5, Rindone 6 (34' st Menniti sv), Cannone 6 (40' st Zmau sv), Piovero 6.5. A disp. Petruzza A., Loconte, Napolitano. All. Serra 6. Dir. Carola - Iorfino.
ARBITRO: Polidori di VCO 7.
AMMONITI: 8' st Cannone (S), 33' st Tricerri (S), 38' st Anchisi (B), 40' st Castrigno (B).


LE PAGELLE 

BAVENO STRESA

Tosoni 7 Il portiere di casa porta a casa un clean sheet più che meritato, sia per merito dellla difesa borromaica ma anche per una prestazione solida e di spessore. l'estremo difensore biancoblu gioca con sicurezza fin dal primo minuto, uscendo con nonchalance sui vari lanci delle violette e dirigendo vocalmente la sua retroguardia per chiudere le vie verso la sua porta. Da sottolineare di come, nonostante alcuni problemi iniziali dovuti al pressing ospite, si imponga nel far giocare i suoi in ripartenza per vie centrali: nel primo tempo risponde presente ogni volta che viene chiamato in causa, bravissimo nel murare la conclusione di Piovero e poi anche la ribattuta. Tanti sorrisi e una grande prestazione per il numero uno, che nel secondo tempo amministra tranquillamente le poche sfere che arrivano verso i suoi pali e si gode una porta inviolata dal peso specifico fondamentale.

Arrighi 6.5 Dopo i primi minuti in cui soffre l’estro del numero dieci Cannone, Arrighi si riprende ed insieme a Castrigno riesce a “divorare” prima proprio Cannone e poi Paun, che faticano a trovare la porta e sono costretti nel primo tempo a cercare il gol con delle conclusioni balistiche che sanno di frustrazione. Nel secondo tempo continua l'ottima prestazione, chiudendosi a riccio con il resto della squadra ed evitando che il Settimo trovi la rete del pareggio nel suo momento migliore, insomma l'ennesima prestazione di grande solidità.

Anchisi 7 ll classe duemilaotto, a riposo forzato con la sua annata, sforna una prestazione solida e coordinata: il lato sinistro, sia per Paun che per Rindone, é stregato proprio a causa del numero tre, che sfrutta i centimetri per limitare i numerosi lanci che battezzano la sua zona di campo e poi una fame fuori dal comune per aggredire sulle caviglie il portatore di palla. Si distingue, come Arrighi, per una prestazione super in tutti e novanta i minuti, senza accusare il colpo dell'entrata dell'ottimo Iorfino e ringhiando fino al fischio dell'arbitro.

Castrigno 7.5 Se la difesa del Baveno Stresa fosse un quintetto di pallacanestro, il numero quattro ne sarebbe il floor general: Castrigno è dappertutto e fa un po' di tutto, in maniera composta e senza sbavature. Le lunghe leve gli permettono di imporre una vera e propria no-fly zone nell'area lacuale, mentre l'aggressività in marcatura ed un quoziente intellettivo calcistico fuori dal comune gli permettono di essere di fatto insuperabile. Il grande assente di giornata per il Settimo è Paun ed il merito deve ricadere t sul numero quattro, che fin dal primo minuto gli si francobolla addosso e, salito in cattedra, non ne scende più e lo annulla per tutto il match.

Barbero 7 Il capitano gioca un primo tempo ineccepibile, di fatto creando una diga sulla sua fascia insieme ad Anchisi: interventi precisi e ben calcolati gli permettono di fermare sul nascere diverse triangolazioni ospiti, ma è il cuore con cui si immola prima su Mattiello e poi su Paun che esaltano una performance a tutto tondo del capitano. Sfortunato sul colpo di testa che si schianta sulla traversa, lui come tutta la difesa offre novanta minuti di rocciosità: il numero cinque gioca con il sorriso e si diverte, confermandosi come un punto fisso della retroguardia lacuale.

