Trofeo Annovazzi
06 Marzo 2025
Bentalba e Pugno, Juventus
Il Como chiama, la Juve risponde. Zanni la apre, Bentalba la pareggia. Due frasi, due virgole, quattro nomi propri, il riassunto di tutta la partita. Manca solo la traduzione in numeri, quella necessaria per capirci definitivamente qualcosa: finisce 1-1 sull’erba di via Cazzaniga, con il Como che non si fa intimidire dalla regina del suo campionato, con la Juventus che ringhia solo a tempo quasi scaduto. L’eroe della tenzone ha il numero 18 appiccicato sulla schiena, da una parte e dall'altra del campo, ma di loro ci sarà modo di raccontare. Adesso, basti dire la conseguenza di tutto questo fraseggiare: l'accesso alla semifinale (sarà Inter? Sarà Renate?) si decide tutta dagli 11 metri. Ancora un attimo di suspance prima di rivelare l'esito della spietata roulette da dischetto. Tre puntini di sospensione... sì, eccoci qui: passa la Juventus.
Sì, è ufficiale: Saka deve aver qualche non detto con la porta. Come esserne così sicuri? Basta rivolgere lo sguardo al campo: 3 minuti, 2 occasioni. La prima su un colpo di testa dopo che Vrapi aveva impegnato Scapolan come ciliegina sulla torta di una sgasata perfetta (5’), la seconda con un rasoterra insidioso da appena fuori l’area (8’). In entrambi i casi la palla finisce troppo centrale perché la Juventus conceda il fianco, ma questo Como il suo messaggio l’ha recapitato forte e chiaro: «Siamo qui per vincerla».
No, su quella difesa pazza e disperatissima Fantone non l’ha mandata a dire. Un urlo fortissimo, in faccia all’avversario, in faccia al rischio. A creare scompiglio era stato il solito Saka (d'altronde, via Cazzaniga era casa sua: vuole be dimostrare che comanda ancora lui), che anche al 13’ si ritaglia spazi in area dove nessuno li vede e punta dritto dritto la porta bianconera (quella che in campionato sembra sempre più invalicabile). Ci mette la gamba lui, Arturo Fantone, in una chiusura che poi qualcuno ci dovrà spiegare. Porta salvata, e ora tocca alla sua Juventus. Nella fattispecie, è il buon Lenta a farsi vedere davanti alla porta comasca: al 19’, i bianconeri rispondono alle provocazioni. Ma, c’è un grosso “ma”. Bellissime le occasioni del Como, belle le risposte della Juve: però la partita non si sblocca. Sarà da decidersi tutto nel secondo tempo? Non c’è altra strada.
Di nuovo, stesso canovaccio, esisti uguali: il Como ci prova a più non posso, costruendo con Trullu (ex Baranzatese), distribuendo assist con il solito Saka, affacciandosi alla porta con Calleoni. Siamo al 4’ della ripresa, è il momento di un miracoloso Pugno. La doppia parata che si inventa il numero 12 bianconero nel giro di tre millesimi di secondo è qualcosa che verrà descritto nei manuali di calcio. Dunque, ancora, nulla di fatto. Nemmeno quando tocca di nuovo alla risposta della Juventus: Mobilia è indemoniato in questo secondo tempo, ma, tra fuorigioco e tiri usciti di un millimetro, anche sfortunato.
Sarà un po’ quel tentativo di Vrapi al 17’, sarà forse per l’ennesima occasione di Saka, o forse magari per vendicare uno spazio che si era ritagliato lui stesso su sviluppi di calcio d’angolo. Sarà un po’ per ciascuna di queste cose. Fatto sta che Emanuele Zanni aveva il dente avvelenato. Al 21’ non serve altro che quello: un tocco fatato, un colpetto in area in mezzo alla mischia, ma con tutta la cattiveria del mondo. È il gol che chiude la partita, è il gol che consacra i lacustri. Forse... o forse no. Perché è successo fin dall'inizio della partita: il Como chiama e la Juve risponde. Da numero 18 a numero 18: questa volta è Bentalba a caricarsi la squadra sulle spalle. La sassata che spara in rete da distanza ravvicinatissima dopo una parata non trattenuta da Gregori è un liberazione grossa come lo era stata quella di Zanni. Dunque sì, non c'è più tempo: si decide ai rigori.
Andiamo avanti veloce e chiudiamo il colossal con l'immagine regina della serata. La Juventus che corre incontro al suo portiere, l'eroe del secondo tempo, il salvatore della roulette: la sua parata su Albergati apre la via, in attesa dell'errore dei comaschi. Spietata, spietata roulette. Dopo 60 minuti giocati alla grande contro la regina del girone, il Como dunque si arrende (6-5 dcr). Juventus, la semi è tutta tua.
COMO-JUVENUTS 1-1 (5-6 dcr)
RETI (1-0, 1-1): 21' Zanni (C), 30' st Bentalba (J)
COMO: Gregori, Vrapi, Aldrovandi, Ramaj, Peverelli, Albergati, Saka, Giardino, Giussani, Trullu, Calloni, Randi, Brioschi, Doumbia, Petrillo, Ferrario, Pezzoli, Zanni, Della Cristina, Pozzi. All. Tresoldi.
JUVENTUS: Scapolan, Bassanese, Mazzei, Fantone, Allara, Freyria, Allegri, Chiono, Lenta, Morando, Mobilia, Pugno, Villoso, Scaglia, Geraci, Abebanera, Fratello, Bentalba. All. Loria.
ARBITRO: Tiscornia di Milano