Trofeo Annovazzi
13 Marzo 2025
MONTALBANO E CATANIA, INTER
Si potrebbe cominciare a raccontare questa partita in un milione di modi diversi. Una rivalità storica, il derby d’Italia, una finale Scudetto anticipata, il remake dell’ultimo atto dello scorso Annovazzi… e - visto come è andata - forse un po’ anche una vendetta dell’ultimo incontro in campionato. Si potrebbero approfondire 1000 spunti differenti, ma non c’è nulla che riassuma il tutto meglio di due parole e un trattino: Inter-Juventus, signore e signori.
Inter-Juventus sì, ma a parte qualche magia dai guantoni di Galavotti, la protagonista è lei e solo lei: l’Inter delle meraviglie, l’Inter dei fenomeni, l’Inter che si prende la finale nonostante quella che pareva una gara destinata ai rigori. Il 26 marzo ci sarà il ritorno in campionato, ma intanto questo 2-1 profuma di sentenza: Milan o Atalanta? Questa Inter non ha paura.
No, nessuno sconto. Stretta di mano vigorosa, petto in fuori, occhi fissi sulla grande sfidante. Si presenta così un’Inter indemoniata, compatta, aggressiva, pronta ad affacciarsi davanti alla porta alla minima occasione. D’altronde, siamo nell’erba più famosa della Lombardia, in quello che i ragazzi di via Cazzangia, sugli spalti, definiscono “la nostra Champions League”. E dunque c’è un impegno da onorare, c’è una finale da raggiungere, e magari chissà, pure un trofeo da alzare ancora. La dichiarazione d’intenti di questa Inter arriva subito, senza tanti convenevoli: Broinas deposita un assist al bacio per Montalbano che impatta sicuro e manda verso la porta. Primo veto della serata: Galavotti dice di no. Siamo solo al 2’, ce ne saranno molti altri di veti. A esempio? Al 6’ su Sare, al 12’ su Sanogo, al 20’ ancora su Sare (pareva dentro, ma i guantoni del numero 1 bianconero portano la palla appena sopra la traversa)… manca ancora qualcosa all’appello? Sì, giusto l’ultima azione dei primi 30 minuti. I protagonisti sono sempre loro: Sare e Galavotti, Galavotti e Sare, è un valzer fatale. Uno attacca la porta, l’altro mette i soliti veti. Succede anche al 31’, quando dalla punizione del numero 7 nerazzurro esce una delle occasioni più nitide della partita. Stesso esito di tutte le altre: di qui non si passa. Quindi il bilancio? Semplice: attacca l’Inter, ma la Juventus - all’ombra dei guantoni del suo portiere - resiste.
E poi arriva lui, direttamente da Palermo. Quello che la sblocca, quello che la indirizza, quello che regala all’Inter un sorriso meritatissimo. Si chiama Stefano Montalbano, professione iconicità. Già dopo una manciata di secondi dall’inizio della ripresa aveva regalato al solito Sare un appoggio meraviglioso (conclusione un pelo alta, l’Inter si mangia le mani), ma al 5’ si ricorda di essere straordinario e mette tutto in ordine. L’ennesima parata di Galavotti, sulla ribattuta ci provano Sanogo e Sare, infine arriva lui a cacciarla dentro. La corsa sotto gli spalti? Iconica. La maglia che mostra alle tribune? Iconica. Quell’esultanza di coppia con Parisi? Che lo diciamo a fare: iconica. Iconica, come questa Inter che la sua finale non la vuole mollare.
Ve la ricordate la stretta poderosa con cui si erano presentati i nerazzurri a inizio secondo tempo? Quella miriade di occasioni una di fila all’altra? Ecco, tutto vero. Ma credere che la Juventus non ricambiasse in qualche modo era semplicemente da folli. Un contatto in area propizia il tutto, la precisione di Scaglia dagli undici metri rimette in gioco i bianconeri. È il 27’ del secondo tempo: è il momento in cui sul centrale di via Cazzaniga scende l’ombra della roulette più pericolosa del calcio. Saranno i rigori a decidere la partita dell’anno? No. Arriva un altro veto, questa volta da una testata e non da due guantoni: è la testata di Catania, è il gol che rimette tutto a posto per i nerazzurri, è la sentenza definitiva. E ora sì, ora è davvero finita: cara Inter, benvenuta in finale.
INTER-JUVENTUS 2-1
RETI: 5' st Montalbano, 27' st rig. Scaglia, 31' st Catania
INTER: Beretta, Pititto, Parisi, Torre, Mazza, Grigioni, Sare, Sanogo, Broinas, Rigamonti, Montalbano, Galliera, Ferrario, Pozzoni, Barattieri, Musci, Catania, Zoumbare. All. Sala
JUVENTUS: Galavotti, Freyria, Mazzei, Fantone, Sassi, Allara, Allegri, Chiona, Elliot, Mobilia, Lenta, Pugno, Villosio, Scaglia, Bentalba, Abebaneria, Lai, Fratello. All. Loria.
ARBITRO: Mancini di Milano.