Cautiero 6.5 L'"architetto" classe duemilaotto dei lacuali gioca una partita diversa dal solito: i palloni toccati sono pochi in fase di impostazione, complici i numerosi lanci che partono dalla difesa alla ricerca di Zanoia e Simeone, ma per il numero sei non è affatto un problema. Il talento della Rapp si dimostra duttile e capace di trasformarsi, svestendo i panni di architetto del gioco borromaico ed indossando quelli di muratore: perchè nella mediana è insuperabile, attaccando sul primo controllo i portatori di palla avversari ed avendo sempre lucidità per fare l'intervento giusto al momento giusto; ed, a dirla tutta, trova anche il tempo per pennellare due cambi di campo da capogiro per Zanoia.

Albanese 6.5 Re Mida per il modo in cui ciò che tocca è oro: perchè, se da una parte il numero sette soffre un gioco borromaico che predilige la fascia opposta alla sua, Albanese dall'altra rimane in partita fin dal primo minuto con un pressing alto degno di nota e tanto fiato che mette al servizio della squadra. Ma, soprattutto, al primo pallone toccato si inventa un vero e proprio furto in piena area: persa la palla, con un movimento di reni la sottrae nuovamente a Marasco e, frapponendosi tra il numero quattro ed il pallone, con grandissima intelligenza si guadagna un rigore che sa di riscatto. Rimane un pericolo fisso anche sul finire della prima frazione di gioco, servendo svariate volte Simeone e Zanoia e trovando la via della porta con un paio di soluzioni personali.

18'st Palamara 7.5 Il numero diciotto condivide con Castrigno il titolo di migliore di giornata e lo fa per svariati motivi: sia perchè la sua entrata in campo infonde linfa vitale ad un Baveno Stresa sotto attacco violetto, sia perchè dopo pochissimi minuti costringe Bna ad un super intervento su una sua conclusione, sia perchè in tutte le azioni macina la fascia avanti ed indietro senza paura per aiutare i compagni. Ma il motivo più importante è il gol, a cui torna dopo un lungo digiuno, e che non solo per lui sa di liberazione, ma anche per tutto Il Baveno Stresa che ora può festeggiare: il numero diciotto punta il suo marcatore senza paura e, dopo aver sterzato, lascia partire un destro secco e calcolato, che con una traiettoria a dir poco velenosa toglie le ragnatele all'incrocio.

Albertalli 6.5 il numero otto accetta il suo ruolo ri-dimensionato fin dall'inizio della partita, ma non per questo impedisce a sè stesso di distinguersi per la compostezza a centrocampo: nonostante spesso e volentieri si ritrovi con il naso per aria a seguire i lanci della difesa come fossero aerei, Albertalli quando chiamato in causa si fa trovare pronto con soluzioni offensive efficaci sia nello spazio che laterali: si sacrifica per i compagni ed in fase difensiva il suo apporto è di grande valore per reggere gli assalti delle violette.

19'st Cagnini 6 Il numero venti viene inserito per avere forze fresce nella fase difensiva lacuale che da i primi sinotmi di boccheggiamento: ma appunto la sua entrata ridà lucidità a tutto il reparto, che vede Cagnini giocare trenta minuti impeccabili: è preciso ed ordinato negli interventi ed in fase di chiusura.

Simeone 6 Il numero nove gioca una partita di basso profilo, senza avere mai l'opportunità di incidere  veramente apparte quello splendido passaggio di Hilali in profonditò, su cui però Bna si supera: ma nonostante questo non demorde ed è una spina nel fianco per le violette, agendo da sponda ed attraendo su di sè spesso e volentieri due marcatori, creando spazi da riempire per i compagni.

37'st Bonetti sv

De Giorgis 6.5 Il numero dieci conferma quanto già fatto vedere nel corso della stagione: prende in mano le redini del gioco lacuale negli ultimi venti metri, pescando più volte in profondità Zanoia sulla corsa, ma soprattutto suona la carica dei suoi fin dal primo tempo, di fatto facendo suo insieme ad Albertalli e Cautiero la mediana del Luigi Forlano. Il riassunto della sua prestazione è il pallone che serve con il contagiri a Zanoia in profondità e su cui Gallo salva tutto sulla linea, un pallone che il numero dieci recupera con una scivolata rabbiosa ma ben calcolata che dimostra tutta la sua fame.

