Under 16
13 Marzo 2025
SEGRATE UNDER 16 • Christian Grandi
Il rapporto tra questo ragazzo e la città di Segrate è speciale. «Non è razionale, non si può spiegare». Qui, Christian Grandi, ha ritrovato sé stesso. La stagione del classe 2009 fino ad adesso? Ben 15 reti, 1 rigore battuto e segnato e 7.2 di media voto. Non basta? Nell'ultima partita del suo Segrate, nel Girone H degli Under 16 di Milano contro la Rondinella, questo ragazzo ha segnato ben 2 gol ed effettuato 3 assist per i suoi compagni. Un ragazzo che ha una fame di vittoria e una grinta incredibili per un giocatore della sua età: «L'obbiettivo attuale della squadra è fare bene e vincere il più possibile, mentre il mio personale è essere il capocannoniere del Girone H. D'altronde mi mancano cinque reti alla vetta. Rigori? Certamente mi piacerebbe batterli, ma penso sia una scelta del mister». Insomma, queste sue parole fanno emergere tutta la sua determinazione e concentrazione: elementi fondamentali per un buon calciatore. Nel suo caso, sono un'ottima premessa per un futuro roseo e promettente
Come si può spiegare ciò che unisce il numero 7 e il Segrate? Davvero difficile a dirsi, quasi impossibile da spiegare. Questo perché qui ha ritrovato la sua serenità e la sua voglia di giocare a calcio, la sua più grande passione. Chissà che emozioni ha provato la prima volta che è entrato al "Centro Sportivo Don Giussani"? Nella sua testa, ora, ci sono solo i colori gialloblù: «Ho fatto la scuola calcio alla Pro Sesto Under 13 e 14 e anche al Seregno, sono arrivato nel Segrate Under 15 ed è la miglior scelta che avrei potuto fare. Il centro sportivo è top, il gruppo è incredibile e l'allenatore ci sprona sempre a fare meglio». Pro Sesto e Seregno, due realtà super allettanti, due squadre che giocavano in Serie C, mete che fanno gola a molti. Ma Grandi ha deciso di fare diversamente, non è né un giocatore né un ragazzo come gli altri: ha una grande passione per il calcio e sceglie il Segrate con il cuore. L'andamento della sua stagione, beh, non può che far capire i risvolti della sua scelta.
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Una stagione fin qui davvero niente male. All'inizio era partito piano, ha iniziato a ingranare bene le marce verso fine novembre; circa quando è arrivato il nuovo allenatore: «All'inizio erano arrivati molti di ragazzi nuovi, ci abbiamo messo un po' a trovarci, ma adesso siamo siamo una famiglia. Ci tengo a ringraziare mister Secli: è anche grazie a lui che sto giocando così bene».
Un'ala affidabile, duttile, sempre presente per i compagni. Segna e fa assist. Perché accostarlo a Lorenzo Insigne? Beh, basta sapere che la sua mossa peculiare è composta da: scatto sulla sua fascia, dribbling per rientrare sul suo destro educato e tiro a giro; o come direbbe l'ex numero 10 del Napoli "o' tir' aggir'". Ha segnato un gol del genere proprio contro la Rondinella lo scorso sabato. Una mossa del genere, vi chiederete, non è prevedibile? «Sì, possiamo dire che la finta di corpo per rientrare poi sul destro sia la mia mossa peculiare, chiaramente non so fare solo quella. Finché funziona non la cambio, è la mia finta principale. Altri miei assi nella manica? Li scopriranno i difensori (ride, ndr): non voglio svelarli». Chissà che cos'altro sa fare che non abbiamo visto il numero 7 delle vespe? Solo il campo lo dirà, sicuramente sarà una sfida ardua da fronteggiare per tutti i difensori.
Grandi è un giocatore completo: oltre a essere molto veloce e tecnico è anche molto fisico. Ma ciò che lo rende unico è la fame di vittoria: quando mette la testa giù, non ce n'è per nessuno. «La grinta è il mio punto di forza, da quella arriva tutto: assist e gol. Riguardo la mentalità mi ispiro a Zlatan Ibrahimović, ho letto entrambi i suoi libri. Il mio punto debole? La mia voglia di fare gol, poiché poi mi annebbia la vista e inizio a giocare da solo. Chiaramente cerco di migliorarmi in tutto». Anche Secli, l'allenatore del Segrate, lo considera un ragazzo unico con una determinazione fuori dalla norma, a volte anche troppa per cui a volte deve essere ripreso. Passione, determinazione, fame, dribbling, tiro... insomma, questo ragazzo ha tutte le carte in tavola per continuare a fare bene.
L'obbiettivo di squadra è fare più punti possibili, per quanto lo permettano le giornate rimanenti. L'obbiettivo personale è essere capocannoniere del campionato. Ma, vedendo un talento cristallino come il suo, è inevitabile e doveroso volgere uno sguardo sul futuro: «Ora come ora cerco di concentrarmi sulla stagione corrente e sul fare bene, ma certamente anche io a volte penso a questo. Chiaramente mi farebbe piacere perché mi sentirei voluto e, a seconda dell'offerta, potrei salire sempre più di categoria. Una squadra che gioca negli Élite? Sì, è allettante, ma ci penserò a fine stagione». Il messaggio è chiaro: uno step alla volta. Vuole concludere questa stagione al meglio delle sue possibilità con i suoi compagni e con il suo Segrate, e poi, chissà...
Il prossimo appuntamento dei gialloblù saranno i Devils in trasferta, una sfida che sulla carta è alla portata per le vespe, consultando la classifica, ma mai abbassare la guardia. «Mi piacerebbe tanto giocare, ma ho ricevuto un trauma cranico e non so se il mister, giustamente, se la sentirà di schierarmi. Io ho sempre voglia di giocare e sono sempre pronto. In caso, ho già la testa a settimana prossima per gli allenamenti e per il prossimo match». Questo ragazzo, con una passione smisurata e una grinta da vendere, è sempre pronto alla battaglia: un instancabile guerriero. Riuscirà a perseguire il suo obbiettivo di essere capocannoniere del Girone H?