Zanoia 7 Il numero undici si conferma sempre di più rigorista della squadra ma soprattutto il suo capocannoniere, raggiungendop la doppia cifra con la marcatura odierna: ma oltre ad un rigore glaciale e deciso, che spezza la smanacciata di Bna, ed una doppietta mancata solo a causa di Gallo, c'è una prestazione di grande fiato ma anche di grande sacrificio. Perchè se il natio di Armeno da una parte, quella offensiva, continua ad offrire il suo marchio di fabbrica, ovvero testa bassa e pedalare, ed impegna Bna in un paio di occasioni, in quella difensiva è altrettanto di valore e soprattutto in chiusura di primo tempo è un valore aggiunto per i borromaici, che possono contare su una scheggia impazzita che disturba la fase di impostazione ospite.

29'st Vidoli sv

SETTIMO

Bna 6.5 Il numero uno ospite è un candelotto di dinamite: sia vocalmente, poichè il tono della sua voce rimane costante per tutti e novanta i minuti al fine di aiutare e dirigere i compagni, sia atleticamente: se il passivo non è più pesante è per merito suo, con l'estremo difensore viola che si supera prima su Zanoia e poi su Palamara, infilandoci in mezzo anche una temeraria uscita in scivolata su Simeone. Solo la potenza del destro di Zanoia gli impedisce di parare il rigore e ben poco può fare sul capolavoro di Palamara, che lo buca in controtempo sul suo palo e gli impedisce di compiere quella che sarebbe stata la parata di giornata.

Dini 6 Il numero due fatica molto nei primi minuti a prendere le misure, soprattutto sui lanci che vanno verso il numero undici avversario: ma poi cresce esponenzialmente con il passare dei minuti nonostante lo scomodo marcato in Zanoia, che lotta e combatte con il terzino ospite. Nel secondo tempo sembra aver trovato una quadra e continua sui ritmi visti nel primo tempo, ma può davvero poco sulla magia di Palamara che lo libera al tiro. 

Tricerri 6.5 Il capitano gioca una partita tutto sommato tranquilla, dato che il Baveno Stresa non predilige le vie centrali del terzetto di difesa torinese per cercare di sfondare la resistenza ospite: il numero tre è bravissimo a controllare il reparto ed a dirigerlo in fase di scivolamento, non lasciando mai dei grossi buchi per favorire il gioco alcuale. E' sempre al momento giusto al posto giusto e, pur non realizzando interventi salva-risultato o degni di nota, sventa numerosi triangolazioni borromaiche all'interno dell'area, cercando poi anche un paio di conclusioni personali in fase offensiva che però si spengono sul fondo.

Marasco 6 Il numero quattro proprio come Dini ha bisogno di qualche minuto per sciogliersi e prendere le misure, ma quando  lo fa riesce a difendere in modo efficace seppur con qualche incertezza: anche nel secondo tempo, nonostante un paio di sbavature, riesce a chiudere bene il suo lato ed a limitare prima uno stanco Zanoia e poi un poco chiamato in causa Vidoli, trovando l'unica vera sbavatura della sua prestazione nell'azione che porta al rigore dei borromaici.

Mattiello 6 Lo scoglio violetto è l'ultimo ad arrendersi allo strapotere lacuale nel centrocampo con la sua uscita per motivazioni tattiche ad inizio secondo tempo: ma nella prima frazione di gioco lotta a testa bassa e recupera diversi palloni preziosi e soprattutto stacca svariate volte di testa, sfruttando i centimetri e lo stacco per aiutare i compagni sui diversi lanci. In fase offensiva si limita ad impostare dal basso ed in un paio di occasioni scarica verso la porta, con però il corpo di Barbero che si frappone tra la sfera e Tosoni e che lo costringe solamente ad immaginare come sarebbe potuta finire la corsa di quella sfera.

6'st Iorfino 6.5 Il numero diciassette ci mette due minuti ad adattarsi e quando lo fa, non si guarda più indietro: la sua entrata in campo è come un iniezione vitale per il gioco torinese, con gli ospiti che tornano ad essere pericoloso ed entrano nel loro migliore momento proprio dopo la sua entrata. Si sposta tra le linee ed imposta senza paura, cogliendo sia Piovero che Paun con passaggi precisi ed ordinati: alla fine si deve arrendere ad una difesa avversaria impeccabile, ma non ha nulla da recriminare e sforna un'ottima prestazione nel tempo concessogli.

Gallo 7 Il numero sei è il ponte di collegamento tra la difesa e l'attacco violetto: se in fase offensiva macina i chilometri e da passer serve svariate volte sia Rindone che Piovero in profondità con soluzioni precise, sfiorando poi anche la porta con un paio di conclusioni personali dal limite, in quella difensiva gioca spesso come uomo aggiunto alla linea a tre e fa numero nell'area. Il punto esclamativo ad una prestazione a tutto tondo non la mettono solo vari palloni recuperati, ma quel salvataggi sulla linea che dimostra tutta la sua reattività e la voglia di lottare di un numero sei che ha dato tutto fino alla fine del match.

Ferrario 6.5 Uno dei più ispirati dell’attacco torinese, girovaga tra le linee e crea quelle poche azioni palla a terra che le violette impostano nella metà campo lacuale: i suoi dialoghi con Rindone gli permettono di presentarsi sulla linea di fondo in un paio di occasioni, la prima servendo Paun e poi quella successiva cannone. Il volume di palloni toccati è alto ed il numero sette è prolifico, sbagliando poco in fase di impostazione e di dribbling, avendo anche sfortuna nel vedere le due conclusioni che sferra verso la porta di Tosoni murate dalla diga borromaica.

40'st Carola sv

Paun 5.5 Che il numero otto sia un giocatore di talento lo sanno tutti, parlano i quindici gol fatti durante la stagione: ma oggi Paun sembra essere un'ombra di sè stesso, lottando su ogni pallone ma facendolo con poca lucidità e precisione. Nel primo tempo il gioco degli ospiti è stentato soprattutto a qualche sua soluzione personale di troppo, con l'azione offensiva violetta che spesso termina sul fondo dopo una sua conclusione. Bisogna riconoscere che lotta con il coltello tra i denti, ma con il passare dei minuti a poco a poco scema sempre di più soprattutto a livello di calma e da lì in poi Castrigno può dormire sogni tranquilli.

Rindone 6 ll numero nove si impegna in una lotta senza quartiere contro Anchisi e, come Ferrario, tocca molti palloni sulla destra: ma è molto più mobile,spostandosi spesso in funzione dei vari cambi di gioco operati dagli ospiti e soprattutto le direttive di mister Serra che cerca di dare una scossa ai suoi. Dialoga molto bene con Ferrario ed arriva al tiro in un paio di occasioni, trovando prima però solo l'aria sopra la traversa e poi il solito muro borromaico davanti ai pali di Tosoni.

34'st Menniti sv

Cannone 6 Molto estro e tanta qualità per il fantasista di casa, che dopo un avvio di partita accesso scema con il passare dei minuti, facendosi trovare però pronto quando chiamato in causa ed addirittura mancando per questione di centimetri un vero e proprio eurogoal con il tiro-cross che scatena dal suo destro. Tuttavia lui, come Paun, soffre di un'agguerrita fase difensiva dei padroni di casa e soprattutto nel primo tempo cerca la porta con conclusioni poco accorte e fuori misura che spezzano il poco gioco creato dai compagni; nella seconda frazione di gioco va a scemare come il numero otto, vittima di un grande nervosismo e poca lucidità nelle giocate.

40'st Zmau sv

Piovero 6.5 il numero undici è l'ultimo a gettare la spugna dei suoi, lottando e cercando spazi da riempire per tutta la durata della partita: lui più di tutti gode dell'iniezione vitale di Iorfino e trova nuovo ossigeno in fase offensiva, presentandosi in modo pericoloso svariate volte davanti a Tosoni ma mancando di lucidità sottoporta. Ma nonostante una generale difficoltà in fase offensiva, sue sono le soluzioni personali più pericolose in accentramento dalla fascia e sue sono anche le triangolazioni che liberano i compagni al tiro.

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